Giubileo del mondo del volontariato. Pellegrinaggio della Caritas diocesana alla Porta Santa

Giubileo del mondo del volontariato. Pellegrinaggio della Caritas diocesana alla Porta Santa

articolo ripreso da portalecce

Lo scorso fine settimana, a Roma, si è tenuto il Giubileo del mondo del volontariato al quale hanno partecipato le delegazioni di molte Caritas diocesane, tra cui quella di Lecce, unendosi a quasi 85mila – secondo una rilevazione del 2023 – volontari attivi a livello diocesano e parrocchiale nei centri d’ascolto e nelle opere segno, nel servizio quotidiano e nell’animazione delle proprie comunità.

 

 

La giornata di sabato ha avuto inizio con la messa celebrata da mons. Carlo Redaelli, presidente di Caritas Italiana ed è poi proseguita con l’intervento di don Luigi Ciotti su “Cittadinanza attiva, partecipazione e volontariato: un legame fondamentale” in cui sostiene che il volontariato è parte costitutiva dell’essere cittadino. 

La parte romana ha visto il pellegrinaggio alla Porta Santa nel pomeriggio del sabato e la messa la mattina della domenica in Piazza San Pietro con la lettura da parte del card. Czerny del messaggio che Papa Francesco ha inviato in occasione della giornata: “Il volontariato è una delle cose più belle. Perché ognuno con la propria libertà sceglie di fare questo cammino che è un cammino di uscita verso l’altro, uscita con la mano tesa, un cammino di uscita per preoccuparsi degli altri”.

Tra la delegazione della Caritas diocesana leccese, due ragazze, Francesca e Desirèe impegnate nel progetto “Mi sta a cuore” descrivono così l’esperienza vissuta: “Prendere parte al Giubileo dei volontari è stata per noi un’esperienza unica ed emozionante. Ringraziamo particolarmente Caritas Lecce che ci ha dato l’opportunità, non solo, di recarci insieme in pellegrinaggio alla Porta Santa e partecipare alla celebrazione eucaristica in Piazza San Pietro, ma anche di conoscere e confrontarci con persone nuove provenienti da tutta l’Italia e che come noi hanno scelto proprio i progetti Caritas per donarsi nel volontariato. Questo ci ha permesso di arricchire ancora di più la nostra esperienza e di trasmetterla nel nostro servizio, ricordandoci che siamo tutti chiamati a costruire comunità più fraterne e solidali”.

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