il saluto di Panzetta. In dono un anello, segno di un legame eterno
articolo ripreso da portalecce
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- di don Emanuele Tramacere
- Categoria: vita diocesana
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Gratitudine e nostalgia. Sono stati questi i due sentimenti che hanno attraversato la celebrazione che ieri sera, nella chiesa parrocchiale di San Paolo in Crotone, il nuovo arcivescovo coadiutore di Lecce ha presieduto per salutare la diocesi calabrese che egli ha guidato per più di quattro anni.
Con l’espressione del suo motto episcopale, “Testimone del vangelo della grazia”, rivolgendosi all’arcivescovo Angelo Raffaele Panzetta, il vicario generale, don Lino Leto ha voluto ringraziarlo e salutarlo a nome di tutto il presbiterio diocesano in una chiesa gremita di sacerdoti e di fedeli con la presenza delle autorità cittadine, compreso il dott. Giuseppe Capoccia, magistrato leccese attualmente a capo della Procura di Crotone, amico ed estimatore di mons. Panzetta, e con in pectore la nomina a Procuratore capo di Lecce. Ha concelebrato anche il vescovo di Lamezia Terme, mons. Serafino Parisi. Vicinanza ai fedeli, attenzione ai più bisognosi e una profonda fede che ha guidato ogni sua azione, questi i tratti dell’episcopato crotonese di Panzetta così come sono stati delineati dal vicario.
“La gratitudine più profonda che possiamo offrire come comunità è la preghiera – ha detto l’arcivescovo nell’omelia -. Porterò con me l’enorme amore che mi avete dato e butterò il male. Lo lascerò lontano da voi”. “Non mi sono risparmiato – ha aggiunto – ho cercato di mettere tutte le mie energie al servizio della comunità, anche a costo della mia salute, perché credo fermamente che servire gli altri sia la forma più alta di amore cristiano”. E poi un invito: “la nostra comunità deve rimanere una Chiesa generativa, capace di formare nuove generazioni alla conoscenza e all’amore di Dio. Solo così possiamo garantire un futuro saldo nella verità del Vangelo”.
“Anche se il mio servizio episcopale proseguirà altrove – ha quindi concluso – vi porto tutti nel cuore. La fede e la preghiera non conoscono confini, e continueranno a legarci, anche a distanza”.
Un dono, poi, in segno di affetto e riconoscenza per il suo servizio: un anello con incisa l’immagine del Buon Pastore, simbolo di un legame con la Chiesa Crotonese che non s’interromperà certo con il trasferimento a Lecce.
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