Shalom/La Riflessione settimanale dell’Arcivescovo

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Chiamati a…digiunare

Il digiuno, insieme alla preghiera e all’e­lemosina costituisce come lo sfondo della Quaresima cristiana.Meditando una pa­gina di San Pier Crisologo mi hanno colpito alcune affermazioni: “Chi digiuna compren­da bene cosa significhi per gli altri non aver da mangiare…

Il digiuno non germoglia se non è accompagnato dalla misericor­dia… Ciò che è la pioggia per la terra, è la misericordia per il digiuno… Il digiunatore non coglie frutti se non farà scorrere fiumi di misericordia”. Allora il digiuno non può esaurirsi nella semplice dimensione ascetica di espiazione, riparazione con una sofferenza imposta che talvolta può sconfinare in una sorta di autopunizione.

Penso alle parole dell’Apostolo Paolo: castigo il mio corpo e lo riduco in schiavitù. Buy Levitra Forse a noi cristiani è data la possibilità, anche attraverso il digiuno, di un rifiuto di un mondo che non cessa di aumentare le disuguaglianze sociali tra le quali oggi emerge e si fa strada il fatto che uno è ubriaco e l’altro ha fame.

Dal mio digiuno la misericordia, un cuore aperto, chino sulle miserie imposte dai nostri egoi­ smi e dalle nostre sicurezze. Siamo consape­voli: non risolveremo ma solleveremo! Sela Chiesaha una missione profetica, dobbiamo essere capaci di proclamare e inventare so­lidarietà con i più poveri e i nuovi poveri tra gli uomini. È questo il digiuno che voglio… dividere il pane con l’affamato… introdurre in casa i miseri…vestire chi è nudo…

+Domenico d’Ambrosio

arcivescovo

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