Domani sera a messa le novità del Messale Romano. Per saperne di più una guida e una clip
articolo ripreso da portalecce
A partire dalla messa prefestiva di domani sera, con la liturgia della prima domenica di Avvento, nelle nostre assemblee eucaristiche, entra in vigore l’utilizzo della nuova traduzione della terza edizione tipica del Messale Romano.
Al fine di spiegare le novità che riguardano anche la partecipazione dell’assemblea alla celebrazione eucaristica, l’Ufficio liturgico diocesano di Lecce in collaborazione con Portalecce, oltre ad un sussidio da diffondere tra i fedeli anche in formato digitale, ha preparato anche una clip da far girare anche attraverso i social
Come già noto, le novità, riguardano anche alcune risposte dell’assemblea rese necessarie per migliorare la traduzione e per una maggior fedeltà al testo biblico e latino.
La più significativa riguarda la traduzione della preghiera del Padre nostro che per esigenze pastorali la Conferenza episcopale italiana ha modificato cosi l’espressione: “come noi li rimettiamo ai nostri debitori e non indurci in tentazione…” in “come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori e non abbandonarci alla tentazione…”.
Facendo un passo indietro, nella prima formula dell’atto penitenziale, tenendo presente che l’assemblea è composta da uomini e donne, la preghiera è stata così modificata: “Confesso a Dio onnipotente e a voi fratelli e sorelle…” e, continuando: “gli angeli, i santi e voi fratelli e sorelle di pregare per me”.
Un’altra novità si trova nella triplice invocazione dell’atto penitenziale. All’espressione “Signore pietà” e “Cristo Pietà” si è preferito utilizzare “Kyrie eleison” e “Christe eleison” recuperando così anche nell’espressione parlata l’antico uso della liturgia romana che nell’uso più recente era rimasto soltanto nella forma in canto.
Una modifica riguarda anche l’inno “Gloria”. La frase “e pace in terra agli uomini di buona volontà” per una maggior fedeltà al testo greco, è stata tradotta in “e pace in terra agli uomini, amati dal Signore”.
Infine, nei Riti di comunione, per tradurre fedelmente il testo latino e per riconsegnare alla liturgia la citazione del libro dell’Apocalisse significativo sarà l’impatto con l’invito del sacerdote prima della comunione, modificando così l’espressione attualmente in uso: “Ecco l’Agnello di Dio, ecco colui che toglie i peccati del mondo. Beati gli invitati alla Cena dell’Agnello”.
*direttore Ufficio liturgico diocesano