La festa del giornalisti del Salento. Conduttori di ‘memoria’ per raccontare la vita

La festa del giornalisti del Salento. Conduttori di ‘memoria’ per raccontare la vita

articolo ripreso da portalecce

“La vita si fa storia”. Con questo bellissimo titolo, Papa Francesco ha annunciato, lo scorso 28 settembre, la 54ma Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali.

Il patrimonio della “memoria” è fondamentale nella comunicazione e può identificarsi la capacità di raccontare belle storie alle generazioni future.

Il Papa ha sottolineato in molte occasioni che non c’è futuro senza memoria della storia vissuta. Ci ha aiutato più volte a capire che la memoria non deve essere considerata come qualcosa di “statico”, di vecchio, di superato, ma piuttosto come una “realtà dinamica”. Attraverso la memoria si passa da una generazione all’altra: storie, speranze, sogni ed esperienze. Ci ricorda anche che ogni storia nasce dalla vita e dall’incontro con l’altro.

Ogni racconto nasce dalla vita, dall’incontro con l’altro e la comunicazione è chiamata a mettere in connessione, attraverso il racconto, la memoria con la vita ed è questo che crea una comunità, una famiglia, un popolo.

I cristiani hanno un modello preciso proprio nel Vangelo, che è un racconto, fatto di racconti, perché Gesù predicava attraverso le parabole, narrazioni tratte dalla vita quotidiana che però entravano in connessione con la vita.

Per riflettere su questi temi e per celebrare la Festa dei giornalisti (il 24 gennaio ricorre la memoria liturgica del loro patrono San Francesco di Sales) per iniziativa della Chiesa di Lecce, tutti gli operatori della comunicazione del Salento si ritroveranno a Trepuzzi domenica prossima 26 gennaio presso la parrocchia Santa Famiglia.

A guidare l’incontro, il direttore dell’Ufficio nazionale delle comunicazioni sociali della Cei, il salentino Vincenzo Corrado, domenica prossima 26 gennaio durante la festa dei giornalisti.

L’appuntamento annuale, accanto ad altri momenti, offre l’occasione per sviluppare, in un contesto di preghiera, e di riflessione, qualche considerazione sul ruolo dei giornalisti all’interno del variegato mondo della comunicazione. Essi sono chiamati, nessuno escluso, a fare della comunicazione uno strumento per costruire ponti, per unire e per condividere la bellezza dell’essere fratelli in un tempo segnato da contrasti e divisioni.

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