IUBILAEUM ORONTIANUM LYCIENSE. Seccia ai neocatecumenali: siate martiri, cioè testimoni

IUBILAEUM ORONTIANUM LYCIENSE. Seccia ai neocatecumenali: siate martiri, cioè testimoni

articolo ripreso da portalecce
e scritto da Andrea Pino

Lo scorso venerdì, l’arcivescovo Michele Seccia, ha voluto celebrare l’eucarestia per il Giubileo Oronziano con le comunità neocatecumenali della diocesi.

 

 

 

Dopo aver elencato le gesta e la vita del santo patrono di Lecce, il vescovo, davanti ad una cattedrale colma dai fratelli del cammino, ha incoraggiato a continuare l’opera evangelizzatrice, che trova in Sant’Oronzo un pregevolissimo esempio.

Il cammino neocatecumenale, infatti, attraverso le sue comunità, opera principalmente nella prospettiva evangelizzatrice, e nello specifico come pastorale proprio nelle parrocchie. Queste ultime sono chiamata a un cambio, si potrebbe dire, di passo, di mentalità, di orientamento in buona sostanza: passare da una pastorale sacramentale a una pastorale di evangelizzazione.

Le comunità neocatecumenali, riscoprendo le ricchezze del battesimo, seguono un lungo ed intenso percorso in cui ogni singolo fedele è chiamato a riscoprire le tappe del proprio Battesimo ma con la particolarità di viverle in un contesto comunitario. Qui il contesto comunitario è decisivo, in quanto lo scopo ultimo è quello in cui si diano i segni della fede seguendo il dettato evangelico in cui Gesù afferma: “amatevi gli uni gli altri come io vi ho amato e il mondo crederà che siete miei discepoli”. In questo modo il cammino intende e attua, con abbondanza di “frutti”, la pastorale di evangelizzazione.   

“Il grande martirio – ha detto Seccia – oggi, nel nostro tempo, non si dà morendo fisicamente ma testimoniando tutti i giorni la vita cristiana, nel lavoro, nella famiglia, in un mondo secolarizzato che ha perso il senso del sacro, che non crede in Dio: la vera sfida è mostrare nei fatti la bellezza della vita cristiana, in cui vivere in Cristo è la verità”. Il vescovo poi ha concluso incoraggiando i fratelli a perseverare nel loro itinerario di formazione cristiana.

E per concludere, in una Chiesa pullulante di gioia ed allegria, il vescovo ha ribadito il suo assenso alla prospettiva neocatecumenale ed ha invitato i fratelli uniti in Cristo a continuare il loro cammino in comunione con la Chiesa diocesana.

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