La testimonianza del Direttore

La testimonianza del Direttore

tratti da L’Ora del Salento

 

Testimoni di tenerezza…

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Sacerdote: segno di un Amore. Padre di una nuova famiglia che si raccoglie insieme intorno alla tavola del­la Parola e dell’Eucaristia. Manifestazione concreta di una presenza che nella lunga e complessa storia dell’u­manità esprime un’origine e una paternità divine, fonte di premuroso impegno: “Chiedo a voi di essere pastori con la tenerezza di Dio”, ha chiesto Francesco ai preti. Presbitero: figlio della Chiesa e nello stesso tempo par­tecipe della sollecitudine di capofamiglia. “Il popolo di Dio sa riconoscere quando è innamorato di Gesù o quando è un funzionario a orario fisso o una persona che segue la legge alla lettera”, precisa ancora il Papa. Cuore inna­morato che quotidianamente narra a tutti una storia intima, appassionante, avvincente, impegnativa, traboccante di letizia pure nei momenti diffici­li. Apostolo chiamato a essere annuncio vivente di un mes­saggio che nella storia indivi­duale e universale rende nota ed operante una trascendente salvezza. Interprete e nello stesso tempo protagonista nella formazione di una comu­nità, espressione autentica di persone in dialogo e rapporto di carità con tutti.

2009

Rilevante affluente di speranza nel con­vulso fiume della Storia. Fron­tiera di nuova umanità subli­mata da relazioni che rendono ogni incontro esperienza viva di amicizia universale. Umile discepolo, ma inebriato da un rapporto sponsale con la Chiesa, comunità in cammino verso ogni periferia esistenzia­le. È colui che non si chiude nella difesa di privilegi per la mera conservazione dell’e­sistente, riuscendo invece a cogliere le domande che sal­gono dal cuore di ogni uomo con atteggiamento di simpatia, attenzione e dialogo e con in­teriore e convinta disponibilità alla conversione pastorale. “In voi c’è una sorta di passaggio di proprietà: tolti dal mondo e donati al Signore”, ha afferma­to Mons. D’Ambrosio rivol­gendosi ai presbiteri in occa­sione della recente Ordinazio­ne in cattedrale. Sono questi i tratti distintivi di una foltissima schiera di meravigliose figure del clero leccese che, con la loro carica umana, l’impegno civile e religioso, hanno offerto la testimonianza di una stra­ordinaria donazione, che ha lasciato nel cuore della gente una traccia indelebile di un mi­nistero in continuità con la ce­lebrazione del Cenacolo nella vita della gente. Grazia che da cinquant’anni coinvolge il nostro Arcivescovo. E per cui, insieme, innalziamo gioiosa­mente il Te Deum. 

Adolfo Putignano

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