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Scritti su Mons. Riezzo

Nicola Riezzo e l’Ecumenismo

L’evangelizzazione è senza dubbio uno dei temi più cari a mons. Riezzo. Il suo desiderio è che la Buona Novella giunga fino agli estremi confini della terra e perciò soffre all’idea che l’unità dei cristiani sia compromessa. Per questo, sente vivo il bisogno di occuparsi di ecumenismo, alla luce del magistero della Chiesa. Il vescovo consegna alla Chiesa idruntina il documento dal titolo L’ecumenismo alla luce del magistero della Chiesa [1].

Il vescovo insegna che per ecumenismo si intende il movimento per la ricostruzione dell’unità tra tutti i cristiani. A tale movimento partecipano coloro che professano la fede in Gesù Cristo.

Grazie all’azione dello Spirito Santo, negli ultimi tempi tra i cristiani separati si sta diffondendo il desiderio di unione che la Chiesa intende assecondare con una partecipazione particolarmente attiva. Nel suo documento il vescovo di Otranto espone una breve storia delle separazioni avvenute all’interno della Chiesa sin dai primissimi tempi e che hanno determinato il venir meno della piena comunione della Chiesa cattolica.

Le prime scissioni avvengono in Oriente sia a causa della controversia sulle formule dogmatiche dei concili di Efeso e di Calcedonia, sia per la successiva rottura della comunione ecclesiastica tra i Patriarchi orientali e la Sede Romana. Altra scissione dalla Chiesa di Roma è quella causata dalla Riforma protestante.

Il concilio avverte che i fratelli separati non godono di quella unità che Gesù Cristo ha elargito a tutti quelli che ha vivificato e rigenerato perché fossero un solo corpo in vista di una vita nuova.

Tale unità è confermata dalle Sacre Scritture e dalla Tradizione della Chiesa e Riezzo, fedele ambasciatore del magistero, fa notare che solo attraverso la Chiesa cattolica si ottiene la pienezza dei mezzi necessari alla salute eterna.

Come ricorda il concilio, il Signore ha affidato solo al Collegio apostolico, di cui Pietro è il capo, tutti i beni della Nuova Alleanza per edificare sulla terra un solo Corpo di Cristo. Ad esso devono essere pienamente incorporati tutti quelli che appartengono al Popolo di Dio cioè quelli che, avendo lo Spirito Santo di Cristo, accettano integralmente la sua organizzazione e tutti i mezzi di salvezza in essa istituiti. Costoro sono uniti a Cristo attraverso il Sommo Pontefice e i vescovi. Tale legame si costituisce grazie alla professione di fede, ai sacramenti, al governo ecclesiastico e dalla comunione (cfr. LG 14).

Per movimento ecumenico, precisa ulteriormente Nicola Riezzo, si intende l’insieme delle attività e delle iniziative ordinate a favorire l’unità dei cristiani. Tra esse annovera in primis, ogni sforzo per eliminare giudizi, parole e opere che in base a criteri di verità, non rispecchiano le situazioni dei fratelli separati, rendendo più difficili i rapporti con loro.

Mons. Riezzo ritiene molto importante il dialogo affinché tutti giungano ad una conoscenza più autentica e ad una stima più giusta della dottrina e della vita delle singole comunioni. Altra iniziativa fondamentale consiste nel pregare insieme per l’unità dei cristiani.

E’ importante costatare che il vescovo di Otranto, nel suo magistero, allerta contro il falso irenismo [2] a causa del quale la dottrina cattolica soffre perché viene oscurato il suo senso genuino. Riezzo, infatti, scandisce a chiare lettere che il modo e il metodo di enunciare la fede cattolica non deve in alcun modo essere di ostacolo al dialogo con i fratelli separati. Per quanto detto, il movimento ecumenico richiede la preparazione dei fedeli circa la dottrina e la tradizione autentica della Chiesa Cattolica e anche delle Chiese o Comunità separate. Questa specifica formazione ha l’obiettivo di evitare la piaga dell’indifferentismo

Il presule nutre la speranza che quei cristiani che non sono ancora in piena comunione con l’unica Chiesa, un giorno si riuniscano in un solo gregge con un solo Pastore.

Gesù, infatti, ha voluto la Chiesa indefettibilmente una nella fede, una nel culto, una nel vincolo della comunione gerarchica con Pietro, unica in tutto il mondo.

Il nostro conclude il suo documento ricordando che l’anima di tutto il movimento ecumenico consiste nella conversione del cuore, nella santità di vita e nella preghiera privata e pubblica per l’unità dei cristiani. Egli sollecita molto le intenzioni di preghiera nella consapevolezza che il riconciliare tutti i cristiani nell’unità della Chiesa di Cristo è qualcosa che supera le forze e le capacità umane: ecco perché bisogna sollevare gli occhi al cielo ed invocare la divina provvidenza.

 

Silvia Quarta Serafino

 

Silvia Quarta Serafino, nata a Lecce il 1 settembre 1959  ha conseguito  la Laurea in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Bari   il 29. 11. 1985, e la Laurea magistrale in Scienze Religiose presso la Facoltà Teologica Pugliese-Istituto Superiore Scienze Religiose di Lecce il 22. 06. 2012 con la tesi “ Il Concilio Vaticano II nei primi vent’anni. La sua recezione in Italia e in una diocesi del Sud attraverso il magistero di monsignor Nicola Riezzo  a Otranto”.
Altre Pubblicazioni
Piccola Guida sul Concilio Vaticano II, per conto dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Lecce (coautrice)
Chiamati alla santità. Liberi di amare, in Una Chiesa find western union tanto amata-Aspetti del magistero di Sua Eccellenza Monsignor Cosmo Francesco Ruppi Arcivescovo di Lecce a cura di L. Manca, Edizione Vivere In, Roma 2008
Collabora con l’Ora del Salento, settimanale di informazione religiosa della Diocesi di Lecce.



[1]    L’ecumenismo alla luce del magistero della Chiesa, in “L’Eco Idruntina”,  anno LVII, dicembre 1976, n. 12, pp. 359-365.

[2]    Cfr. Ivi, p. 363.

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- Articolo su Il PAESE NUOVO che informa dell'avanzamento del processo di Canonizzazione -DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE 17 aprile 2008, n. 311  pubblicato sul Bollettino Regionale  Anno XXXIX BARI, 30 APRILE 2008 N. 69 per  l'Autorizzazione alla  tumulazione privilegiata di Mons. Nicola Riezzo.
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