Serata di fraternità sacerdotale nel nuovo oratorio di Surbo. Seccia: siamo dono reciproco

Serata di fraternità sacerdotale nel nuovo oratorio di Surbo. Seccia: siamo dono reciproco

articolo ripreso da portalecce

Nasce da una intuizione del cuore paterno e sacerdotale dell’arcivescovo Michele Seccia, colta al volo da don Mattia Murra parroco di “Santa Maria del popolo” in Surbo la serata di fraternità che un nutrito gruppo di presbiteri diocesani e religiosi ha vissuto ieri presso il nuovissimo oratorio parrocchiale della cittadina alle porte di Lecce.

 

 

 

L’occasione si è  rivelata propizia  perché  i sacerdoti potessero ammirare e visitare la struttura inaugurata nello scorso mese di agosto.

Tra risate, buon cibo e tanta compagnia i presbiteri hanno tenuto fede a ciò che il salmista dice nel salmo 132: “ecco quanto è buono e soave che i fratelli vivano insieme”.

Entusiasta l’arcivescovo ha ringraziato tutti i presenti con parole affettuose e riconoscenti: “vorrei con cuore grato abbracciarvi tutti e dire a ciascuno il mio grazie per questo momento di fraternità che ha rafforzato ancor di più la nostra identità  di presbiterio e ci ha permesso di vedere quanto, tutti, siamo dono l’uno per l’altro. L’auspicio è che tali occasioni possano divenire spontanee, senza la convocazione ufficiale da parte del vescovo: vorrà dire che i sacerdoti sentono la gioia di cercarsi per stare insieme e condividere la mensa terrestre oltre quella eucaristica”.

Al termine della serata il vicario generale, mons. Luigi Manca a nome del presbiterio ha rivolto gli auguri all’arcivescovo in occasione della sua festa onomastica e a don Emanuel Riezzo che nella memoria liturgica dei Santi Arcangeli ricorda l’anniversario della sua ordinazione sacerdotale e che proprio in tale ricorrenza viene insediato ufficialmente quale parroco di “San Michele Arcangelo” in Trepuzzi.

Nel mese della ripartenza, dunque, la famiglia sacerdotale leccese si è  concesso un tempo per ristorarsi  e per cercare di accrescere  quel legame di comunione  che, con la fraternità  sacramentale è alla base  del ministero  di ogni presbitero.

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