l’arcivescovo apre il Pellegrinaggio nazionale Unitalsi

l’arcivescovo apre il Pellegrinaggio nazionale Unitalsi

articolo ripreso da portalecce

Dopo 34 ore di viaggio viene annunciata la stazione di Lourdes. La meta è raggiunta. Sventolio di foulards bianchi, sorrisi, lacrime di gioia. La stanchezza sembra dimenticata come se fossimo partiti da poche ore e non da mercoledì 18 settembre alle 8 del mattino.

Ma lo spazio di un sorriso, il calore affettuoso di un abbraccio …e si ricomincia a servire. I pellegrini si aiutano a vicenda, i barellieri cominciano a prendersi cura dei fratelli loro affidati non solo per farli scendere dal treno ma anche e soprattutto per portarli negli spazi appositamente allestiti per loro. L’ equipe addetta al magazzino… tutto da rimettere in ordine, i bagagli da smistare e da recapitare alla persona giusta nell’albergo giusto. Una squadra di facchini non avrebbe fatto meglio.

Stanze, cena veloce, quasi pensando di tirar via la stanchezza… ma questa ormai sembra sparita. E gli ammalati che insistono di essere portati nella grande chiesa dedicata a Santa Bernadette per iniziare ufficialmente, insieme a tanti altri fratelli italiani, il Pellegrinaggio nazionale dell’Unitalsi, Sono le 21 del 19 settembre: ma nel tempo di Dio le ore sembrano non esistere.

L’Unitalsi nazionale ha deciso di affidare l’apertura del Pellegrinaggio nazionale di questo anno al nostro arcivescovo, mons. Michele Seccia. Il nostro pastore ha voluto farsi prossimo ai pellegrini soprattutto a quelli ammalati, continuando un’esperienza che per lui è iniziata quando era ancora studente del liceo.

Il tema del pellegrinaggio è “Beati i poveri di spirito”. E nell’ omelia ha invitato tutti i pellegrini a vivere l’esperienza di Maria che nella sua povertà ha accolto la Parola che Dio le ha affidato per mezzo dell’arcangelo Gabriele. In questo modo ha permesso che si realizzasse il mistero della redenzione. E noi sul suo esempio siamo chiamati a “fare memoria” diventando noi stessi tempio nel quale viene ad abitare il suo Figlio Gesù continuando a dare carne nell’oggi allo stesso mistero di salvezza. A ognuno la responsabilità di dire il proprio sì.

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