#DONORONZO70. La Chiesa di Lecce loda il Signore per la sua fedeltà al dono del sacerdozio

#DONORONZO70. La Chiesa di Lecce loda il Signore per la sua fedeltà al dono del sacerdozio

articolo ripreso da portalecce

Portalecce pubblica in questi giorni alcune testimonianze su mons. Oronzo De Simone che oggi 19 ottobre compie settant’anni di sacerdozio. Domenica prossima 23 ottobre alle 9,30 l’arcivescovo Michele Seccia presiederà una solenne eucarestia a Lecce nella chiesa di San Giuseppe per festeggiare l’anniversario di don Oronzo e per ringraziarlo al termine del servizio ministeriale svolto fin dal 1964 nella rettoria a due passi da Piazza Sant’Oronzo.

 

 

 

Mi unisco con grandissimo affetto fraterno al carissimo mons. Oronzo De Simone nel rendimento di grazie al Signore per il 70.mo anniversario della ordinazione presbiterale.

Fu l’ultimo dei venti sacerdoti che mons. Minerva nel 1952 ebbe la gioia di ordinare a servizio della nostra Chiesa di Lecce, ma è l’unico al quale il Signore ha concesso di celebrare un giubileo così eccezionale, significativa ricompensa del Datore di ogni bene a un sacerdote che ama e vive la vocazione, la consacrazione e la missione sacerdotale secondo il cuore del Sommo Sacerdote Gesù.

Ho avuto modo di ammirarlo e apprezzarlo personalmente sin dagli anni del seminario che abbiamo vissuto insieme preceduti dal grande fratello Raffaele.

Era per me motivo di meraviglia che i due fratelli, discendenti da una famiglia leccese di alto livello, avessero lasciato i genitori per rispondere alla chiamata del Signore e fossero tanto semplici e umili quanto intelligenti e di elevate condizioni sociali.

In ambedue ammiravo l’ardore della preghiera come espressione sincera di una fede viva, il senso della disciplina come esercizio di libertà nell’obbedienza e di convinto senso del dovere, l’impegno deciso nello studio come garanzia di fecondità dei ministeri futuri.

Con la laurea in Utroque iure don Oronzo ha servito la nostra Chiesa con solida competenza giuridica come cancelliere della curia e giudice nel tribunale, e con profonda conoscenza della morale nel delicato ufficio di canonico penitenziere in cattedrale.

Essendo, don Oronzo ed io, coetanei, ho avuto modo nei venti anni del mio servizio pastorale a Lecce di godere della sua amicizia fraterna: l’ho avuto al mio fianco nell’ingresso a Santa Rosa e l’ho avuto come successore nel compito di cappellano dell’istituto penale per minori.

Reciproca è stata ed è tuttora la gioia fraterna in ogni incontro nel ricordo della nostra giovinezza sacerdotale.

Ma il ricordo più edificante è quello della sua spiritualità, nutrita quotidianamente dalla Liturgia delle ore, il dialogo di tutta la Chiesa con Dio, dalla celebrazione e adorazione della Eucaristia, massima espressione della preghiera della Chiesa, dal filiale amore a Maria espresso nella recita del Rosario, contemplazione dei misteri della salvezza con gli occhi e il cuore di Maria. Perché uomo di preghiera, assoluta è la sua fedeltà al Papa e al vescovo, segno credibile di amore sincero alla Chiesa universale e soprattutto alla nostra Chiesa di Lecce, da lui sempre prediletta conservandone la memoria da provetto archivista.

Esemplare il culto della liturgia, fonte inesauribile di santificazione e alimento dello spirito di comunione nel cuore del presbiterio: vero fratello tra fratelli.

L’ho visto sempre presente ai frequenti incontri culturali, ai ritiri mensili e agli esercizi spirituali annuali, momenti privilegiati della formazione permanente, che per noi sacerdoti è una esigenza ineludibile e un dovere insopprimibile, se vogliamo restare fedeli, come don Oronzo, al dono dell’Ordinazione.

Per tutto questo dico “grazie” di cuore al carissimo don Oronzo, augurandogli nella preghiera di continuare a darci l

suoi buoni esempi per lunghissimi anni a edificazione di noi vescovi e sacerdoti e di tutta la Chiesa di Lecce.

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