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Atti del 1975, Eco Idruntina, Scritti di Mons. Riezzo, Scritti sul Purgatorio, Scritti sulla Fede, Scritti sulla Morte

Credo nel domma del purgatorio

ATTI ANNO 1975 IV  ( SP LENDORE DI FEDE)

02 - Il quadro dell'altare maggiore della chiesa di Santa Lucia e Purgatorio (dal 1978 chiesa dell'Adorazione Perpetua).JPG

Il Concilio jobs4tn.gov Vaticano II insegna la fede cristiana sul Purgatorio con queste parole: “Fino a che il Signore non verrà nella sua gloria e tutti gli angeli con lui, e, distrutta la morte, non agli saranno sottomesse tutte le cose, alcuni suoi discepoli sono pellegrini sulla terra, altri che sono passati da questa vita stanno purificandosi, altri infine godono della gloria contemplando chiaramente Dio uno e trino, qual è: tutti però, sebbene in grado e modo diverso, comunichiamo nella stessa carità di Dio e del prossimo, e cantiamo al nostro Dio lo stesso inno di gloria. Tutti quelli che sono di Cristo, infatti, avendo il suo Spirito, formano una sola chiesa e sono tra loro uniti in lui.

La Chiesa di quelli che sono pellegrini sulla terra, riconoscendo benissimo questa comunione di tutto il corpo mistico di Gesù Cristo, fin dai primi tempi della religione cristiana ha coltivato con grande pietà la memoria dei defunti e, poiché “santo e salutare è il pensiero di pregare per i defunti perché siano assolti dai loro peccati” (2. Mac: 12, 46), ha offerto per loro anche i suffragi.

Questa veneranda fede dei nostri padri circa la nostra vitale unione con i fratelli che ancora dopo la morte stanno purificandosi, questo sacrosanto Concilio la riceve con grande pietà, e nuovamente propone i decreti dei sacri Concili Fiorentino e Tridentino” (Lumen gentium n.49 e 50).

Questi Concili ecumenici hanno definito che esiste il Purgatorio e che le anime che vi si trovano, in espiazione di qualche peccato veniale o di qualche debito di pena, sono aiutate con i suffragi dei fedeli, cioè, con la S. Messa, le preghiere, le elemosine e le altre opere buone che si sogliono fare con l’approvazione della Chiesa.

Ora tutta questa dottrina è evidenziata nel Rituale delle esequie per un defunto adulto cioè morto dopo l’uso della ragione. Infatti in questo caso la Chiesa prega che i suoi figli debitamente purificati nell’anima vengano accolti con i santi e gli eletti nel Cielo. Inoltre la Chiesa madre pietosa offre in aiuto spirituale dei defunti il sacrificio eucaristico, memoriale della pasqua di Cristo, e innalza preghiere e compie suffragi. (n.1).

Tra la morte e la sepoltura il Rituale vuole che si facciano preghiere di suffragio (n.3).

La messa esequiale è offerta in suffragio del defunto (n.66).

Nella liturgia della Parola previsto anche il testo di “Mac. 12, 43-46 dove si parla del Purgatorio.

Nelle orazioni la comunità cristiana intercede per il defunto affinché raggiunga il Dio della sua beatitudine (n.13) e se da questa vita rimane nel defunto qualche traccia di peccato, prega che l’amore misericordioso di Dio lo purifichi e lo perdoni (n.77 e 94).

+ NICOLA RIEZZO Arcivescovo

(da L’Eco Idruntina n.4 – aprile 1975)

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- Articolo su Il PAESE NUOVO che informa dell'avanzamento del processo di Canonizzazione -DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE 17 aprile 2008, n. 311  pubblicato sul Bollettino Regionale  Anno XXXIX BARI, 30 APRILE 2008 N. 69 per  l'Autorizzazione alla  tumulazione privilegiata di Mons. Nicola Riezzo.
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