Omelia e filmati della Messa del 6 Gennaio 2016, XXVI Anniversario di ordinazione Episcopale ed ordinazione di 4 nuovi Diaconi

Omelia e filmati della Messa del 6 Gennaio 2016, XXVI Anniversario di ordinazione Episcopale ed ordinazione di 4 nuovi Diaconi

Abbiamo incontrato la luce vera

Omelia per l’ordinazione diaconale di

Francesco De Matteis, Enrico Gianmarco, Aldo Marzo,  Andrea Miceli

Cattedrale Epifania 2016

  1. Ancora una volta non posso non far mie le parole dell’Apostolo Paolo nel brano della lettera agli Efesini. Questa sera, per la settima volta, penultima, celebro con voi in rendimento di grazie e in invocazione di perdono, il giorno anniversario della mia ordinazione episcopale. Ricordo e celebro “il ministero della grazia di Dio a me affidato a vostro favore” (Ef3,3,).  La grazia e il dono dello Spirito hanno fatto di me ‘servo inutile’, un ‘ministro della divina Epifania”, secondo le parole che San Giovanni Paolo II pronunziò nell’omelia di quel giorno. Quelle parole di un Santo risuonano nel mio intimo in tutta la loro freschezza che non si è appannata: “Cari fratelli e figli! Come vescovi della Chiesa dovete essere gli speciali amministratori della divina Epifania!… Ciascuno di  voi, porta a questo altare il suo ‘proprio’ dono….. Il vostro dono oggi deve essere conSacrato  di nuovo e diventare una particolare risposta al dono della divina Epifania in Gesù Cristo”. Penso spesso alla ricchezza di questo dono e alla provvisoria precarietà della mia risposta. E’ in forza di questo dono che percorro con voi la strada talvolta appesantita e resa incerta da tenebre e nebbia fitta, vinta sempre però dalla luce che viene e dalla gloria del Signore che brilla su di noi e  conduce voi e me all’incontro con il Bambino e con Maria sua Madre. Ci prostriamo, lo adoriamo, lo riconosciamo Signore.Sappiamo però che dopo averlo adorato, , c’è un cammino che ci attende, c’è una strada da riprendere e percorrere attraversando gli enigmi , le oscurità e gli agguati che tentano di fermarci o tornare indietro. A Betlemme abbiamo incontrato la Luce vera che illumina ogni uomo. È la sola in grado di sconfiggere le tenebre e farci intravvedere l’altra strada, quella nuova: L’evangelista Matteo ci dice che i Magi, dopo aver adorato e offerto i loro doni al Bambino “per aliam viam reversi sunt in regionem suam” (Mt2,12).  L’incontro con il Signore ci impegna su un percorso diverso, un nuovo cammino che non potrà non configurarsi come un cammino di luce e di testimonianza per Colui che abbiamo trovato, contemplato, adorato.
  1. Questa sera, non tre Magi , ma quattro giovani di questa nostra Santa Chiesa, dopo un lungo cammino, l’itinerario della loro formazione,  sono giunti in questa Chiesa Cattedrale. Non portano doni, ma domandano di essere conSacrati al ministero nella Chiesa con il dono dello Spirito Santo. Fra poco si prostreranno e con  noi invocheranno l’intercessione di tutti i Santi perché il Signore ascolti benigno  la loro e la nostra preghiera. Porrò sul loro capo le mie mani per invocare il dono e l’effusione dello Spirito Santo. Li ho invitati  a comprendere il significato del gesto dell’imposizione delle mie mani immaginando di avere sulla loro testa, durante la preghiera di ordinazione, il libro della Parola che li copre e li avvolge.  Dovete, cari Aldo, Andrea, Francesco, Gianmarco, vivere e stare sempre sotto la Parola che sarà la vostra guida sicura e il pane che ogni giorno alimenterà il vostro essere araldi del Vangelo. Di questa Parola non sarete padroni; soltanto servi, come Maria: eccomi, sono la serva.
  2. Ieri mattina, negli impegni che dovranno essere come il corredo del vostro servizio, vi ho ricordato la scelta del celibato che  è segno della totale dedizione a Cristo Signore ed è nella logica della nostra imitatio Christi, dunque ad imitazione di Cristo Gesù. Questa scelta che da oggi vi lega totalmente al Signore con un cuore indiviso , è segno profetico che prefigura e anticipa la comunione e donazione perfetta e definitiva del Regno. Il nostro celibato,  più vero la nostra verginità, come ci ricorda San Giovanni Paolo II nella PDV,  “è dono di sé in e con Cristo alla sua Chiesa ed esprime il servizio del Sacerdote alla Chiesa in e con il Signore” (n.29). Non è una scelta quale garanzia di una pretesa maggiore libertà per il nostro ministero, ma profezia di ciò che tutti saremo un giorno nel Regno.  E’  una scelta fatta in totale libertà che non tollera interpretazioni di sorta o al ribasso, né ammette distinguo: è piena, fatta con una consapevolezza matura e responsabile. La si vive non perché ci condanniamo all’eroismo o a macerazioni di sorta: confidiamo nell’aiuto certo di Colui, il Signore, che inizia anche questa opera per portarla al compimento.
  3. Cari ‘magnifici’ quattro, almeno per questa volta: andiamo come i Magi, a Betlem, portiamo in dono al Bambino che ci è nato, la nostra vita e il dono di essa a Lui. Ce la restituirà cambiata, trasformata, quasi divinizzata. Il nuovo tratto di strada da intraprendere, è da percorrere con fiducia, serenità e gioia. All’arrivo della prossima tappa, se pedalerete nel modo giusto sapendo cioè usare i rapporti a secondo delle difficoltà della strada, troverete un grande dono: Cristo Gesù, il Sacerdote misericordioso e degno di fede che  vi farà partecipi del  suo unico Sacerdozio. Tra i tifosi che troverete nel percorso, c’è la grande famiglia del presbiterio, i vostri familiari, il vostro vescovo, le comunità di origine e di servizio. Cosa vi offriremo? L’acqua dissetante della nostra preghiera e del nostro amore, e al Datore di ogni bene chiederemo per voi:
  • una fede serena e sicura che sa testimoniare sempre, il primato dell’Assoluto
  • una speranza ardita che non si piega ai piagnistei della storia
  • una carità operosa che si china e cura le ferite che gravano  su molti nostri infelici fratelli,  con l’unguento dell’accoglienza pronta e

 Carissimi tutti, guidati dalla stella, non stanchiamoci di tornare a Betlemme, sapendo che troveremo  sempre il Signore che ci attende e ci accoglie con le braccia dell’amore e della misericordia

——– La Messa di Ordinazione ——–

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