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Scritti su Mons. Riezzo

Il Magistero di Nicola Riezzo alla luce el Concilio Vaticano II

Nicola  Riezzo con il suo magistero ha contribuito alla recezione del  concilio Vaticano II, nel primo ventennio, nella diocesi di Otranto, è opportuno, perciò,  tratteggiare  brevemente alcune linee fondamentali del Concilio, per cercare di cogliere lo spirito di quel grande evento, che sta per compiere 50 anni e che, senza dubbio, ha occupato un posto speciale nel cuore del Vescovo Riezzo.

Come inizia la storia del concilio Vaticano II ? Spostiamo le lancette dell’orologio a quasi mezzo secolo fa, e vediamo che  il periodo che trascorre tra l’elezione di papa Roncalli (novembre 1958) e l’annuncio della convoc azione di un concilio ecumenico (gennaio 1959) è brevissimo. Questo evento è imprevisto quanto inatteso, soprattutto perché,Giovanni XXIII è considerato un papa  di transizione.

Nel giro di pochi mesi, in modo imprevedibile, comincia a muoversi un intero sistema relativo ad una Chiesa la cui nota caratteristica è la stabilità e l’immobilità da secoli.

Sulle prime, molti  pensano ad un concilio di riunione, cioè, ad un’assemblea chiamata a favorire, la formula del ritorno a Roma delle chiese eretiche e scismatiche. Si pensa di dover realizzare un fronte comune nei confronti del minaccioso schieramento mondiale delle forze anticristiane, in altre parole, si punta ad un’operazione apologetica tesa, ancora una volta, a difendere la fede e a condannare il mondo infedele.

La storia ha comunque dimostrato che su questa interpretazione prevale quella di un’immagine assai diversa, tanto diversa da far apparire il Vaticano II come un evento rivoluzionario .

A differenza degli altri concili, il Vaticano II non è apologetico, né polemico, né repressivo ma, intenzionalmente, solo assertivo. Infatti, non definisce nessun dogma, non stabilisce nessuna sanzione e non prescrive nessuna eresia, ma è semplicemente un concilio irenico poiché afferma e annunzia la verità.

In realtà, il Vaticano II propone una Chiesa che sappia dialogare con gli stati d’animo, i problemi e la mentalità dell’uomo moderno. E’ perciò un concilio pastorale che preferisce annunciare la verità, piuttosto che denunciare l’errore.

La pastoralità del concilio altro non è che la presa di coscienza da parte della Chiesa della sua missione che è quella di realizzare la presenza del Vangelo nel mondo, aprendosi ai lontani e concentrandosi su ciò che unisce e non su ciò che divide.

Dal dicembre del 1963 al dicembre del 1965, procedono i lavori conciliari che si concretizzano nella stesura di 4 costituzioni, 9 decreti e tre dichiarazioni.

Le grandi idee del concilio Vaticano II sono la Chiesa, il primato dello Spirito Santo, la Parola di Dio, la Liturgia, l’Unità, i  Laici.

Un concilio è sempre espressione dell’autocoscienza della Chiesa la quale   percepisce i problemi del suo tempo e ricerca la risposta della fede.

Questa autocoscienza, tuttavia, non si sostanzia nella pura redazione di documenti ma ha bisogno di essere inserita nei processi vitali che compongono l’esistenza ecclesiale nella storia.

Per questo, fondamentale è la receptio, cioè quell’insieme di movimenti con i quali la Chiesa reagisce all’avvenimento di un concilio.

La recezione del Vaticano II nei primi vent’anni è interessantissima perché sono gli anni del  fervore e del grande entusiasmo per l’aria di cambiamento che si respira, ma sono anche gli anni delle battaglie combattute per rendere possibile, all’interno della Chiesa,  il diffondersi di una nuova mentalità di fede.

In particolare, la recezione del concilio Vaticano II, cioè, la sua assimilazione e concreta attuazione nella vita e nella missione delle diocesi salentine, è un’opera spesso travagliata per la sua complessità.

Il vescovo Nicola Riezzo con non poca sofferenza e con grande fedeltà, si impegna affinché  il rinnovamento conciliare incida in maniera profonda sul volto e sulla realtà della diocesi di Otranto.

Mons. Nicola Riezzo è un Padre conciliare a pieno titolo, infatti,  tra il 1962 e il 1965 partecipa a tutte le sessioni del Vaticano II. Non risultano suoi contributi agli atti del concilio, ciononostante, il magistero del Vescovo risente pienamente delle indicazioni conciliari. Questo fatto non è di poco conto se si considera che siamo di fronte ad un illustre esponente del clero, la cui forma mentis, è spiccatamente preconciliare.

Eppure, mons. Riezzo  non ha difficoltà ad adattarsi al forte vento del cambiamento a cui la Chiesa è esposta in quegli anni.

L’aprirsi con facilità ai tempi nuovi, è una grande dote che Riezzo possiede sia perché ha una particolare sensibilità che ben lo predispone allo spirito del rinnovamento e sia perché si considera un umile servo della sposa di Cristo, per questo, sempre pronto ad obbedire ai suoi insegnamenti.

Infatti la preziosità del magistero di Nicola Riezzo, si caratterizza per la puntuale riflessione e fedeltà ai documenti conciliari.

Riezzo studia tutti i documenti conciliari che tratta accuratamente nei suoi scritti.

Per esempio si interessa della tematica relativa all’evangelizzazione attraverso i Sacramenti che hanno una grande efficacia nella storia della salvezza.

Mons. Riezzo senza mai darlo a vedere con gesti eclatanti ma con la cura di un padre premuroso,  osserva il comportamento dei suoi fedeli in ordine alla pratica dei sacramenti e nota che nel corso degli anni, si sono introdotti nei riti dei sacramenti e dei sacramentali alcuni elementi che creano confusione perché rendono meno chiara la loro natura e il loro fine. Diventa urgente, allora, compiere in essi alcuni adattamenti secondo le esigenze del tempo ma conservando sempre un atteggiamento di fedeltà alle indicazioni della Chiesa.

Considerata la ricchezza delle fonti del magistero di mons. Nicola Riezzo, non è impresa facile scegliere quali sacramenti trattare  e così, per esigenze di sintesi,  accenno a qualche aspetto del sacramento del Battesimo e di quello del matrimonio.

A proposito del Battesimo, mons. Riezzo dà delle precise direttive pastorali, interessantissime per la loro attualità e, quindi, a parere mio,  oggetto di possibile confronto con i programmi pastorali dei tempi attuali.

Il vescovo sa bene che la celebrazione dei sacramenti è un’ottima occasione per evangelizzare e per questo considera dovere fondamentale del parroco quello di curare, con più incontri, organizzati per tempo e con programmi adeguati, la preparazione dei genitori e dei padrini.

Per questo importantissimo compito, sollecita l’aiuto dei catechisti e di altri laici idonei.

A questo punto non si può non considerare l’importanza che il vescovo riconosce alla missione evangelizzatrice dei catechisti, poiché, crede fermamente nell’autorevolezza del loro apostolato.

In tutto il suo episcopato è costante la preoccupazione per la formazione dei laici, in parte curata personalmente da lui stesso. Infatti, realizza una scuola di Teologia base per una loro adeguata formazione.

Oggi, questa iniziativa, per noi non costituisce una novità ma, per quei tempi, lo era sicuramente.

Un altro tema pastorale riletto da mons. Nicola Riezzo, alla luce della recezione del Vaticano II, è quello del sacramento del matrimonio.

Il Vescovo visita le comunità della sua diocesi e presta attenzione ai mutamenti di costume che influenzano anche i comportamenti religiosi dei suoi fedeli.

Scopre, così, che anche in quel sud d’Italia che tanto ama, le persone si conoscono, si innamorano e scelgono di sposarsi con matrimonio religioso, spesso partendo da una religiosità superficiale o per una tradizione scontata. Così più che celebrare un sacramento, sembra che i nubendi desiderino una generica benedizione.

Proprio per via di questa presa di coscienza, il vescovo di Otranto, con il suo magistero, approfondisce anche la fase preparatoria al matrimonio, cioè, quella del fidanzamento.

Riezzo insiste sulla necessità che nella parrocchia, come luogo ordinario, si curi l’evangelizzazione dei fidanzati con i contributi  del Parroco, delle famiglie dei nubendi, di coppie di sposi ben formati, di un medico cattolico.

Inoltre il vescovo trova ragionevole che i fidanzati chiedano consiglio ai genitori, agli amici fidati perché  è compito dei genitori e dei tutori guidare i più giovani nella formazione di una nuova famiglia.

Mons. Riezzo, inoltre, raccomanda che il  suggerimento sia prudente e sia presentato in modo che i fidanzati lo ascoltino volentieri. Chi orienta con il proprio consiglio, ammonisce il vescovo Nicola, deve farlo evitando di obbligare, con forme di pressione diretta o indiretta.

Al fine di responsabilizzare i fidanzati verso una scelta matrimoniale che sia “per sempre”, il Vescovo consiglia loro di prendere reciproche informazioni sotto l’aspetto della salute, domandando al medico di aprire una cartella medica comune; suggerisce possibili indagini nel campo psichico indagando sul carattere, su eventuali malattie mentali, sui reciproci gusti; un’ indagine prudente è consigliata anche nel campo morale con una possibile conoscenza delle virtù o eventuali vizi reciproci; nel campo religioso è vivamente consigliato di verificare situazioni di ateismo o di non  conformità alla religione cattolica;  una preventiva verifica, infine, è consigliabile anche in campo economico  perché come spiritosamente ricorda Nicola Riezzo <<un cuore e una capanna non bastano>>.

A proposito del sacramento del matrimonio mi piace citare le parole del venerabile Nicola Riezzo: << La celebrazione del sacramento del matrimonio è un rito religioso, espressione di fede cristiana che richiede la partecipazione attiva e devota degli sposi e di tutti i presenti. Perciò la celebrazione nuziale non può essere scambiata in cerimonia folkloristica o trasformata, più o meno gravemente, in spettacolo profano.

Inoltre, la rinuncia ad un lusso che contraddice alla povertà di tanti fratelli, deve fare del momento delle nozze un’occasione di carità diffusa per i fratelli poveri e più abbandonati>>.

E ancora: L’amore coniugale non è semplicemente sensibile ed istintivo (come bestie), ma anche spirituale e libero, perché dipende dalla volontà degli sposi, la quale è facoltà spirituale e libera: è un amore che fonde in armoniosa sintesi i valori dello spirito, dell’affettività e della corporeità…. >> .

A proposito del sacramento del Matrimonio, Nicola Riezzo si sofferma a riflettere sulla famiglia nella consapevolezza che, a vent’anni dal Vaticano II, essa più di altre istituzioni, ha risentito delle profonde e rapide trasformazioni della società e della cultura.

Taluni insegnamenti in tema di famiglia ed educazione, fanno di mons. Nicola Riezzo un timido precursore della  sfida educativa intorno alla quale i nostri vescovi invitano a riflettere per i prossimi dieci anni.

Il vescovo, infatti, dimostra di aver recepito con chiarezza le indicazioni conciliari riguardanti i principi dell’educazione in famiglia.

Il presule coglie nei documenti conciliari, poi, l’importanza riconosciuta al clima familiare, che deve essere un fermento di spirito religioso, serenità, semplicità, affetto sincero oltre ad essere aperto a quei valori diffusi nella Chiesa e nella società civile.

<<Un padre e una madre si comportano saggiamente quando non dimenticano mai che l’amore verso i figli non deve essere solo sentimento ed emozione perché sarebbe un amore cieco; né deve essere per i genitori una sorta di realizzazione di se stessi perché sarebbe un amore egoistico; l’amore dei genitori verso i figli non deve essere neanche possessivo, ansioso e iperprotettivo perché sarebbe un amore patologico>>.

 

Silvia Quarta Serafino

 

Silvia Quarta Serafino, nata a Lecce il 1 settembre 1959  ha conseguito  la Laurea in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Bari   il 29. 11. 1985, e la Laurea magistrale in Scienze Religiose presso la Facoltà Teologica Pugliese-Istituto Superiore Scienze Religiose di Lecce il 22. 06. 2012 con la tesi “ Il Concilio Vaticano II nei primi vent’anni. La sua recezione in Italia e in una diocesi del Sud attraverso il magistero di monsignor Nicola Riezzo  a Otranto”.
Altre Pubblicazioni
Piccola Guida sul Concilio Vaticano II, per conto dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Lecce (coautrice)
Chiamati alla santità. Liberi di amare, in Una Chiesa tanto amata-Aspetti del magistero di Sua Eccellenza Monsignor Cosmo Francesco Ruppi Arcivescovo di Lecce a cura di L. Manca, Edizione Vivere In, Roma 2008
Collabora con l’Ora del Salento, settimanale di informazione religiosa della Diocesi di Lecce.

 

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- Articolo su Il PAESE NUOVO che informa dell'avanzamento del processo di Canonizzazione -DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE 17 aprile 2008, n. 311  pubblicato sul Bollettino Regionale  Anno XXXIX BARI, 30 APRILE 2008 N. 69 per  l'Autorizzazione alla  tumulazione privilegiata di Mons. Nicola Riezzo.
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