Dono del Club Lions Santa Croce alla Casa della Carità. Tremila contenitori per i pasti
articolo ripreso da portalecce
Un altro gesto di solidale generosità da parte del Club Lions Santa Croce di Lecce: in dono alla Casa della Carità che nel prossimo dicembre compirà dieci anni di presenza e di azione silenziosa al servizio dei poveri, tremila contenitori monouso per la distribuzione dei pasti.
Com’è noto, infatti, dallo scoppio della pandemia tutte le mense dei poveri sono tenute a fare la distribuzione dei pasti con pacchi quotidiani da asporto. E purtroppo l’uso delle vaschette per alimentari è diventato un notevole costo in più nella gestione del servizio.
A Lecce il Club Lions Santa Croce opera da 40 anni, anniversario compiuto il 28 giugno scorso e in questi anni ha realizzato progetti, eventi, service e manifestazioni varie in linea con i dettami sanciti dal fondatore Melvin Jones distinguendosi per i risultati tangibili ottenuti. Per l’anno sociale 2022/2023 iniziato a luglio, il presidente designato è stato Maurizio Pisanò il quale non ha perso tempo in convenevoli e si è tuffato subito nel ruolo assegnatogli organizzando il primo service della sua presidenza. Assieme ai soci del Club, in poco più di venti giorni, ha raccolto fondi sufficienti per acquistare tremila contenitori per alimenti in alluminio da devolvere ad una delle più attive organizzazioni presenti a Lecce per la distribuzione di pasti caldi e non solo: la Casa della Carità.
L’altro giorno una corposa delegazione del Club con in testa il neoeletto presidente Pisanò si è recata in questo delizioso angolo della vecchia Lecce, una piccola corte con al centro una fontana che aveva il compito primario di fare abbeverare i cavalli, per incontrare don Nicola Macculi, direttore della Caritas diocesana di Lecce e alcuni responsabili della struttura.
La gioia che si leggeva nei volti era di pura felicità. Don Mario Renna, il diacono che opera nella Casa assieme alla responsabile Simona Abbate, ha definito quel regalo “una vera manna dal cielo” ed ha aggiunto: “con i nostri circa 100/120 assistiti giornalieri ai quali serviamo un primo ed un secondo caldo, abbiamo grosse difficoltà per reperire contenitori adatti allo scopo. Quotidianamente ne consumiamo oltre duecento. E questo lo facciamo 365 giorni l’anno!”, La soddisfazione era grande anche tra i soci del Club Santa Croce, che si sono intrattenuti amabilmente per degustare un caffè offerto dalla Casa e per scambiare opinioni e progetti futuri.
Il decano del Club Carmelo Perrone, ha anticipato a don Nicola che sta organizzando un incontro tra i dirigenti di una multinazionale che fa da tramite tra chi è in cerca di lavoro e chi lo richiede e siccome tra i compiti della Caritas non c’è solo quello di occuparsi dei pasti, la prospettiva è stata molto apprezzata. Don Nicola ha sottolineato proprio questo aspetto e cioè che non si vive di solo pane e che la solidarietà è soprattutto vicinanza che esprimiamo in diversi modi anche quello delle iniziative culturali organizzate dai volontari Caritas come Simona Abate e Alessandro Valenti che spesso allestiscono incontri di lettura, poesia, cinema ed altro. Don Nicola ha voluto ricordare che la Casa della Carità è stata un’idea dell’arcivescovo Domenico D’Ambrosio, pastore fino al 2017, il quale dieci anni prima (il decennale si festeggerà il 9 dicembre prossimo) è riuscito a trasformare luoghi simbolo dello sfruttamento asservito ai piaceri del sesso a pagamento, in un fiore profumato nel cuore di Lecce, sempre pronto ad offrirsi a chi ne ha bisogno.