cantiamo con te il Magnificat
articolo ripreso da portalecce
Grande emozione ieri sera alla matrice di Squinzano per la solenne concelebrazione eucaristica giubilare in occasione del 50° anniversario dell’ordinazione presbiterale di mons. Luigi Manca o, come tutti familiarmente lo chiamiano, don Gigi.
Attorniato da parenti e amici provenienti non solo da Squinzano ma anche dai luoghi dove ha prestato il suo servizio sacerdotale, alla presenza dei sindaci di Squinzano, Trepuzzi e Campi Salentina e dell’amministrazione comunale di Squinzano, accompagnato dalla preghiera di moltissimi confratelli presbiteri, don Gigi ha innalzato il suo ringraziamento a Dio per il dono del sacerdozio, e per averlo conservato nel suo amore per 50 lunghi anni. “Rimanete nel mio amore”, infatti, è la frase bibblica scelta per il suo giubileo sacerdotale, ed egli lo ha vissuto appieno!
Numerosi vescovi amici hanno voluto essere presenti alla concelebrazione, a partire dall’arcivescovo Michele Seccia (che ha presieduto l’eucarestia) vescovo di Lecce con gli arcivescovi Donato Negro (emerito di Otranto) e Luigi Pezzuto (nunzio apostolico), i vescovi Fernando Filograna (Nardò-Gallipoli) e Cristoforo Palmieri (emerito di Rreshen) e Fra Paolo Quaranta Ministro, ministro provinciale dei Frati Minori del Salento.
Durante l’omelia, mons. Seccia ha ricordato innanzitutto “il profondo sentimento di gratitudine e affetto” che lo lega a don Gigi, “suo stretto collaboratore come vicario generale, compito per il quale ti sono grato e riconoscente”, ha detto. Inoltre, ha sottolineato la solidità teologica e pastorale di don Gigi maturata anche grazie alla sua “predilezione per la teologia dei Padri della Chiesa e in particolare per Sant’Agostino”, solidità che lo ha reso e lo rende sicuro e affidabile nel ministero: “Don Gigi, il Signore si è fidato di te quando ti ha chiamato al sacerdozio e poi nei successivi cinquant’anni; la sua grazia ti ha sostenuto nel tempo, anno dopo anno, giorno dopo giorno”. E ha concluso invitandolo a cantare, in questa ricorrenza giubilare, il suo Magnificat come Maria.
Un momento molto toccante è stato il canto “Tardi t’amai” – eseguito dalla Polifonica Santa Cecilia che ha accompagnato l’intera celebrazione – canto tratto dalle Confessioni di Sant’Agostino e fortemente voluto da don Gigi come a suggellare il suo legame con il grande santo d’Ippona.
Al termine, prima della benedizione, don Luca Bisconti ha letto alcuni messaggi di saluti e auguri giunti da presuli che non hanno potuto essere presenti, in particolare il card. Marcello Semeraro (che riportiamo in altra pagina del giornale) e l’arcivescovo emerito di Lecce, mons. Domenico D’Ambrosio.
Infine, il sindaco di Squinzano, Mario Pede, ha conferito a don Gigi una targa-ricordo come segno dell’apprezzamento dell’intera amministrazione comunale per il suo essere non solo presbitero e studioso di valore, ma anche cittadino attento alle necessità dei più deboli ed appassionato educatore dei giovani.
Prima della conclusione, un intervento inatteso della nipote Silvia ha delineato un quadro inedito di “zio Gigi” attento, discreto, capace di dialogo e di ascolto, e mai giudicante.
Il ringraziamento finale di don Gigi – che ha ripercorso in pochi minuti i suoi cinquant’anni di vita sacerdotale – si può sintetizzare con una sola frase: “Amare è rimanere fedeli alla Chiesa che ti ha generato e trasformare questa fedeltà in un servizio incondizionato, leale e discreto”.
Grazie, caro don Gigi, per quello che sei stato e per quello che sarai, sacerdos in aeternum!
Racconto per immagini di Paolo Andriani