Poli Bortone: ha parlato al cuore dei Leccesi. Seccia cittadino onorario: cerimonia in municipio

Poli Bortone: ha parlato al cuore dei Leccesi. Seccia cittadino onorario: cerimonia in municipio

articolo ripreso da portalecce

Sarà il primo di un elenco di sette candidati ( oltre al pastore emerito, cittadinanza onoraria anche Silvio Garattini, Vincenzo Cazzato, Aldo Accettura, Irene De Blasi, Aldo Giufré ed Ennio De Giorgi) che domani riceveranno la prestigiosa pergamena. Con il sindaco della città, Adriana Poli Bortone, abbiamo cercato di comprendere i motivi di questa decisione, un riconoscimento meritato da un uomo di Chiesa che ha donato quasi otto anni della sua vita al popolo di Dio che è in Lecce contribuendo – e non poco – a promuovere la bellezza della città e dei suoi tesori. La ricerca del bene comune come appello continuo e come obbiettivo unico dell’istituzione religiosa come di quella laica, hanno contraddistinto il suo stile di guida religiosa nelle relazioni con le autorità cittadine.

Sindaco Poli Bortone, quale senso assume il conferimento della cittadinanza onoraria all’arcivescovo Michele Seccia da parte dell’istituzione civile più rappresentativa della città?

Sin dai primi giorni del suo insediamento, mons. Michele Seccia ha stabilito con Lecce e l’intera comunità un rapporto appassionato e franco che tutti noi abbiamo percepito. Ha parlato al cuore dei Leccesi, ha dedicato profonda attenzione ai più deboli, si è rivolto con schiettezza alla politica e alle istituzioni, richiamandole all’impegno e alle responsabilità. Un’amministrazione pubblica che agisce per il bene della collettività non può che trovare un alleato forte e concreto in un arcivescovo che con profondo impegno cristiano mette al primo posto la difesa dei fragili, i principi e i valori che devono guidare ogni azione e i progetti di sviluppo.



Quali meriti gli ha riconosciuto il consiglio comunale per prendere la decisione all’unanimità?

Come ho detto, tutti abbiamo sentito mons. Seccia da subito vicino alla città. Un legame che è cresciuto giorno dopo giorno e che ci ha spinto a vedere in lui un punto di riferimento solido e autorevole, una figura super partes che ci ha aiutato nel nostro ruolo di politici e amministratori a riflettere in ogni circostanza e per ogni decisione da assumere. Mi piace ricordare, come esempio della nostra collaborazione sui temi turistico-religiosi, l’inserimento da me voluto di Lecce nel circuito delle Città Oronziane, anche perché è proprio in occasione delle feste patronali che si evidenzia con grande slancio quello spirito comunitario che si perpetua generazione dopo generazione.



Il riconoscimento a mons. Seccia si pone in continuità con quello assegnato ai suoi predecessori, mons. Ruppi cui l’arcivescovo Seccia è particolarmente legato, e a mons. D’Ambrosio…

Da sempre nella nostra cultura cattolica la missione pastorale dei vescovi, la guida delle iocesi sono il cardine attorno a cui ruota la vita delle persone. C’è sempre una relazione profonda tra la Chiesa e tutte le componenti della comunità, una simbiosi necessaria, perché etica laica e valori religiosi devono necessariamente incontrarsi e coincidere per poter orientare con lealtà, trasparenza e amore cristiano i cittadini e le famiglie nel loro percorso di crescita. Un impegno che la diocesi leccese attraverso le figure che ne hanno fatto la storia hanno assolto con assoluta dedizione, con discrezione e sensibilità, a volte con fermezza, pur nelle differenti personalità. Così come già accaduto negli anni più recenti con mons. Ruppi e con gli arcivescovi D’Ambrosio e Seccia, anche per il futuro il patto con la Chiesa, con la nostra diocesi dovrà essere per tutti noi la bussola per le nostre azioni e la migliore garanzia di trasparenza ed equilibrio nel nostro comune lavoro. È un’alleanza che vogliamo, che fa parte della nostra cultura religiosa e di cui non potremo mai  fare a meno.

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