Dio si rivela ai semplici. Presente don Stefano Spedicato
articolo ripreso da portalecce
Oltre trentamila catechisti, provenienti da 115 Paesi del mondo, sono arrivati in pellegrinaggio in Vaticano per il Giubileo del 27/28 settembre 2025: questa la notizia dei numeri, ma Papa Leone XIV ha trasformato un evento di cronaca in evento densamente spirituale.

Che cos’è il Giubileo, infatti, se non un viaggio dentro la nostra interiorità alla ricerca del senso della vita? Memoria, speranza, misericordia e indulgenza sono stati di vita che attraversano naturalmente i percorsi spirituali di noi cattolici.
Sono luoghi in cui lo Spirito svela la potenza della vita presente e futura, per poi permetterci di scoprire che il senso della nostra esistenza è radicato nell’amore infinito, disinteressato e puro.
In rappresentanza della diocesi Lecce vi ha preso parte don Stefano Spedicato, direttore dell’Ufficio catechistico diocesano.
Per Papa Leone (Udienza Giubilare, Piazza San Pietro 27 settembre) il desiderio della verità nasce dall’intuito, come “movimento dello Spirito, una intelligenza del cuore che Gesù ha riscontrato soprattutto nei piccoli, cioè nelle persone di animo umile… Dio è semplice e si rivela ai semplici”. Si tratta del sensus fidei: “Gesù esulta di questo…perché si accorge che i piccoli intuiscono”.
Sono soprattutto i piccoli cui si rivolgono i catechisti, che sono in prima linea, nel cuore dell’evangelizzazione, per incontrare le persone e annunciare loro l’amore di Dio. I catechisti sono quindi portavoce della fede, testimoni del mistero di Cristo e strumenti essenziali per la trasmissione del Vangelo.
Il Papa porta l’esempio di Sant’Ambrogio che, da governatore a Milano nel quarto secolo, a furor di popolo, fu nominato vescovo pur non essendo neanche battezzato. Ambrogio divenne cristiano facendo il vescovo, grazie al “fiuto” di persone semplici che avevano colto, nella sua “capacità di ascolto e mediazione” il germe della fede autentica.
Questa ‘grazia’ riguarda chiunque e la vocazione del catechista è proprio nel seminare il bello dell’essere cristiani.
“Catechista è una vocazione: ‘essere catechista’, questa è la vocazione, non lavorare da catechista. Badate bene, non ho detto ‘fare’ i catechisti, ma ‘esserlo’, perché coinvolge la vita” (Papa Francesco, Aula Paolo VI 27 settembre 2013).
“Intuire”, chiarisce Papa Leone XIV, “è un modo di sperare, non dimentichiamolo! Che il Giubileo ci aiuti a diventare piccoli secondo il Vangelo per intuire e per servire i sogni di Dio!”.