concelebrazione a Squinzano con l’arcivescovo
articolo ripreso da portalecce
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- di Irene M. Paticchio
- Categoria: vita diocesana
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Don Attilio Mesagne compie tra qualche giorno – il prossimo 2 luglio – cinquant’anni di messa. Non lo direbbe nessuno: freschezza sacerdotale e dinamismo caratteriale nascondono i segni dell’età e di un ministero lungo e fecondo.
La Chiesa di Lecce con l’arcivescovo Michele Seccia, con i confratelli sacerdoti e i tanti laici che lo conoscono, lo stimano e hanno lavorato per anni al suo fianco lo festeggeranno e pregheranno con lui sabato 2 luglio alle 19 nella chiesa matrice di Squinzano durante la solenne concelebrazione eucaristica giubilare: tutti insieme renderanno grazie al Signore per il dono del ministero sacerdotale e con lui chiederanno al “padrone della messe” nuove vocazioni al sacerdozio.
Don Attilio è nato a Squinzano il 3 ottobre 1946 da Angelo Mesagne e Antonia Mazzotta, ultimo di tre fratelli (Bruno e Vincenzo) non è entrato in seminario da piccolo ma dopo una lunga militanza in Azione cattolica nella parrocchia Maria Regina di Squinzano, sotto la guida illuminata di un “santo” parroco, don Nicola Leone, dopo aver conseguito la maturità classica, nel 1967 venne accolto nel Seminario Romano Maggiore. Da lì fu una “galoppata” – un po’ come nel suo stile: sempre di corsa – fino al sacerdozio e fino al dottorato in teologia alla Lateranense. Si pensi, che per volontà del vescovo Francesco Minerva, nel giro di un mese e mezzo ricevette il suddiaconato (ultimo dei preti della diocesi, 11 maggio 1972), il diaconato (13 giugno 1972) e il presbiterato (2 luglio 1972).
Fu ordinato sacerdote nella sua chiesa parrocchiale di Maria Regina e subito ricevette il primo incarico in diocesi: viceparroco del Sacro Cuore in Lecce; due anni dopo viceparroco a Squinzano (Maria Regina) e poi ancora a San Pio in Lecce e alla matrice di San Pietro Vernotico.
La prima nomina di parroco è arrivata nel 1978: destinazione Torchiarolo. Qui è rimasto fino al 1993, prima di essere trasferito alla matrice di Lequile come arciprete parroco e dove si è fermato fino al 2002. Contemporaneamente al ministero lequilese, l’arcivescovo Cosmo F. Ruppi lo nominò assistente diocesano di Azione cattolica. Al termine dell’esperienza di Lequile, dopo essere stato per una breve parentesi come amministratore parrocchiale a Lizzanello, nel 2004 è divenuto direttore della Caritas diocesana (fino al 2019). Dal 2008 al 2012 è stato anche parroco di San Giovanni Battista in Lecce. Attualmente è canonico del capitolo cattedrale e amministratore parrocchiale della Madonna di Fatima in Squinzano e lì resterà fino all’arrivo di don Carmelo Gentile, nominato di recente nuova guida pastorale della comunità parrocchiale.
Tralasciando una lunga serie di incarichi minori non è da trascurare il tempo dedicato dalla ricerca teologica (sue alcune pubblicazioni) e all’insegnamento nell’Istituto superiore di scienze religiose di Lecce (dal 1972 al 2017).
Don Attilio è anche cittadino onorario di Torchiarolo e di Lequile e nel 2019 ha ricevuto a Squinzano il premio “Città della musica”.