Fratello detenuto. Giornata di preghiera e solidarietà in tutte le parrocchie della diocesi
articolo ripreso da portalecce
La prima domenica di marzo si celebra la Giornata del fratello detenuto, una tematica molto cara da sempre a Papa Francesco che di fatti ha posto una particolare attenzione volendo aprire la seconda Porta Santa di questo Giubileo proprio in un carcere, quello di Rebibbia a Roma.
La Giornata vuole accendere un faro sui tanti fratelli e sorelle che vivono in condizioni di disagio nel loro stato di privazione della libertà, e richiamare ogni cristiano a essere segni tangibili di speranza per ognuno di loro. Così, la Casa circondariale di Lecce, tramite il cappellano di Borgo San Nicola, Fra Angelo De Palma ofm, come espresso in una lettera inviata alla comunità diocesana di Lecce, invita in questa giornata a “vivere un particolare momento di preghiera e di sensibilizzazione verso la realtà della reclusione, per cercare di creare un ponte tra la cittadinanza esterna e quanti vivono la difficile esperienza del carcere”.
Al messaggio di Fra Angelo si unisce anche l’appello dell’arcivescovo Michele Seccia: “Gli amici e le amiche di Borgo San Nicola sono nel mio cuore fin dal mio arrivo a Lecce nel dicembre 2017. Con alcuni di loro intrattengo una feconda corrispondenza e soprattutto non faccio mancare mai la mia preghiera e il mio incoraggiamento specie nei periodi di festa, a Natale, a Pasqua, per la festa patronale… Sono i giorni in cui la privazione della libertà e la lontananza dagli affetti e dal calore domestico procurano più sofferenza e più sacrificio. Il mio invito in questa Giornata speciale a pregare e a sostenerli con la carità raggiunga tutti i fedeli della Chiesa di Lecce. A tutti loro il mio saluto e la mia benedizione paterna”.
Durante questa giornata tutta la comunità cristiana eleva al Padre della misericordia una preghiera di sostegno per le sorelle ed i fratelli detenuti e per le loro famiglie a cui spesso non si pensa e che in egual modo vivono disagio e sofferenza, affinché non prevalga il pregiudizio e la condanna, ma uno sguardo di solidale comprensione. Questa sensibilizzazione si può rendere concreta con la solidarietà, collaborando nella raccolta di vestiario e di prodotti per l’igiene personale dei detenuti, una solidarietà che, il cappellano del carcere e la responsabile di Comunità Speranza, Maria Teresa Calvelli ci tengono a sottolineare, non si esaurisce solo con la giornata del 2 marzo, ma dovrebbe durare tutto l’anno. Nello specifico si indica il particolare bisogno di prodotti per l’igiene personale (bagnoschiuma, bagnodoccia, shampoo, rasoi usa e getta, crema da barba non spray, crema corpo, deodorante ascellare, spugne per doccia, detersivi liquidi per piatti, per pavimenti e per biancheria); capi di vestiario per uomini ovviamente in buone condizioni e puliti per decoro di chi li dona e di chi li riceve (tute, accappatoi, felpe, pantaloncini, asciugamani, biancheria intima nuova, magliette interne, scarpe da ginnastica o comode, ciabatte di plastica).
Si tiene a precisare inoltre che i prodotti devono essere in contenitori di plastica, non di vetro o metallo e non spray per la sicurezza dei detenuti stessi.
Il cappellano e i volontari di Comunità Speranza sono a disposizione per ulteriori notizie, per programmare la raccolta dei generi richiesti o anche per concordare una testimonianza contattandoli o via mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.;
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Nella foto a sinistra il cappellano di Borgo San Nicola, Fra Angelo De Padova ofm