Pellegrini di speranza in partenza da Lecce. Tutti a Merine prima del Giubileo dei giovani/FOTO
articolo ripreso da portalecce
Carichi al massimo e pronti al cammino i 170 giovani dell’arcidiocesi di Lecce che domenica prossima partiranno insieme all’arcivescovo Angelo Raffaele Panzetta, alla volta del Giubileo mondiale dei giovani a Roma e in vista del quale, ieri sera, si sono incontrati per la prima volta tutti insieme per prepararsi al meglio alla grande esperienza che li attende.

Un’occasione di incontro ma soprattutto di grande festa per iniziare a condividere la gioia e la grande speranza che saranno gli strumenti principali del loro pellegrinaggio verso la Porta Santa a San Pietro e verso il grande momento a Tor Vergata che vedrà convocati i giovani di tutto il mondo da Papa Leone XIV il 3 agosto sulla scia del ricordo di quella storica Gmg del Grande Giubileo del 2000 insieme a San Giovanni Paolo II che si svolse proprio in quella spianata.
L’incontro di preparazione è avvenuto presso l’oratorio San Giovanni Bosco di Merine grazie all’ospitalità offerta dal parroco don Luca Nestola. Qui, i giovani provenienti da numerose realtà parrocchiali dell’arcidiocesi si sono potuti conoscere e incontrare per la prima volta, altri si sono potuti riabbracciare dopo l’esperienza vissuta insieme all’ultima Gmg di soli 2 anni fa a Lisbona, e tutti insieme hanno ricevuto la maglietta distintiva dell’arcidiocesi di Lecce e soprattutto lo zaino dell’Italia che sarà l’inseparabile compagno di cammino lungo la strada verso Roma.
La serata si è divisa dapprima in un grande e vivace momento di festa e accoglienza con musica, canti e balli, e poi successivamente in un profondo momento di preghiera guidato da don Salvatore Corvino, direttore del Servizio diocesano di pastorale giovanile che ha organizzato l’incontro e tutto il pellegrinaggio.
Si è riflettuto sul brano della Parola di Dio conosciuto come il vangelo dei discepoli di Emmaus. “È un passo del vangelo sicuramente tra i più conosciuti e noti – ha affermato don Salvatore -, ma che ci spiega bene quale è lo spirito e lo scopo con cui ci dobbiamo mettere in cammino sulla strada verso Roma, una strada che non sarà sicuramente facile da percorrere, una strada dove lasceremo le comodità di casa, dove avremo lontani gli affetti della famiglia e degli amici, ma lungo la quale sappiamo di non essere mai soli e dove sicuramente riscopriremo noi stessi”.
La serata si è poi conclusa cenando tutti insieme grazie ad alcuni volontari dell’oratorio che, come in una tipica serata estiva salentina, hanno preparato panini e arrosto di carne per tutti i giovani, creando così un momento di condivisione e soprattutto di unione per quello che sarà il grande gruppo dei giovani dell’arcidiocesi di Lecce che domenica saranno pronti a partire dapprima verso L’Aquila in Abruzzo, dove trascorreranno i primi giorni di preparazione spirituale, e poi il 31 luglio raggiungere finalmente Roma dove vivranno il cuore del Giubileo e l’incontro con il Papa.
Con loro partirà anche l’arcivescovo metropolita di Lecce, Angelo Raffaele Panzetta, che vuole vivere insieme a loro questo momento e questo importante pellegrinaggio mettendosi al fianco dei suoi giovani per i quali, già più volte in questi pochi giorni da quando è divenuto ufficialmente arcivescovo di Lecce, ha ribadito di voler avere un particolare occhio di riguardo per la loro educazione e vita di fede e soprattutto per spargere nei loro cuori semi di speranza. Solo pochi giorni fa, ospite del consiglio comunale della città di Lecce (LEGGI), lo aveva sottolineato: “Proprio nei prossimi giorni io sarò pellegrino insieme con una folta rappresentanza di giovani della nostra città e più ampiamente del nostro territorio. Andremo prima un po’ in Abruzzo al fresco e poi ci sposteremo a Roma per vivere il Giubileo dei giovani insieme a tutti i ragazzi del mondo. Mi rendo conto che – e per questo voglio essere accanto a loro in quei giorni – se c’è un luogo nel quale la speranza vada seminata è proprio il cuore dei nostri giovani”.
Racconto per immagini di Arturo Caprioli.