il sito ufficiale per la canonizzazione di mons. Nicola Riezzo

Atti del 1969, Eco Idruntina, Scritti su Mons. Riezzo

II saluto del Can. Ricciardi, a nome del Clero e dei fedeli

Eccellenza Reverendissima,

il clero e i fedeli dell’Archidiocesi di Otranto, riuniti in questa suggestiva Basilica Cattedrale, Le porgono, a mio mezzo, il filiale benvenuto e il devoto saluto con l’augurio di serenità, di pace e di ogni bene nel Signore.

 

NOI L’ACCOGLIAMO CON SENTIMENTI DI GIOIA

Mai come in questi ultimi tempi Otranto ha pregato con fiducia ed insieme con trepidazione per la nomina del nuovo Arcivescovo; mai come in questi giorni Otranto ha atteso il momento dell’ingresso ufficiale e solenne dell’Eccellenza Vostra dopo la nomina del S. Padre nel Concistoro del 28 aprile.

Oggi l’Archidiocesi dei Martiri è lieta di accogliere con profonda commozione e con viva soddisfazione il suo Arcivescovo Primate.

E’, questo, uno dei momenti più importanti e memorabili della nostra storia e, quindi, esultiamo.

Al sentimento della gioia uniamo il pensiero di ringraziamento; eleviamo la nostra preghiera di ringraziamento1 al Signore, che ci ha trattati sempre con infinita misericordia; alla nostra Madonna delle Grazie, ai nostri Ottocento Martiri, che ci hanno dato un segno della loro particolare assistenza in questi momenti difficili; rivolgiamo uno speciale pensiero al Sommo Pontefice per il dono di un nuovo Pastore, che viene ad arricchire la nostra storia ed a continuare il lavoro apostolico di tanti Suoi illustri predecessori alla luce delle nuove prospettive aperte dalla Chiesa del Concilio.

 

ECCELLENZA, NOI L’ACCOGLIAMO CON SENTIMENTI DI FEDE

Sappiamo che il Vescovo, come autentico Maestro e vero Ministro di Dio, è il continuatore dell’opera di Cristo e degli Apostoli; in Lui la pienezza dei poteri di ordine, di magistero e di governo.
Siamo convinti che il Compito del Vescovo è difficile, arduo, specie ai nostri tempi.

Nell’udienza pontificia del 19 aprile il Papa, parlando ai Cardinali, Arcivescovi e Vescovi della Conferenza Episcopale Italiana, ha voluto mettere in rilievo la figura e la missione del Vescovo, secondo le esigenze dell’attuale momento storico:

«II Vescovo di ieri – ha detto il Papa – poteva essere riservato e difeso dalla sua stessa autorità…, poteva tutelare l’esercizio della sua missione con una certa distanza dal suo clero e dal suo popolo; oggi non più. Il Vescovo ritorna padre, pastore, fratello, amico, ammonitore e consolatore in mezzo al popolo di Dio.

La sua presenza si fa abituale e popolare. La sua conversazione possibile e familiare. La sua fatica è moltiplicata. La sua pazienza è messa a dura prova. Ma l’efficacia del suo ministero accresciuta».

 

IL NUOVO ARCIVESCOVO DI OTRANTO, S.E. MONS. NICOLA RIEZZO

Con piena adesione ai desideri dei suoi legittimi superiori, 1′ E.V. viene in questa sede primaziale di Otranto per insegnare, santificare e governare la grande famiglia di una Chiesa particolare con l’esempio della sua santità, con la ricchezza della sua dottrina e con la sua edificante generosità.

Viene dalla operosa e nobile città di Squinzano, dove poco fa abbiamo assistito ad una manifestazione intima, commossa, entusiastica.

Viene dopo 27 anni di insegnamento sulle cattedre di teologia di Assisi e di Molfetta. Gran parte dei Sacerdoti di Otranto sono stati suoi alunni; alcuni suoi condiscepoli al periodo della formazione al sacerdozio.

Viene dopo 10 anni di Episcopato nella illustre Diocesi di Castellaneta, dove ha lasciato un ricordo incancellabile del suo zelo apostolico e delle sue molteplici opere.

Viene ad Otranto, piccolo centro della Penisola Salentina, ma che nella tormentata storia della Chiesa e dell’Italia ha dovuto pagare col proprio eroismo e col proprio sangue: nel suo sacrificio il motivo della sua grandezza e della sua immortalità.

Viene ad Otranto, distrutta in un momento di improvvisa e violenta bufera, ma risorta per continuare la sua nobile missione, che è testimonianza di fede e di civiltà cristiana alle intere popolazioni salentine. Otranto vive la realtà dei beni e dei valori perenni nel suo abituale raccoglimento, attingendo dal suo passato i significati più validi e più provvidi ad ogni esistenza umana.

II suo silenzio non è morte, ma serietà di meditazione e fecondità di riflessione. Il nome di Otranto non è un simbolo di una pagina di gloria del passato, ma è un richiamo ad un centro vitale di una Archidiocesi che gode prestigio e stima.

Viene, Eccellenza, in questa Terra visitata dall’Apostolo Pietro; egli, secondo la tradizione, qui toccò per la prima volta il suolo italico, predicando il Vangelo «ai servi schiavi» di Otranto.

Viene nella Terra bagnata dal sangue degli Eroi e consacrata da quello dei Martiri del 1480; fra pochi anni Otranto celebrerà il quinto centenario dell’avvenimento glorioso.

Viene su una Cattedra costruita dal sacrificio, dalla fede e dalla carità di una lunga serie di illustri suoi predecessori, noti nella storia della Chiesa e vanto dell’Archidiocesi di Otranto.

E’ dolce e caro per noi in questo momento rievocare almeno le venerate figure di alcuni Arcivescovi, figli, come l’E.V., di questa Terra d’Otranto; ricordiamo il grande Stefano Pendinelli, che versò il suo sangue in questa Cattedrale al momento dell’invasione turca; il Venerabile Vincenzo Maria Morelli, che si addormentò, pieno di virtù, nel Signore; l’Arcivescovo Vincenzo Andrea Grande, indimenticabile per la sua carità e povertà.

Su quella Cattedra sono succeduti, di recente, Arcivescovi dalla semplicità e povertà francescana, come Mons. Cuccarollo, dalla dottrina solida e dalle opere grandiose, come Mons. Calabria, dalla bontà e dall’eroismo dell’Arcivescovo Missionario Mons. Pollio.

In questa Cattedrale è presente il Capitolo Metropolitano, al completo, composto di Canonici e Mansionari sensibili ed attenti ai segni dei tempi, sempre disponibili alle esigenze del Centro diocesano e della Diocesi; i membri del Capitolo di Otranto non solo si adoperano a rendere sempre più solenne il culto a Dio, ma aiutano il Vescovo con il loro consiglio e la loro opera negli Uffici di Curia e nel Seminario; aiutano anche, con esemplare dedizione e sacrificio, i Parroci nel ministero pastorale.
Sono presenti Parroci e Sacerdoti dell’Archidiocesi, qui convenuti dai 56 centri diocesani; essi svolgono esemplarmente il loro ministero, con serietà ed umiltà. E’ vero che il lavoro sta diventando sempre più duro e difficile, soprattutto per le crescenti esigenze e per i problemi nuovi della nostra società, ma è anche vero che vi sono energie sempre fresche, menti e cuori aperti ad un rinnovato lavoro e senza pericolose avventure. Per questo è indispensabile ed urgente la guida e l’incoraggiamento del Vescovo per una sempre migliore efficacia del ministero sacerdotale.

Sono qui presenti Onorevoli Parlamentari, Autorità politiche civili e militari: la loro gentilezza, bontà e sensibilità per le esigenze non solo della società, ma anche della Chiesa è stata più volte impegnata, ed è promessa per l’avvenire.

Sono qui presenti i Suoi cari seminaristi. La stima che ha sempre goduto e gode tuttora il nostro Seminario per gli studi e la formazione dei seminaristi sarà certamente accresciuta, perché conosciamo l’affetto e la considerazione dell’Eccellenza Vostra verso il pio Istituto.

Sono qui le Religiose di ogni congregazione, che nella preghiera e nel quotidiano lavoro di istruzione, educazione ed assistenza contribuiscono concretamente all’edificazione del popolo di Dio.

Sono qui presenti le Organizzazioni Cattoliche e di Azione Cattolica: questi membri della Chiesa di Cristo sentono oggi il dovere ed il diritto di partecipare all’apostolato in unione alla Gerarchia ecclesiastica con uno spirito di idealità soprannaturali e di servizio per i fratelli.

E’ qui presente, infine, il popolo di Dio; questa nostra gente modesta, laboriosa e religiosa; ai motivi di grandezza, sempre validi, che le vengono dalla sua antica civiltà, vuole aggiungere il merito della sua rinnovata testimonianza di vita cristiana.

 

ECCELLENZA,

eccoci tutti; in questo periodo di evoluzione, di attesa e di speranza per tutta la società, siamo pronti ad accompagnarla nel suo lavoro.

Eccoci con la nostra docilità, col nostro entusiasmo, con i nostri migliori propositi: ci faccia lavorare sul serio per la verità, nella carità.

L’Archidiocesi Le rinnova gli auguri più fervidi di lungo e fecondo apostolato; che l’E.V. possa raccogliere frutti abbondanti del suo lavoro; che possa trovare tante gioie e soddisfazioni nei vari campi della vita pastorale.

La grazia del Signore, che aiuta e assiste, che conforta e sostiene;

la protezione della Vergine Santa, che da Otranto e dai cinque Santuari dell’Arcidiocesi brilla come segno di speranza e di consolazione;

il patrocinio degli ottocento Martiri e di S.Francesco di Paola, sono auspicio di fecondità spirituale nel largo, ma splendido cammino di questo nostro tempo, aperto, più che mai, al perenne messaggio di Cristo.

 

Otranto, Basilica Cattedrale 1-6-1969

 

Sac. PAOLO RICCIARDI

Sindaco Capitolare

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- Articolo su Il PAESE NUOVO che informa dell'avanzamento del processo di Canonizzazione -DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE 17 aprile 2008, n. 311  pubblicato sul Bollettino Regionale  Anno XXXIX BARI, 30 APRILE 2008 N. 69 per  l'Autorizzazione alla  tumulazione privilegiata di Mons. Nicola Riezzo.
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