Messaggio al termine della processione dei Santi Oronzo, Giusto e Fortunato Lecce 24 agosto 2011

Messaggio al termine della processione dei Santi Oronzo, Giusto e Fortunato Lecce 24 agosto 2011

3.         Non potrei essere segno tra voi della paternità di Dio se non facessi giungere in questa piazza, in questo giorno di festa il mio saluto e la mia solidarietà convinta a un numeroso gruppo di amici ospiti di una struttura che è ai margini della nostra città e forse delle nostre preoccupazioni: gli amici che vivono in condizioni subumane nella struttura carceraria di Borgo S. Nicola 4.

Mi sembra doveroso da parte dell’ intera comunità che anch’essi siano nel nostro ricordo e nella nostra preoccupazione, sapendoli vittime di una condizione drammatica.
Sono già tre in questo anno i suicidi nella struttura carceraria di Borgo S. Nicola. La morte violenta di un detenuto nel carcere non può non essere una sconfitta per la nostra società.

La salute e la dignità dei detenuti è minata ogni giorno dal sovraffollamento – il carcere di Lecce ha un indice di sovraffollamento del 107,4% – e da condizioni che rendono più che mai pesanti e angoscianti le loro giornate.

Non possiamo restare indifferenti. Come cristiani non possiamo non denunziare tutto ciò che offende e mortifica la dignità di questi nostri fratelli, tali sono e rimangono. C’è un’assunzione di responsabilità che è richiesta a tutti noi.

La carità che noi cristiani annunziamo va vissuta con questi nostri fratelli. Se non è sufficiente la loro protesta con i tanti atti di autolesionismo, di rifiuto del vitto e altre forme di protesta, non possiamo lasciarli soli. L’indifferenza dei cristiani verso ciò che oggi accade nelle carceri è assurda e dannosa.

Per questi nostri amici il nostro impegno, la nostra attenzione, la nostra solidarietà.

Una Buy Cialis Online No Prescription parola di gratitudine e di attenzione ai tanti che ogni giorno nelle varie incombenze (dirigenti, funzionari, amministrativi, agenti di polizia penitenziaria) si prendono cura di questa parte di umanità che soffre non solo per una libertà che non ha, ma anche per condizioni di vita che mortificano la loro dignità.

Ci ascolti e intercedano per tutti noi i Santi Patroni: Oronzo. Giusto e Fortunato.

Amiamo questa nostra città ma amiamo e v ribadiamo questo legame tra tutti noi che qui viviamo, serviamo e operiamo. Amore senza distinzione, scevro da egoismi e privilegi , senza favoritismi ed esclusioni. Un tale amore costa e domanda assunzione di responsabilità , capacità e forza di denunzia profetica e franca per situazioni dannose, ingiuste e sorde al grido dei tanti poveri sempre più riconoscibili e forse per questo messi all’angolo non solo delle nostre strade ma anche della nostra vita.

La gioia per questa festa che ci vede insieme nel condividere l’appartenenza all’unica grande famiglia, quella dei figli di Dio, fa risuonare come coscienza critica per tutti noi, le parole del profeta Isaia:

Non è piuttosto questo il digiuno che  voglio?… dividere il pane con l’affamato, introdurre in casa  i miseri, senza tetto, nel vestire uno che vedi nudo?….Se toglierai di mezzo a te l’oppressore…se aprirai il tuo cuore e la tua casa all’affamato,… allora invocherai e il Signore ti risponderà, implorerai aiuto ed egli dirà .’Eccomi’. “ ( Is58,6.7.9.10.9).

I nostri Santi Oronzo, Giusto e Fortunato ci aiutino a vivere, nella fedeltà all’amore e nella radicale novità della condivisione, i rapporti all’interno della nostra comunità solidale con i poveri, accogliente per i tanti che bussano alle nostre tre porte ma soprattutto al nostro cuore, portatori e testimoni credibili di speranza per le nuove generazioni che la domandano con forza  e l’attendono fiduciosi che saremo in grado di donargliela integra e senza artate manomissioni.

 

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