#PADRECRISTOFORO15. Festa e gratitudine nella comunità vincenziana Santa Maria dell’Idria

#PADRECRISTOFORO15. Festa e gratitudine nella comunità vincenziana Santa Maria dell’Idria

articolo ripreso da portalecce

Nel giorno in cui la Chiesa commemora i bambini innocenti che per volere del re Erode furono massacrati a Betlemme, nel pomeriggio di ieri lunedì 28 dicembre presso la parrocchia dei Padri vincenziani Santa Maria dell’Idria a Lecce, la santa messa di ringraziamento per il quindicesimo anniversario dell’ordinazione al ministero episcopale di mons. Cristoforo Palmieri, vescovo emerito della diocesi di Rrëshen in Albania.

 

 

 

A festeggiare il presule tutta la comunità vincenziana riunita sulla mensa eucaristica, il superiore della casa Padre Faiver Manosca, il parroco Padre Carmine Madalese, altri confratelli della Congregazione della missione, i seminaristi del pontificio seminario regionale di Molfetta e il nuovo diacono della Chiesa di Lecce, don Antonio De Nanni

“Se ogni eucaristia è ringraziamento per l’opera della salvezza operata da Cristo con la sua passione, morte e risurrezione e che sull’altare si rinnova per l’umanità di ogni tempo e in ogni luogo… quella che stiamo attualizzando vuol essere di ringraziamento anche per quanto il Signore ha operato nella mia vita in particolar modo in questi ultimi 15 anni di ministero episcopale”.

Queste sono le parole di Padre Cristoforo nell’omelia e aggiunge, “invito a pregare ancora per me fino al consumarsi dei miei giorni, e di volermi perdonare le mie inadempienze o di ringraziare il Signore se per qualcuno di voi sono stato strumento di grazie”.

Non sono mancati gli auguri del vescovo suo successore mons. Gjegi Meta, dal vicario generale don Gene Çupi, di tutti i sacerdoti, le religiose e i fedeli laici della diocesi di Rrëshen. 

“I tanti anni della sua presenza in questa diocesi – ha scritto Meta – hanno lasciato impressi senza dubbio segni indelebili. Coadiuvato dai sacerdoti, religiosi e religiose lei ha portato avanti un importante operandi evangelizzazione nel territorio della diocesi in quanto pastore, padre e maestro. Nonostante la precarietà economica che lei ha trovato e ha lasciato in questa diocesi, non è mancato da parte sua lo zelo apostolico per portare il lieto annunzio ai fedeli della diocesi”. 

Conclude mons. Meta: “Noi le auguriamo salute e benedizione dal Signore nostro Gesú Cristo. Anche noi le assicuriamo la nostra umile e povera preghiera”.

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