Guai a me se non predicassi il Vangelo

Guai a me se non predicassi il Vangelo


A tutti voi qui convocati e radunati per celebrare i divini, santi misteri, il saluto del vescovo, del collegio dei presbiteri e dei diaconi di questa Chiesa santa ed eletta: ”grazia, misericordia e pace siano con voi da parte di Dio Padre e da parte di Gesù Cristo, Figlio del Padre, nella verità e nell’amore” ( 2Gv1,3 ).
Nella verità al cui servizio tutti noi, come singoli e come rappresentanti delle varie istituzioni, siamo chiamati; nell’amore che supera formalismi e freddi convenevoli e ci fa ritrovare viandanti su un unico percorso che sceglie di incontrare e servire i fratelli nell’umanità e nella comune fede in Cristo Gesù.
A tutte le autorità di ogni ordine e grado un sincero grazie per il dono della vostra presenza.
Un saluto particolare e l’assicurazione della mia preghiera d’intercessione per i rappresentanti della civica amministrazione Sipontina che nel suo simbolo si fregia dell’immagine di San Lorenzo Maiorano, suo patrono e protettore.
1. La nostra Chiesa oggi è in festa e rende grazie al Signore Onnipotente per il dono della santità del suo patrono e intercessore: il Santo Vescovo Lorenzo Maiorano.
Non è questo il momento e il luogo per tentare di ricostruire su basi storicamente certe e criticamente vagliate la vicenda terrena del nostro Santo. Ci lasciamo guidare dalla ininterrotta tradizione e devozione che da sempre lega la Santa Chiesa Sipontina al suo Pastore Santo.
Guidati dalla liturgia, per la nostra riflessione e per l’itinerario di santità che siamo chiamati a percorrere imitando e seguendo i modelli che la Chiesa ci offre, ci basta la sintesi che l’antifona al Magnificat ci fa recitare ai Secondi Vespri della odierna solennità: “Il beato Lorenzo cinse i lombi, e fu luce splendente e servo dei servi; nella sede di Siponto gli anni trascorse in santità di vita”.

 


07/02/2005 7 Febbraio 2005, Solennità di San Lorenzo Maiorano