la fede esperienza di comunità

la fede esperienza di comunità

articolo ripreso da portalecce

Domani 1° marzo il secondo incontro con i fidanzati dell’arcivescovo di Lecce mons.Michele Seccia nell’ambito del progetto “Insieme a tavola. Dalla mensa eucaristica alla mensa domestica. Dalla mensa domestica alla mensa eucaristica” dell’Ufficio per la pastorale della famiglia e della vita per l’anno 2019-2020.

 

 

 

Tra i percorsi previsti, riuniti dal tema portante della Famiglia come vocazione all’ascolto, quello dedicato ai fidanzati, con due presenze del vescovo come valore aggiunto.

L’incontro si terrà, come il precedente, alle 19 a Lecce presso la parrocchia San Filippo Smaldone, che è anche sede dell’“Ufficio della pastorale della famiglia e della vita”.

Scopo dell’incontro – spiega con entusiasmo don Giovanni Serio, parroco di San Filippo Smaldone e direttore dell’Ufficio stesso – è vivere il volto comunitario della Chiesa, un’occasione, che per alcuni sarà la prima, di conoscenza diretta del vescovo e un approfondimento comunitario all’interno dei singoli percorsi di formazione dei fidanzati, organizzati dalle varie parrocchie, in preparazione del sacramento del matrimonio”.

Un momento di “diocesanità” – lo definisce – un incontro per ricordare che la fede non è un fatto personale, ma ha una fondamentale, profonda dimensione ecclesiale. Per questo sono stati individuati due periodi “forti” dell’anno liturgico, l’Avvento (per l’incontro del 1° dicembre scorso ndr) e la Quaresima, per vivere insieme al pastore momenti di intensa spiritualità all’interno del percorso che ha come obiettivo la celebrazione del matrimonio con una consapevolezza di fede”.

A questi percorsi di preparazione peraltro Papa Francesco ha dato particolare rilievo nell’esortazione apostolica “Amoris laetitia” presentandoli, ricorda don Giovanni: “come un’esperienza di fede matura ed un’opportunità offerta dalla Chiesa nella direzione di una famiglia che sia vivace centro d’amore e di testimonianza cristiana”.

L’intervento di Seccia occuperà “la parte centrale dell’incontro che prevede anche un momento di preghiera con ascolto della parola di Dio e riflessione sulla testimonianza su ‘Matrimonio e amore’, brano tratto da ‘Resistenza e resa. Lettere e scritti dal carcere’ di Dietrich Bonhoeffer (teologo luterano tedesco protagonista della resistenza al nazismo, ucciso nel 1945 nel campo di concentramento di Flossenbürg. ndr).

Il testo sottolinea la dimensione superiore del matrimonio “come – conclude don Giovanni – qualcosa di più dell’amore reciproco. Ha maggiore dignità e potere. Il sentimento appartiene alla sfera privata. Il matrimonio è investitura aperta al mondo. È Dio che unisce in matrimonio, vera vocazione a partire dal fidanzamento”.

Un incontro dunque di condivisone, conoscenza preghiera, riflessione per andare incontro alla vita insieme mano nella mano con i doni divini del sacramento.

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