servo della comunità come Gesù

servo della comunità come Gesù

articolo ripreso da portalecce

Non si può che gioire con don Giancarlo per il meraviglioso traguardo raggiunto, cinquanta anni di sacerdozio, e con lui lodare e ringraziare il Signore per l’immensa fiducia verso noi uomini.

 

 

Fermarsi alcuni istanti e ripercorrere con la memoria mezzo secolo di vita, trascorso velocemente, è un’esperienza dolce, anche se venata di malinconia, non potendo rivivere tanti momenti belli, indimenticabili, vissuti insieme nel corso degli anni.

Sono grato al Signore per tutte quelle persone che nella sua bontà ha messo sul nostro cammino, quali compagni di viaggio, segno tangibile della sua vicinanza e della sua misericordia.

Conosco don Giancarlo da oltre cinquant’anni e lo ricordo sempre lo stesso, come se per lui il tempo si è fermato.

Mezzo secolo: uno spezzone di tempo che racchiude tanti eventi, importanti e non importanti, gioiosi e a volte dolorosi, comunque avvenimenti che lasciano traccia nella storia di ciascuno e contribuiscono alla sua crescita.

Ricordo la sua ordinazione con tanti altri diaconi in San Pietro: a imporre le mani fu il grande Papa Paolo VI e io, che ero in cammino verso il sacerdozio, guardando a lui, sognavo e avvertivo una sana invidia per la meta raggiunta e per la grazia di essere consacrato dallo stesso Sommo Pontefice…

Poi, quel giovane sacerdote che aveva alimentato i miei sogni, l’ho ritrovato nel giorno della mia ordinazione, quale cerimoniere del vescovo e in seguito quale confratello e collaboratore nella cura dei seminaristi e nel servizio in Curia.

Fatta eccezione di questi ultimi anni, posso dire di aver vissuto il mio ministero sacerdotale accanto a lui. Per questo trovo naturale ricordarlo sempre giovane, amico fraterno, gioviale, sorridente… con la talare che gli dà slancio, ieraticità, gravità e solennità.

Non posso dimenticare gli anni nei quali abbiamo condiviso con fatica e gioia la cura dei giovani seminaristi nell’antico seminario di Piazza Duomo. I ragazzi erano tanti e don Giancarlo doveva provvedere al loro benessere fisico avendo a disposizione poche risorse economiche.

Don Giancarlo non appariva mai scoraggiato, si fidava della Provvidenza, e a noi non faceva pesare la situazione di precarietà perché provvedeva puntualmente.

Ogni anno mi distaccavo con lui dalla comunità per una settimana dli ritiro spirituale, sentendo il bisogno di ritrovare le energie spirituali per servire nel modo migliore i ragazzi.

Don Giancarlo, con discrezione, eleganza e passione ha continuato a servire la nostra Chiesa, i pastori che si sono succeduti nella sua guida, la città e soprattutto il centro storico, svolgendo il ministero di parroco presso la parrocchia di San Matteo, sempre attorniato dai tanti amici che non lo hanno mai abbandonato.

Ha testimoniato la sua fede dispensando consigli spirituali, curando le celebrazioni liturgiche, specialmente quelle presiedute dai vescovi in cattedrale, prendendosi cura delle persone che continuamente a lui si sono rivolte per chiedere aiuto.  

Continuerà sicuramente a proseguire con gioia il ministero pastorale anche se i suoi passi ora saranno più lenti. Il card. Lercaro in occasione del 50° di ordinazione sacerdotale scrive:

“Compiere cinquant’anni di Sacerdozio è bello; anche il tramonto, come l’autunno, ha la sua bellezza, pacata e matura bellezza, che non ha impeti, né bagliori; ma, pur se non manca di un senso di mestizia, è serena e, se appesantita dalla stanchezza d’una giornata faticosa, è confortata dalla speranza dei frutti”.

Uno di questi frutti, meglio insegnamenti, che don Giancarlo mi ha trasmesso, è stata sicuramente la consapevolezza che Dio, affidandoci il ministero sacerdotale, compie verso di noi un grande atto di fiducia, nonostante le nostre povertà e i nostri peccati.

Mi ha insegnato inoltre la fedeltà alla Chiesa, ai pastori e l’attenzione vigile a tutte le persone.

Infine mio ha insegnato che il sacerdote deve servire la comunità come Gesù, con le braccia aperte che accolgono tutti e sempre e con le mani che lavano i piedi, che si prendono cura delle situazioni di sofferenza, nel silenzio e con discrezione, e dispensano la misericordia di Dio.

A don Giancarlo dico grazie e auguro lunghi anni di vita e di santità.

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