Mese missionario. Francesco e Vincenzo domani entrano nella famiglia di Dio che è in Lecce  

Mese missionario. Francesco e Vincenzo domani entrano nella famiglia di Dio che è in Lecce  

articolo ripreso da portalecce

In questo mese missionario straordinario voluto da Papa Francesco, la Chiesa di Lecce esulta di gioia per il crescere dei suoi figli. Due giovani africani saranno inseriti pienamente nella comunità cristiana cattolica attraverso i riti di iniziazione conferiti dall’arcivescovo mons. Michele Seccia.

Il pellegrinaggio è stato lungo e particolarmente aspro attraverso la Libia e il Mediterraneo. I due giovani non si sono smarriti. Lo Spirito di Dio ha tenuta accesa la fiamma che ha dato forza e coraggio per superare difficilissime prove.

Francesco, questo è il nuovo nome, ha iniziato il cammino cristiano a Ouagadougou in Burkina Faso (Africa occidentale). Dopo tre anni di catecumenato è partito per l’Europa. Le traversie le conosciamo pur non avendole sperimentate. Dal campo della Croce Rossa nei pressi di Surbo è venuto in città e ha scoperto la chiesa dello Spirito Santo in piazza Bottazzi, accanto al vecchio “Vito Fazzi”. Ha continuato ad ascoltare la Parola tutte le domeniche e a prepararsi per tre anni a questo giorno di maturità cristiana.

Vincenzo è partito dalla Guinea Conakry, una repubblica bagnata dall’Oceano Atlantico nel grande Golfo di Guinea. Ha lasciato alle spalle situazioni culturali che lo rendevano sempre più schiavo. L’unica maniera per liberarsi era scappare lontano dove nessuno lo avrebbe raggiunto per fargli del male. Il male di altro genere lo ha incontrato nei viaggi, durati più anni, nel continente africano. Attraversato il Mediterraneo, senza essere stato inghiottito, come tanti altri profughi, è arrivato a Lecce. Grazie al suo compagno di viaggio ha conosciuto il Signore Gesù. Insieme a Francesco sono venuti ogni domenica alla cappella percorrendo i 10 chilometri di strada in bicicletta. È importante questo momento. Due giovani profughi incoraggiano a rinverdire le radici che hanno liberato l’Europa da schiavitù ataviche. Il proverbio africano dice: finché c’è speranza, c’è vita.

La celebrazione con i riti del battesimo, la confermazione e l’eucaristia avrà inzio nella chiesa dello Spirito Santo domani alle 10,30, e come detto sarà presiduta dall’arcivescovo.

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