Ai giovani: mi sorprenderete con la novità della vostra vita

Data: 09/05/2009

Il nuovo Arcivescovo ci scrive ai giovani

La seconda lettera alla Chiesa a cui la Provvidenza divina mi ha mandato e che sta per
accogliermi, la indirizzo a voi, carissimi giovani.

Essere secondi in questo mio avvicinarmi a Lecce è un buon piazzamento.

In fondo una medaglia d’argento alle Olimpiadi della nostra Chiesa non è un risultato da
disprezzare.

La dice lunga sulle attenzioni e priorità che il nuovo arcivescovo intende privilegiare e
valorizzare.

Oggi noi adulti usiamo espressioni e tecniche varie per suscitare la vostra attenzione,
captare i vostri interessi, decodificare i vostri linguaggi, non deludere le vostre
attese e le vostre priorità. Ma molto spesso ci rendiamo conto che non riusciamo
nell’intento forse perché ci accontentiamo di sguardi e attenzioni carichi di profondità
ma privi di affetto.

Vengo a voi con il desiderio profondo ma anche con l’impegno o farmi vostro compagno di
viaggio che, ricco di esperienza per i tanti anni che gli sono stati concessi, sa di
poter accompagnare e di potersi accompagnare a coloro che poveri di anni – i vostri sono
ancora pochi – ma ricchi di speranze, di attese e di progetti, possono liberarmi dal
rischio dell’assolutizzazione delle mie sedimentate sicurezze a fronte dei continui e
rapidi cambiamenti.

Per far questo ho bisogno di incontrarvi, di stare con voi, di mettere in atto quella
sapiente arte che ci fa conoscere, amare e rispettare le persone che incontriamo: il
dialogo.

L’esercizio del dialogo non è scontato, non sempre è facile, molto spesso è una scelta da
grandi occasioni, non entra nel vissuto della nostra vita.

Sto pensando e progettando una proposta che quando sarà chiara e articolata la vorrò
discutere con voi e che vuole far fronte al mio desiderio di moltiplicare tempi e luoghi
di incontro con voi.

Penso che una tale proposta vada pensata e studiata anche da voi.

Ne faremo oggetto, da subito in questo tempo di attesa, con gli attori e i responsabili
della pastorale giovanile diocesana. Certo il vescovo è uno che parla e spesso anche
molto sì che rimane uno spazio insufficiente alla riflessione e all’interlocutore.

Vi dovrete abituare a un vescovo che parla ma non troppo.

Normalmente non sono lungo nei discorsi, visto che la Provvidenza mi ha fatto già
lungo di statura, e non sono un solitario.

Mi sforzo e amo accogliere, incontrare, ascoltare. Perciò, carissimi giovani amici
con me non dovrete essere, secondo le parole del profeta né cani muti, né sentinelle
addormentate.

Se non sarete voi a cercarmi, mi farò io vostro cercatore. Dovrete sorprendervi e
sorprendermi con la novità delle vostra vita, pronti a scelte coraggiose, sicure e
radicali.

Dovete testimoniare l’amore.

Non abbiate paura.

“Ho scritto a voi, giovani, perché siete torri e la parola di Dio rimane in voi”
(1 Gv 2,14).

Guardate avanti e insieme iniziamo questa nuova tappa del cammino di speranza della
nostra Chiesa.

Autore/Fonte: Mons. Domenico D’Ambrosio