l’amore genera amore e testimonianza
articolo ripreso da portalecce
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- di don Federico Andriani
- Categoria: vita diocesana
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L’esperienza in Moldavia che la delegazione leccese guidata dall’arcivescovo Angelo Raffaele Panzetta ha vissuto dal 24 settembre scorso in occasione dei venticinque anni dalla fondazione della cooperazione tra la Chiesa di Lecce e quella di Chisinau è giunta, ieri, al compimento.

I partecipanti, di buon mattino, hanno lasciato il territorio moldavo in direzione Roma; qui hanno sostato presso la casa generalizia delle Suore Salesiane dei Sacri Cuori dove hanno celebrato l’Eucaristia presieduta dall’arcivescovo di Lecce e concelebrata dall’arcivescovo emerito Michele Seccia e da tutti i presbiteri presenti.
Il presule nell’omelia ha voluto sottolineare la bellezza della esperienza fatta, una esperienza che mossa dall’amore ha generato amore ma che, soprattutto, è stata testimonianza viva di una Chiesa, quella moldava, generosa, efficiente e che deve provocare per la capacità di saper fare bene l’esercizio della carità.
Così il presule: “Credo che il primo atteggiamento che portiamo nel cuore sia la gratitudine a Dio per ciò che abbiamo vissuto insieme, come presbiterio; il secondo atteggiamento è la gratitudine ad un nostro presbitero, don Cesare, che ha saputo accogliere la chiamata della Chiesa a vivere questa esperienza missionaria: è la Chiesa di Lecce che insieme a quella di Chisinau serve Cristo nei poveri; da ultimo, il terzo atteggiamento che ci portiamo è l’incoraggiamento a fare sul serio con la carità, a non lasciare che il povero diventi più povero ma che possa sentire che le sue sofferenze vengono alleviate dell’attenzione di chi vive la provocazione evangelica”.
La comitiva leccese è rientrata ai consueti doveri ministeriali con il cuore colmo di gioia, fiera di essere stata contagiata dalla bellezza di una carità che non conosce confini ma che diventa l’unica carta di identità cui il cristiano deve cercare sempre di corrispondere.