Shalom-La Riflessione settimanale dell’Arcivescovo
Stiamo vivendo i giorni della luce che si fa sempre più chiara e… affascinante. è la luce della primavera inoltrata. È la luce del mese forse più accattivante: il mese di maggio. E la Chiesa che vive per gli uomini e tra gli uomini non poteva non dedicare questo mese a Colei, a Maria di Nazareth che ha dato al mondo l’autore della luce, Cristo Gesù.
Come immagino Maria in questo mese nel quale più che mai la sento al mio fianco avvertendo la sua presenza dolce, sicura, rassicurante modello di quella serena apertura all’Altissimo che dilata gli spazi delle nostre attese e gli impegni del nostro quotidiano? È intenta al suo quotidiano. È sulla soglia della povera casa di Nazareth. La immagino come me la presenta una meravigliosa statua lignea policroma del XIII-XIV secolo che da piccolo ammiravo all’interno di una stupenda Chiesa romanica del XII secolo, sgarupata e colpevolmente condannata al degrado e all’agonia, nel mio paese di origine. Maria ha tra le mani un fuso e sta filando un po’ di lana per preparare il corredino al Signore Gesù che porta nel grembo.
Giuseppe certamente è al suo banco di lavoro. C’è un grande silenzio interrotto dal rumore degli attrezzi del falegname di Nazareth. Maria medita nel suo cuore e ripensa al dialogo con Gabriele, al Bimbo che chiede spazio nel suo grembo, al grande e totale sì che ha detto alla Parola.
La ammiro e la invoco: Madre del sì alla Parola, aiutaci a dilatare nella nostra vita il grembo del silenzio che ascolta e accoglie la Parola che rifugge dal chiasso e dal frastuono del nostro quotidiano. Madre della fedeltà ottienici di non riprenderci domani quello che oggi, con libertà e generosità, abbiamo consegnato al tuo Figlio Gesù.
+Domenico d’Ambrosio
arcivescovo