I seminaristi leccesi a Taranto con l’arcivescovo. Due giornate di ascolto e fraternità

I seminaristi leccesi a Taranto con l’arcivescovo. Due giornate di ascolto e fraternità

articolo ripreso da portalecce

I seminaristi teologi dell’arcidiocesi di Lecce hanno vissuto a Taranto, ieri e venerdì, un momento di fraternità e di ascolto con l’arcivescovo Angelo Raffaele Panzetta.

 

 

Con loro anche il delegato ad omniadon Vito Caputo, il rettore del seminario diocesano di Lecce, don Tony Bergamodon Luca Curlante, educatore presso il seminario regionale di Molfetta e don Andrea Gelardo, segretario dell’arcivescovo.

Accolti dal rettore del seminario della diocesi jonica, don Francesco Maranò e dagli educatori della comunità insieme con i presbiteri della Casa del clero, sono stati ospitati presso il seminario di Poggio Galeso.

Nella mattinata di venerdì l’arcivescovo ha incontrato uno per uno i seminaristi per un colloquio personale. Al termine ha presieduto la celebrazione eucaristica invitando i giovani in cammino verso il sacerdozio a riflettere sulla prima lettura del giorno (1Tm 6,2c-12). Mons. Panzetta ha esortato i giovani seminaristi che decidono nel proprio cuore di seguire il Signore a non essere legati al denaro, ai beni terreni che ci legano al mondo, a non essere orgogliosi, né invidiosi. Infine, ha ringraziato il Signore per il dono che ha fatto alla Chiesa di Lecce di alcuni giovani che ancora oggi decidono di seguire Cristo guidati dai formatori nel loro discernimento vocazionale.

Nella serata di venerdì, la visita – guidata dal parroco mons. Giuseppe Donato Montanaro – alla basilica di San Martino a Martina Franca.

Nella mattinata di ieri, invece, insieme con l’arcivescovo la visita a Taranto e alla cattedrale di San Cataldo, alla cripta e al museo diocesano. Dopo il pranzo, il rientro nelle proprie abitazioni per trascorrere l’ultima domenica nelle parrocchie di appartenenza e in famiglia prima di fare rientro domani nel seminario di Molfetta. 

Giorni belli, insieme con il pastore, caratterizzati dal dono dell’ascolto, vissuti nella fraternità e nell’amicizia e scanditi dalla preghiera comune della Liturgia delle ore e della celebrazione eucaristica.

 

 

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