L’arcivescovo di Catania con i suoi seminaristi in visita a mons. Seccia e alla città barocca
articolo ripreso da portalecce
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- di Paolo Longo
- Categoria: vita diocesana
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Quasi un ritorno a casa per l’arcivescovo metropolita di Catania, mons. Luigi Renna. Sia per l’antica amicizia con l’arcivescovo Michele Seccia, sia per i suoi trascorsi di rettore alla guida del seminario regionale di Molfetta dove, dal 2009 al 2015, ha formato un gran numero di futuri sacerdoti, non pochi quelli provenienti dalla diocesi di Lecce.
Ieri, accompagnando i seminaristi di teologia dell’arcidiocesi di Catania, in vacanza in Puglia con il presule pugliese, Renna ha fatto tappa a Lecce. Non è stata per lui la prima volta da pastore della Chiesa di Catania: nel luglio del 2022, nella sua prima estate alla guida della diocesi siciliana, volle far visitare la capitale del barocco a un nutrito gruppo di sacerdoti catanesi (LEGGI).
Giunto ieri in città, per prima cosa ha voluto salutare e incontrare in episcopio l’arcivescovo Seccia con il quale oltre a condividere un bel rapporto di cordiale fraternità, negli anni in cui è stato vescovo di Cerignola-Ascoli Satriano e, per alcuni mesi amministratore apostolico di Manfredonia-Vieste San Giovanni Rotondo, ha collaborato nell’ufficio di presidenza della Conferenza episcopale pugliese nel quale Renna era segretario e Seccia vicepresidente (presidente era mons. Donato Negro, oggi arcivescovo emerito di Otranto).
Dopo di che, accompagnata nel tour dagli operatori di ArtWork, la comitiva sicula ha visitato le bellezze della Lecce Sacra: la cattedrale, le altezze del campanile di Piazza Duomo, il passaggio dalla bottega della cartapesta del maestro Marco Epicochi, ben conosciuto anche a Catania per aver realizzato diverse opere per le chiese di quella diocesi, Piazza Sant’Oronzo con l’anfiteatro romano, la basilica di Santa Croce per concludere in Piazza Duomo nel chiostro dell’antico seminario.
Qui è terminata la “scampagnata” leccese in un clima di preghiera: il canto del vespro al tramonto del sole intorno al pozzo barocco tra l’ammirazione dei turisti e la gioia di un pomeriggio trascorso “in famiglia”.
Racconto per immagini di Arturo Caprioli.