Scritti su Mons. Riezzo

L’obiettivo che la società civile si propone è universale, ricorda il vescovo Nicola, perché riguarda il bene comune a cui tutti i cittadini hanno diritto nella debita proporzione. A servizio della società civile opera la comunità politica formata da uomini che legittimamente possono indirizzarsi verso decisioni diverse. Affinché la comunità non venga rovinata dal divergere di ciascuno verso la propria opinione, è necessaria un’autorità capace di dirigere le energie di tutti i cittadini verso il bene comune.

Il vescovo Riezzo evidenzia nel suo insegnamento che la comunità e l’autorità pubblica appartengono all’ordine prestabilito da Dio perché hanno il loro fondamento nella natura umana anche se la determinazione dei regimi politici e la designazione dei governanti sono lasciate alla libera decisione dei cittadini.

Il nostro, con grande fedeltà al magistero, constata che la comunità politica garantisce il buon funzionamento della società civile nel momento in cui la dignità della persona umana è tutelata nei suoi  diritti fondamentali. La Chiesa guarda con attenzione alla dignità della persona e mette in luce alcuni dei diritti più importanti che la garantiscono. Si pensi al diritto che statuisce la fondamentale uguaglianza tra tutti gli uomini. E’ evidente che non tutti gli uomini sono uguali per via della diversità fisica, intellettuale e morale, ma ogni discriminazione nei diritti fondamentali della persona, in campo sociale o culturale, in ragione del colore, della lingua o della religione, deve essere superato ed eliminato perché contrario al disegno di Dio.

Di grande importanza il diritto alla vita per la tutela del quale la Chiesa condanna l’omicidio, il genocidio, l’aborto, l’eutanasia.

Nicola Riezzo si sofferma sul diritto ad una vita veramente umana  che comporta il diritto di fondare una famiglia, il diritto all’educazione, al lavoro, il diritto al buon nome.

Si ha considerazione della vita umana quando c’è il rispetto della persona, anche se si tratta del lavoratore straniero, dell’emigrante e del fanciullo nato da una unione illegittima. Un’ esistenza umana degna di essere vissuta rivendica il diritto di agire secondo il dettato della propria coscienza, il diritto alla salvaguardia della vita privata e il diritto alla giusta libertà anche nel campo religioso.

La comunità politica è chiamata a garantire questi diritti che la Chiesa ha particolarmente a cuore ma va precisato che comunità politica e Chiesa sono indipendenti l’una dall’altra nel proprio campo.

A tal proposito mons. Riezzo precisa che tutte e due, anche a titolo diverso, sono a servizio della vocazione personale e sociale della persona umana. Chiesa e comunità politica svolgono questo loro servizio a vantaggio di tutti e contando su una reciproca collaborazione. La Chiesa, però,  non si confonde con la comunità politica e non è legata ad alcun sistema politico [8].

Nicola Riezzo conclude la sua riflessione ricordando che il ruolo della Chiesa consiste nell’essere madre e maestra. Come tale, la sposa del Redentore possiede una visione globale dell’uomo e dell’umanità ed è consapevole che il vero progresso consiste nello sviluppo della coscienza morale  che conduce l’uomo a vivere la solidarietà, aprendosi liberamente agli altri e a Dio.

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