Giornata del malato 2021. Dalla cappella del ‘Fazzi’ adorazione eucaristica su Portalecce

Giornata del malato 2021. Dalla cappella del ‘Fazzi’ adorazione eucaristica su Portalecce

articolo ripreso da portalecce

“Uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli (Mt 23,8). La relazione di fiducia alla base della cura dei malati” è il titolo messaggio che Papa Bergoglio lancia per la Giornata diocesana del malato.

 

 

Una esortazione a essere coinvolti dalla storia e dalla necessità dell’altro. Necessità impellente in questo periodo tragico, durante il quale malati affetti dal Coronavirus19 muoiono per fame d’aria, non riescono a respirare e ci si sente impotenti. Lo sottolinea l’Ufficio di pastorale della salute dell’arcidiocesi di Lecce, per mano del direttore don Gianni Mattia, il quale scrive ai confratelli sacerdoti leccesi:«Giovane o adulto che sia ci si sente inermi. I positivi sono dovunque. Si vive nel concreto timore di potersi infettare. Si è vissuta la morte nel dolore non solo fisico, ma anche quello dovuto alla solitudine. È questa una ferita che lacera l’anima».

Il sacerdote ricorda poi che l’11 febbraio l’arcivescovo Michele Seccia celebrerà per i rappresentanti degli operatori pastorali e sanitari una messa all’ospedale “V. Fazzi”, alle 11. E il giorno prima, alle 16 si svolgerà un’adorazione comunitaria in diretta dalla cappella del “Fazzi” (e da altri tre ospedali italiani), che sarà trasmessa sul canale Youtube Cei di Pastorale della salute (CLICCA QUI ) e sulla pagina Fb di Portalecce.

Occasione, questa, per proporre testimonianze. «Si pregherà in modo particolare – scrive don Gianni – per tutti gli operatori sanitari di ogni categoria che, prendendosi cura del prossimo, hanno lottato e lottano contro il Covid. Portalecce trasmetterà anche questo evento poiché tra le quattro cappellanie scelte in Italia, una è quella di Lecce».

Dunque il sacerdote impartisce dei consigli per vivere la celebrazione eucaristica assumendo le dovute precauzioni anti Coronavirus: «Non è consigliabile amministrare l’unzione degli infermi. Ricordo, infatti che le disposizioni al riguardo recitano: “Prima di iniziare il rito, il ministro indossi i guanti e attinga all’olio con il pollice, avendo cura successivamente di non toccare con le dita scoperte la superficie del guanto”. Chiaramente dopo ogni Unzione il guanto va sostituito con uno pulito. Per quest’anno suggerisco di limitarsi alla celebrazione della santa messa. Sarebbe auspicabile la visita agli ammalati, ma credo che già lo facciate per la confessione e la comunione ogni primo venerdì del mese».

Condividi questo post