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Il servo di Dio Mons. Nicola Riezzo : vivere il cristianesimo con gioia.

di Antonio Cataldi
 
S. Ecc. Mons. Nicola Riezzo nasce a Squinzano (Lecce) l’11 Dicenbre 1904. Fin da piccolo è educato ad un vita di intensa pietà cristiana. Nel ’23 entra nel Collegio Capranica di Roma e si laurea in Sacra Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana. Ordinato sacerdote nel ’27, insegna a Lecce, Assisi e Molfetta. Nel 1958 è eletto vescovo di Castellaneta e nel 1969 arcivescovo metropolita di Otranto e primate del Salento. Ritorna alla casa del Padre il 20 Agosto del 1998. Mons Ruppi il 27 Giugno del 2005 apre ufficialmente il processo diocesano di Canonizzazione del Servo di Dio. Nicola Riezzo nel suo servizio alla Chiesa, è riuscito a proporre un cristianesimo che porta in sé una visione gioiosa e liberante dell’essere umano, consapevole com’era che Dio ci chiederà conto, quando sarà il tempo, non tanto degli errori commessi ma del bene che abbiamo profuso e di tutte quelle gioie, infuse nella fede, nella speranza e nella carità che non avremo vissuto. Forse dobbiamo riscoprire oggi la sua profetica intuizione per renderla feconda in questo contesto sociale ancora frastornato e a disagio.
 

Vorremmo con questo scritto confermare la nostra testimonianza sulla raffinata santità e sulla piena umanità di mons. Nicola Riezzo. Una santità senza spigoli, con uno stile ordinario di vita, resiliente alle avversità e alle ingiustizie, nell’intimità della preghiera, nel dialogo con la sua comunità cristiana a lui affidata, nel servizio instancabile alla Chiesa. Per amore di Cristo. Per amore degli uomini. Era un innamorato dell’amore. Nel suo vocabolario “amare” non aveva l’accezione di spirito di sacrificio verso chi ha bisogno, di istinto alla paternità, di solidarietà connaturata ad un indole buona, ma “amare” esprimeva uno slancio vit ale insopprimibile come ineluttabile era la fiducia cieca in Chi, per amore, ci ha amato fino al martirio. Don Nicola nella sua vita, ha saputo conciliare con armonia, la cultura teologica e la dimensione poetica dell’uomo, che è afflato dello Spirito, con la consapevolezza che nel gioco d’amore fra Dio e l’uomo, vince l’amore di Dio: il verbo che si fa carne, per amore; l’ontologica presenza dell’Infinito nel finito. Per amore. Come tutti i credenti e i cittadini di Squinzano, non posso non avvertire una gioia spirituale profonda per avere, nella persona di mons. Riezzo, un concittadino candidato agli onori degli altari per le sue umane virtù e per il suo essere sempre arrendevole alla Grazia. Ma tale sentimento non mi impedisce di porre una domanda motivata da una sorta di ingenua perplessità, già espressa da molti cittadini di Squinzano: come ha vissuto e cosa ha fatto mons. Nicola Riezzo per avere quasi varcato la soglia della santità? Nel suo ministero non si descrivono prodigi di grande impatto sul popolo facile agli entusiasmi. Come ho testimoniato in questa ricerca, non amava mettersi in mostra, camminava a testa bassa, tutto ciò che diceva era filtrato dal buon gusto, il tono della voce non era mai alterato, il suo viso era aperto alla disponibilità verso tutti credenti e non credenti. È così emersa una figura di sacerdote e vescovo pienamente compenetrata dal soprannaturale, con una vena di misticismo che evoca il linguaggio dei poeti, con una predisposizione naturale alla parola che provoca con dolcezza e con dolcezza porta fremiti all’anima degli smarriti, di chi è sempre in disarmonia con Dio e con l’umanità, dei recalcitranti alla Grazia e ai doni dello Spirito. Nella meditazione quotidiana si estraniava completamente dalla ribalta del mondo, per fare della Santissima Trinità, dell’Eucaristia, della Vergine Maria e della Sacra famiglia, l’apogeo della sua preghiera, il fulcro del suo pensiero. E in questo invadere l’Assoluto, trascinava con sé tutta la sua umanità, tutta la sua comunità cristiana verso la Terra Promessa del Regno dei Cieli. Con il pudore del semplice. Come un sant’uomo. Sebbene fosse un grande teologo e uomo di cultura, non disdegnava la familiarità con la gente umile e bisognosa in cui scorgeva il volto di Cristo. Forse era figlio spirituale di San Filippo Neri che ha alzato le spalle alle lusinghe dei potenti e del potere, per accasarsi con i reietti della società, gli ultimi. Forse era un estimatore di San Giovanni della Croce che dell’amore verso Dio ha fatto l’inno alleluiatico della sua vita. Don Nicola era un uomo semplice, un sacro operaio di Dio, un vescovo di grande perspicacia e sapienza, un dono di Dio per la comunità cristiana di Squinzano e per la Chiesa Cattolica. Non ci lascia in eredità segni prodigiosi o atti eroici ma la sua naturale umanità, la cui presenza è ospitata nella parte migliore del nostro cuore; il suo calore umano, la sua spiritualità profonda come lasciti della sua spontaneità; il suo intenso prodigarsi quasi a consumare la sua vita per gli altri come un padre che non si arrende mai. La comunità cristiana di Squinzano sarà sempre in sintonia con lo spirito e le virtù di Don Nicola Riezzo. Un galantuomo, un prete che da un seme, per Grazia e per amore, ha fatto germogliare nell’anima dei suoi fedeli, un’inestinguibile sete di carità per Cristo. Se faccio un compendio della sua vita, forse l’eroismo e l’elemento prodigioso di don Riezzo, sono proprio nella fedeltà a Dio e alla Chiesa, al suo compito di Pastore, nella sua umiltà non occasionale ma costante. Proprio per questo si riverbera nella nostra coscienza in modo palese ed inequivocabile, la sobrietà della sua ordinaria santità che diventa guida e sostegno in questo nostro terreno pellegrinare verso l’Altro. Verso l’Oltre. (Breve estratto della tesi (1) di laurea di Antonio Castaldi (Idr Secondaria II° presentata presso la facoltà teologica Pugliese, Istituto di Scienze Religiose, Lecce) (1)“La santità dell’ordinario” La figura del servo di Dio mons. Nicola Riezzo (Squinzano 11/12 / 1904, 20/ 8/ 1998)

 

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- Articolo su Il PAESE NUOVO che informa dell'avanzamento del processo di Canonizzazione -DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE 17 aprile 2008, n. 311  pubblicato sul Bollettino Regionale  Anno XXXIX BARI, 30 APRILE 2008 N. 69 per  l'Autorizzazione alla  tumulazione privilegiata di Mons. Nicola Riezzo.
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