Resta con noi, Signore, perchè si fa sera (Lc 24,29)

Resta con noi, Signore, perchè si fa sera (Lc 24,29)
Preghiera pronunciata nella Veglia per la Festa di San Pio da Pietrelcina
 


Signore Gesù,
accogliendo l’invocazione dei due discepoli di Emmaus,
sei rimasto con noi incerti e paurosi
per il calare della sera.
E così anche questa sera sei con noi
Con il segno vivo dell’amore che si dona:
il tuo Pane per la nostra vita,
per la vita del mondo.

TI ADORIAMO:
riconosciamo la tua signoria che ci libera e ci esalta
perché ci fa entrare nel mistero grande della tua vita.

TI CONTEMPLIAMO:
perché il mistero, il tuo non è oscuro,
non ci fa vagare nelle tenebre del dubbio,
né ci immette negli itinerari della paura.
Ci fa varcare la soglia
che apre a noi lo splendore del tuo volto
e pone sulle nostre labbra il canto di lode
che s’incrocia e si interseca col canto
che i beati, i segnati,
giorno e notte innalzano davanti al tuo trono,
un canto che perciò viene lavato e purificato,
per cui anche noi pellegrini sulla terra
con i quattro esseri viventi e
i ventiquattro vegliardi dell’Apocalisse
possiamo cantare:
“Tu sei degno,
di ricevere potenza e ricchezza,
sapienza e forza,
onore, gloria e benedizione ” (Ap 5,12).

Ma in questa notte, Signore Gesù,
noi, adoratori sinceri ma fragili e peccatori,
domandiamo, e siamo certi ottenerla,
l’intercessione del nostro fratello Santo,
Pio da Pietrelcina,
che il tuo servo
il nostro Papa Benedetto XVI,
all’Angelus di domenica scorsa 18 settembre,
ha voluto presentare al popolo cristiano
con queste parole:
” San Pio da Pietrelcina, (…)
celebrando la Santa Messa,
riviveva con tale fervore il mistero del Calvario
da edificare la fede e la devozione di tutti”.

Questa fede e questa devozione
motivano la nostra significativa e numerosa presenza
a questo gesto di adorazione al ‘mirabile Sacramento’.
Padre Pio può ben definirsi
uomo eucaristico.
Ha fatto della sua vita
un perenne rendimento di grazie.
Per tua grazia, ha avuto accesso al mistero,
diventandone ‘mistagogo’,
maestro sicuro e guida umile e forte
per fratelli che a lui domandavano
la possibilità dell’incontro
con l’amore che, come abbiamo ascoltato,
nelle parole del Santo,
“è così grande che invece di raffreddarsi
di fronte a tante offese,
vieppiù intenso si rende”.

Signore, con Padre Pio ti diciamo
Che questa tua presenza eucaristica
“è un dono nuovo singolarissimo
della tua immensa carità”.
Ti diciamo grazie:
sei con noi,
rimani con noi.
E questo dono immenso
“l’ha operato per darci
una vita piena, abbondante, perfetta” (P.Pio).

Signore, in questa tua presenza,
ci fai dono del tuo sguardo,
i nostri occhi sono fissi su di te,
ti cercano nel pane conSacrato
che adoriamo con fede viva.
Vogliamo, desideriamo, cerchiamo il tuo volto:
quanta fatica a volte per trovarlo,
quanta luce di fede per vederlo,
quanto amore per contemplarlo!
Ci scopriamo poveri, sterili, impacciati.
Il peso del peccato che ci fa schiavi ci prostra
e ci impedisce di levare in alto
gli occhi del cuore puro
che soli possono vederti e contemplarti.

Signore,
in questa notte di festa e di fede
ti chiediamo di diradare
la nebbia del dubbio,
la razionale presunzione di misurare
il tuo mistero di amore
con le fredde alchimie della nostra ragione,
l’abitudine noiosa e sterile
che non muove più
allo ‘stupore grato’
di fronte al tuo Corpo donato
e al tuo Sangue versato
per noi e per la nostra salvezza.

San Pio nel celebrare il mistero eucaristico
che nell’ostia santa adoriamo,
parlava di mysteriutn tremendum:
la paura di non comprendere le insondabili ricchezze
che l’amore di Cristo Gesù
in questo Sacramento ci offre e ci dona.

A lui, fratello nostro, Santo e intercessore,
domandiamo di affiancarsi
a noi viandanti della vita,
che spesso percorriamo le nostre strade
con la necrosi della paura
e il tarlo sottile della delusione e dello scoraggiamento.

Svelaci il mistero dell’Amore,
portaci il Pane per il cammino,
sostienici con la Parola di vita,
perché, ridimensionata la debolezza della fede,
emerga l’abbandono fiducioso
a Gesù non più sconosciuto viandante
che solo sa riscaldare, rincuorare e rinfrancare.

In questa notte che per noi, Signore,
è santa perché sei con noi e rimani con noi,
facci dono di occhi liberi per vedere,
di cuore nuovo per contemplarti nell’amore,
di orecchie attente all’ascolto di ogni tua Parola
di labbra pure per cantare il grazie senza fine e
magnificare con Maria,
San Pio, nostro patrono e intercessore,
e la moltitudine dei Santi,
le tue grandi opere.

Perché, Signore,
tuo è il Regno, la potenza e la gloria
nei secoli dei secoli.
Amen

 


22/09/2005 22 settembre 2005, Veglia per la Festa di S. Pio da Pietrelcina

Pubblicazione TESTI E DISCORSI DI MONS. DOMENICO D’AMBROSIO