Dalla Moldavia a Lecce per la missione. A colloquio con il vescovo di Chisinau, mons. Cosa

Dalla Moldavia a Lecce per la missione. A colloquio con il vescovo di Chisinau, mons. Cosa

articolo ripreso da portalecce

A pochi giorni dall’arrivo a Lecce della delegazione della diocesi di Chisinau in Moldavia, abbiamo voluto ascoltare mons. Anton Cosa, vescovo della capitale di questa nazione dell’est Europa.

 

 

 

Mons. Anton Cosa prima di tutto ha voluto evidenziare come l’amicizia con la Chiesa di Lecce duri da ormai molti anni, in particolare da quando mons. Cosmo Francesco Ruppi inviò in Moldavia don Cesare Lodeserto: “Venendo a Lecce prima di tutto non posso non fare memoria dell’amicizia che mi ha profondamente legato all’arcivescovo Cosmo Francesco, al quale sono grato per i saggi consigli che mi ha sempre trasmesso”.

“Vengo a Lecce – ha sottolineato il vescovo di Chisinau – per ricambiare la visita che ho ricevuto in Moldavia da parte di dell’arcivescovo Michele Seccia, il quale prima di ripartire abbracciandomi mi invitò a tornare nel Salento: ‘la aspetto a Lecce’, mi disse”.

“In verità – ha proseguito – non ricordo quando ho effettuato l’ultima visita a Lecce, ma certamente è trascorso un po’ di tempo. Arriverò il 25 novembre (LEGGI), insieme a don Cesare, don Massimiliano, don Mihai che è il parroco della cattedrale di Chisinau, don Mario, un sacerdote triestino a noi vicino ed il direttore della Fondazione Regina Pacis Ilie Zabica. Questa presenza nutrita dice chiaramente la volontà di accrescere la cooperazione missionaria tra le due chiese, in un tempo in cui sempre più la missionarietà diventa motore per una nuova evangelizzazione”.

“Anche se saranno pochi giorni – ha osservato mons. Cosa -, ma di fatto il programma risulta molto impegnativo. Infatti, avrò occasione di conoscere il clero dell’arcidiocesi, incontrare i laici che vogliono conoscere la realtà missionaria in Moldavia e nello stesso tempo celebrare l’eucarestia nella stupenda chiesa cattedrale di Lecce, alla presenza delle Caritas parrocchiali e dei gruppi missionari. Ho visto dal programma che anche i sacerdoti che viaggiano con me andranno a celebrare in alcune parrocchie per incontrare quelle comunità e portare la loro testimonianza missionaria”.

“Certamente – ha aggiunto – questo viaggio ha un obiettivo, che ho appena trasmesso, cioè accrescere la fraternità missionaria, che possa portare reciproci aiuti alle nostre chiese. La diocesi di Chisinau oggi ha due sacerdoti fidei donum, oltre alla disponibilità di don Antonio Sozzo nel presiedere il nostro tribunale diocesano. Per il resto vedremo cosa la Provvidenza ci farà comprendere, ma certamente qualcosa verrà fatto insieme e per il bene reciproco delle nostre comunità”.

“Io sono profondamente grato – ha concluso mons. Cosa – a mons. Seccia per l’amicizia, la vicinanza, la disponibilità e soprattutto la comprensione di un percorso missionario che deve essere per le nostre Chiese occasione di una maggiore responsabilità ed impegno nel cammino della evangelizzazione, riuscendo anche a sostenere le periferie di un mondo che hanno bisogno di essere sostenute”.

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