Mons. Arcivescovo in ricordo di Mons. Ruppi

Mons. Arcivescovo in ricordo di Mons. Ruppi

 

 

 

Nel primo anniversario della morte la Diocesi di Lecce vuole esprimere vivo affetto e profonda gratitudine per il suo ministero episcopale. L’Arcivescovo D’Ambrosio presiederà in Cattedrale una Solenne Celebrazione Eucaristica in suo suffragio martedì 29 maggio, alle 19.

Il Sinodo Diocesano, testamento spirituale di Mons. Ruppi

A un anno dalla morte di Mons. Cosmo Francesco Ruppi non possiamo non sentire ancora vivo l’eco, la profondità e la validità  del suo lungo, lungimirante e fecondo servizio episcopale che  per venti anni, con entusiasmo e forza ha saputo donare alla nostra Chiesa.

Rileggendo, riascoltando, approfondendo la stagione episcopale di Mons. Ruppi, penso di poter affermare che il momento qualificante del suo essere pastore e guida è stato certamente il Sinodo Diocesano (1994-2000), la bella avventura che ha fatto correre alla Chiesa a lui affidata.

Nel decreto di indizione del Sinodo Diocesano Mons. Ruppi presentava le motivazioni che lo avevano spinto a proporre la grande assemblea ecclesiale: “In occasione della mia Visita Pastorale”, è gradualmente sorta in me, sempre più viva, la convinzione di dover attuare un ulteriore momento di comunione visibile per l’intera Chiesa particolare e il desiderio di chiamare tutti per l’avvio di un nuovo cammino, questa volta, da compiere insieme e tale da coinvolgere più esplicitamente l’impegno di tutti nel proposito di progettare la vita diocesana nella fedele sequela di Cristo e  nella obbedienza al suo mandato missionario”.

Molti tra voi ricorderanno la passione, l’entusiasmo e la ricchezza di dottrina con i cui il defunto Pastore ha accompagnato i  vari momenti assembleari, le tappe e l’intero  cammino sinodalePenso alla ricchezza di dottrina delle tre lettere pastorali: Con Pietro verso il Sinodo (1994), Dal Sinodo al Giubileo (1996), In ascolto dello Spirito alla vigilia del Sinodo Diocesano (1998),  e alle allocuzioni durante le assemblee sinodali.

Il poliedrico e vasto episcopato di Mons. Ruppi ha lasciato molto alla nostra Chiesa in opere, gesti di carità, dialoghi con la società civile. Sono fermamente convinto che il suo vero testamento è il Sinodo Diocesano.

Perciò l’espressione più vera della nostra gratitudine e del nostro ricordo, sarà l’impegno ad attuare e vivere le istanze e le conclusioni del  Sinodo, contenute nel Libro ma che hanno da entrare a pieno titolo nel vissuto della nostra storia e nell’impegno della nostra testimonianza.

Domenico D’Ambrosio

 

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