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Scritti su Mons. Riezzo

Evangelizzazione e promozione umana con riferimento alle ideologie sociali, nel magistero di Nicola Riezzo

Mons. Nicola Riezzo, con il suo magistero,  insegna che l’ideologia sociale è la dottrina sulla natura, l’origine e il fine dell’uomo e della società civile che ha come obiettivo quello di ispirare e nutrire l’azione politica e la relativa programmazione concreta.

Non è compito né dello Stato né  dei partiti politici imporre un’ideologia perché si correrebbe il rischio di sfociare nella dittatura degli spiriti cioè in quella terribile dittatura che si attribuisce i divini poteri dell’infallibilità, dell’impeccabilità e del dominio assoluto sui sudditi.

Tale compito, di fatto, spetta ai raggruppamenti culturali e religiosi che sono chiamati a sviluppare nel campo sociale, in modo disinteressato e ciascuno per le proprie vie, le convinzioni ultime sulla natura, sull’origine e sul fine dell’uomo e della società.

Mons. Nicola Riezzo afferma: <<Il messaggio evangelico (Parola di Dio) è un ottimo criterio per la valutazione delle ideologie>> [1].

Egli fa presente che il cristiano che si impegna in un’azione politica come servizio, contraddice la sua fede se aderisce a sistemi ideologici che si oppongono alla  concezione dell’uomo prevista dalla fede cristiana.
Si pensi, ad esempio, all’ideologia liberale che esalta la libertà individuale a discapito della giustizia sociale e dell’amore fraterno. Si tratta di un’ideologia che ricerca esclusivamente l’interesse e il potere e considera la solidarietà sociale come una conseguenza automatica delle iniziative individuali che definisce libera concorrenza.

Nicola Riezzo è consapevole che l’iniziativa personale deve essere mantenuta e sviluppata in quanto l’uomo è stato creato libero da Dio ma sostiene che: <<certi cristiani che si impegnano in questa direzione tendono a idealizzare il liberalismo che diventa allora esaltazione della libertà sottratta ad ogni limite di giustizia sociale >> [2].

I sostenitori dell’ideologia liberale nel desiderare un modello economico più adatto alle condizioni attuali, dimenticano che il liberalismo filosofico è un’erronea affermazione dell’autonomia della persona, infatti, per sua natura l’uomo è socievole e proprio per questo è già predisposto alla realizzazione del bene comune.

Il vescovo Nicola, poi, si sofferma in modo particolare sull’ideologia marxista che contraddice la fede cristiana con il suo materialismo ateo; inneggia alla lotta di classe che dà luogo ad una dialettica di violenza contro il capitalismo ritenuto profondamente ingiusto; sacrifica la libertà individuale a vantaggio di quella collettiva. In tal caso si parla di collettivismo con il quale si intende l’abolizione della proprietà privata dei mezzi di produzione e la loro nazionalizzazione; il marxismo, inoltre, nega ogni trascendenza all’uomo e alla sua storia, personale e collettiva.

Il marxismo designa l’esercizio collettivo del potere politico ed economico sotto la direzione del partito unico, che si ritiene la sola espressione e il solo garante del bene di tutti, negando agli individui e agli altri gruppi qualsiasi possibilità di iniziativa e di scelta. Il vescovo si rivolge ai molti cristiani che aderiscono all’ideologia marxista, con queste parole:

<<Ai cristiani per il marxismo riconosco che il fine è evangelico: lavorare per la giustizia, la solidarietà e l’uguaglianza tra gli uomini. Basta pensare ai milioni di affamati. Si sbagliano però nella scelta dei mezzi. Non si può accettare il marxismo perché la lotta di classe è contraria allo spirito cristiano e porta al totalitarismo che non assicura i valori di libertà di responsabilità e di apertura allo spirituale, i quali garantiscono lo sviluppo integrale dell’uomo>> [3].

Facendo eco alla Conferenza Episcopale Italiana, mons. Riezzo dichiara incompatibile la professione di fede cristiana con l’adesione a quei movimenti che si fondano sul marxismo. Questa ideologia disattende ai valori primari che riguardano la visione integrale dell’uomo, della sua storia e soprattutto del suo rapporto con Dio, perciò, è impossibile essere, nello stesso tempo, cristiani e marxisti.

Il vescovo è preoccupato perché anche nella sua Diocesi non manca chi, a causa del marxismo, si allontana dall’insegnamento della Chiesa. Questi  sono convinti che non è la Parola di Dio a dover regolare la prassi politica, bensì è la prassi politica del materialismo marxista che dà la giusta interpretazione della Parola di Dio.

In altre parole, non è più la Bibbia a filtrare la prassi marxista ma sono le Sacre Scritture ad essere interpretate, dice Riezzo, <<con gli occhiali neri del materialismo storico di Marx>>.

In quest’ottica non si vede in Gesù il Figlio di Dio che ci ha ri conciliati con il Padre, ma un semplice uomo che ha portato un messaggio di liberazione economico-politica.

Nel documento Evangelizzazione e promozione umana alla luce del magistero della Chiesa: ideologie sociali Nicola Riezzo riflette su come il Papa intenda il potere politico.

Paolo VI afferma che il potere politico rappresenta lo strumento per assicurare la coesione del corpo sociale, ha come unico scopo la realizzazione del bene comune e, per questo, deve agire nel rispetto della libertà degli individui, delle famiglie e di tutte le istituzioni sociali che si adoperano per il raggiungimento di tale obiettivo. Ma perché il bene di tutti sia completo il Papa sollecita il potere politico a tutelare e promuovere quel  fine spirituale a cui tutti gli uomini tendono in quanto esso ispira e sollecita la giustizia e la dedizione al bene comune, di cui ha la responsabilità ultima.

Per considerare attentamente la propria responsabilità nei riguardi del bene di tutti, il potere politico deve sapersi disimpegnare dagli interessi particolari, superando anche i limiti nazionali.

In sintesi mons. Riezzo sottolinea che nel pensiero del Papa, il potere politico deve saper affermare la giustizia contro l’ideologia liberale e capitalista; la libertà contro l’ideologia marxista; l’apertura a Dio contro l’ateismo marxista e contro l’indifferenza religiosa dell’ideologia liberale.

Per quanto riguarda, poi, i cristiani che si impegnano nella vita politica, il vescovo Riezzo invita costoro a dimostrare coerenza tra il loro impegno politico e il Vangelo.

Con l’enorme amore che prova per la Madre Chiesa, Nicola Riezzo stigmatizza che l’impegno politico dei cristiani non deve essere contrario alla fede o agli insegnamenti del magistero che ha il precipuo compito di presentare la Parola di Dio in modo autentico.

Riezzo, inoltre, sollecita un doveroso approfondimento dell’insegnamento della dottrina sociale della Chiesa con particolare riferimento al primato della persona umana che è principio, soggetto e fine della vita civile associata, e con riferimento alla giustizia sociale che deve essere armonizzata con la libertà e vivificata dall’amore fraterno in Cristo Gesù.

Silvia Quarta Serafino

 

Silvia Quarta Serafino, nata a Lecce il 1 settembre 1959  ha conseguito  la Laurea in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Bari   il 29. 11. 1985, e la Laurea magistrale in Scienze Religiose presso la Facoltà Teologica Pugliese-Istituto Superiore Scienze Religiose di Lecce il 22. 06. 2012 con la tesi “ Il Concilio Vaticano II nei primi vent’anni. La sua recezione in Italia e in una diocesi del Sud attraverso il magistero di monsignor Nicola Riezzo  a Otranto”.
Altre Pubblicazioni
Piccola Guida sul Concilio Vaticano II, per conto dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Lecce (coautrice)
Chiamati alla santità. Liberi di amare, in Una Chiesa tanto amata-Aspetti del magistero di Sua Eccellenza Monsignor Cosmo Francesco Ruppi Arcivescovo di Lecce a cura di L. Manca, Edizione Vivere In, Roma 2008
Collabora con l’Ora del Salento, settimanale di informazione religiosa della Diocesi di Lecce.

 


[1]    Ivi, p. 91.

[2]    Ivi, p. 95.

[3]    Ivi, pp. 93-94.

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- Articolo su Il PAESE NUOVO che informa dell'avanzamento del processo di Canonizzazione -DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE 17 aprile 2008, n. 311  pubblicato sul Bollettino Regionale  Anno XXXIX BARI, 30 APRILE 2008 N. 69 per  l'Autorizzazione alla  tumulazione privilegiata di Mons. Nicola Riezzo.
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