la scuola diventi comunità inclusiva

la scuola diventi comunità inclusiva

articolo ripreso da portalecce

Una carezza paterna: così potrebbe definirsi l’accorato messaggio (LEGGI IL TESTO INTEGRALE) che l’arcivescovo Michele Seccia ha voluto inviare al mondo della scuola che, dopo il tempo della pandemia e della didattica a distanza si accinge a ripartire con speranza e fiducia.

 

 

 

C’è un mondo scolastico che attende i ragazzi per tornare ad essere fabbrica di sapere, fucina di relazioni, costruttore di futuro che, con fare materno guarda ai bambini, ai fanciulli e ai giovani quali risorse da donare al mondo come persone formate e responsabili.

Ne è consapevole Seccia: “Con l’inizio del nuovo anno mi piace pensare alla scuola come ad una mamma che accoglie a braccia aperte quei figli che non vede da tempo, ma ai quali è rimasta legata non solo dal cuore, ma anche da quella tecnologia che i tempi ci offrono. La scuola attende voi, persone del mondo dell’istruzione e della formazione; aspetta voi piccoli scolari dell’infanzia; voi ragazzi della primaria, voi studenti della secondaria, voi docenti e personale amministrativo e voi dirigenti scolastici. La scuola vi aspetta come comunità unita e variegata, ma che ha come unico obiettivo quello di non perdere nessuno. Una scuola inclusiva e accogliente, dove – come scriveva don Primo Mazzolari – “Nessuno deve sentirsi negato per gli studi”.

Da qui lo sguardo retroattivo, ai mesi del lockdown, di una scuola non popolata dal personale e da coloro che ne sono i protagonisti principali – gli alunni – ai mesi che se da un lato sono stati caratterizzati dalla sfiducia, dall’altro hanno visto il mondo scolastico essere portatore di grande dedizione e responsabilità nell’arte di saper veicolare la cultura e nelle modalità do recepirla e metterla a frutto.

Ancora il presule leccese: “So che quelli passati sono stati due anni durante i quali tutti avete lavorato tanto e avete dovuto affrontare delle sfide inedite, sia chi ha insegnato, sia chi doveva apprendere. Non avete tirato i remi in barca; avete avuto coraggio e forza per combattere in una realtà nuova, un pericolo che vi ha costretti nelle vostre stanze, nelle vostre case e, purtroppo, nelle vostre solitudini. Non posso che pensare con tristezza a tutti coloro che in questo periodo si sono fatti prendere dallo sconforto, che hanno veramente sofferto, sentendosi sopraffatti dall’ansia e talvolta si sono persi tra quelle stesse mura domestiche che fino a quel momento avevano sempre significato sicurezza, serenità, amore”.

Quindi l’auspicio benedicente perché in questo tempo di ripartenza si riallaccino legami, si ritorni a guardare l’altro come dono e non come strumento di contagio, si veda il domani come spazio di realizzazione e di condivisione.

Infine gli auguri di buon anno scolastico: La scuola è soprattutto una palestra di vita, fatta di incontri, di relazioni, di incoraggiamenti. A scuola ci sono i sorrisi (anche se ancora dietro alle mascherine) da parte dei vostri compagni, ci sono le vostre maestre e i vostri docenti che vogliono continuare con serenità a fare un pezzo di strada accanto a voi. Vi auguro buon anno scolastico e buon cammino formativo. Un sentito augurio anche al dottor Vincenzo Melilli, direttore dell’Ufficio Scolastico provinciale di Lecce e ad ogni Dirigente Scolastico che opera nelle tante scuole dell’Arcidiocesi di Lecce.  Buon anno a tutti i docenti che avranno il gravoso compito di accompagnare i più piccoli e i giovani nel loro percorso di apprendimento. Buon anno e buon lavoro a tutti. Dio benedica voi, le vostre famiglie e anche la vostra fatica”.

Anche la redazione di Portalecce si unisce al suo pastore nel porgere al mondo scolastico i più affettuosi auguri di buona ripresa dei lavori e delle attività.

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