Le Città Oronziane incontrano l’arcivescovo di Lecce. Poste le basi per progetti condivisi

Le Città Oronziane incontrano l’arcivescovo di Lecce. Poste le basi per progetti condivisi

articolo ripreso da portalecce
e scritto da Andrea Pino

Si è svolto nella mattinata di ieri un incontro preliminare tra i sindaci ed i rappresentanti dei diversi comuni legati alla venerazione di Sant’Oronzo con l’arcivescovo di Lecce, mons. Michele Seccia.

 

 

 

L’appuntamento, fortemente voluto dal primo cittadino botrugnese, Silvano Macculi, si è posto in un’ideale continuità con le importanti manifestazioni avvenute a Botrugno nel febbraio scorso (LEGGI), durante le quali è stata ufficialmente costituita l’Associazione delle Città Oronziane. Nel corso dell’incontro, mons. Seccia ha ricordato l’importanza di riscoprire le radici cristiane delle diverse comunità coinvolte, sottolineando tutta l’urgenza di rilanciare gli studi sulla figura del protomartire appulo come sul suo culto, sulla sua iconografia e sugli eventi di storia locale che lo hanno visto come protagonista. Una tale ricerca infatti potrà condurre ad una profonda riscoperta dei valori di cui il martire è simbolo nonchè ad un più generale approfondimento sulle orini del cristianesimo nella nostra terra.

Le autorità convenute hanno poi illustrato i loro progetti, auspicando la nascita di un itinerario religioso, culturale e turistico incentrato sul santo. Si confida inoltre che il nuovo materiale raccolto sul personaggio possa essere divulgato sul territorio a partire dalle, in modo da permeare sempre più in chiave culturale il senso delle feste patronali. Idea, quest’ultima, già lanciata dall’associazione Valori e Rinnovamento, che aveva proposto una borsa di studio dedicata a possibili tesi di laurea sul martire leccese (LEGGI) nonchè dall’avv. Lucio Caprioli (LEGGI) che aveva formulato il disegno di una borsa di studio oronziana destinata agli istituti scolastici cittadini.

Giunti nel capoluogo salentino per l’incontro anche il parroco di Botrugno, don Angelo Pede, e l’arciprete turese don Giovanni Amodio. L’arcivescovo ha tenuto a complimentarsi con entrambi i sacerdoti per il notevole lavoro svolto ed ha incoraggiato le diverse iniziative. Grande interesse e devozione ha suscitato infine la presenza della sacra reliquia che la Chiesa croata di Zara ha donato a Turi con il proposito di omaggiare tutte le città oronziane. Reliquia che rimane a disposizione del culto di qualunque comunità lo richieda.     

 

andrea pino    

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