ANNO PASTORALE 2013-2014

“EDUCARE ALLA FEDE PER ESSERE TESTIMONI DI UMANITA’” «La fede che si rende operosa per mezzo della carità» (Gal 5,6)

Carissimi Confratelli e Operatori pastorali,

Partendo dell’auspicio Levitra online di Papa Francesco di “Una Chiesa povera e per i poveri”, attendendo la chiusura dell’ “Anno della Fede” (24 novembre p.v.), indetto da Benedetto XVI nel 50° anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II, bussola per il nostro cammino di fede, e nel 20° anniversario della pubblicazione del “Catechismo della Chiesa Cattolica”, repertorio dei contenuti della fede da riscoprire, tenendo presenti gli Orientamenti pastorali dell’Episcopato italiano per il decennio 2010-2020: “Educare alla vita buona del Vangelo” e dell’esigenze della Nuova Evangelizzazione a partire dalla testimonianza della carità, procedendo alla luce del 36° Convegno nazionale delle Caritas Diocesane, che ha avuto luogo in Montesilvano (Pescara) dal 15 al 18 aprile u.s. sul tema: “EDUCARE ALLA FEDE PER ESSERE TESTIMONI DI UMANITA’” – «La fede che si rende operosa per mezzo della carità» (Gal 5,6), quest’anno siamo chiamati al dovere dell’autentico slancio del cuore e ad essere segno e portatori di speranza mediante l’educazione secondo la pedagogia dei fatti che tende a mettere in evidenza primariamente l’aspetto testimoniale, per non incorrere nel terribile rischio di essere “bronzi che risuonano o cembali che tintinnano” (cf 1Cor 13,1).

OBIETTIVI

Auspicando il potenziamento e il consolidamento delle “Caritas Parrocchiali”, si avverte la necessità di:

•   Ascoltare – Osservare – Discernere;
•   Collegare emergenze e quotidianità;
•   Favorire esperienze educative per i singoli e la comunità, approfondendo i seguenti ambiti: migranti, famiglie, persone in solitudine, giovani;
•   Osservatorio delle povertà e delle risorse;
•   Riflettere sulla spiritualità di povertà e di condivisione nella prospettiva del Regno che viene.Maria, modello di carità perfetta, ci aiuti ad andare sempre avanti con gesti semplici di verità e di bontà.

  Sempre aff.mo Don Attilio Mesagne