Con Maria, cum festinatione, per annunciare il Risorto sulle strade del Gargano | |
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Con Maria
1. Siate benedetti da Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, tutti voi fratelli e sorelle che con la vostra presenza orante, affollate questa Basilica di S. Maria Maggiore di Siponto per invocare dal Risorto , per intercessione della sua e nostra Madre, l’abbondanza anzi la pienezza del dono dello Spirito di cui abbiamo bisogno, per dare avvio con fiducia e speranza all’Anno Mariano/Missionario e alla Visita Pastorale. Cum festinatione 2. Il versetto 30 del cap. 1 di Luca così è reso nella traduzione italiana: “ In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda”. A me sembra che l’originale greco dica molto di più. C’è il termine anastasa, che ci rimanda alla parola risurrezione. La parola che raggiunge Maria, profeticamente la pone nel dinamismo della risurrezione, della vita nuova che essa porta in grembo. La parola di Dio quando viene a noi, ci interpella, domanda, attende risposte, smuove il nostro torpore, cancella le nostre pigrizie e ci impegna ad entrare nella novità che essa contiene come parola viva ed efficace. In fondo opera in noi qualcosa del dinamismo della risurrezione, muove e chiarisce il mandato che viene consegnato ai suoi destinatari. Mandato che non deve fare i conti con i nostri progetti e i nostri tempi. Per annunciare il Risorto 3. Quale il motivo che ci spinge a raggiungere, in fretta, con Maria le nostre Chiese, le strade, le case, i luoghi della sofferenza e dell’abbandono, le scuole, le officine, le realtà preposte alla vita delle comunità? Vi ripropongo alcune sottolineature che ci venivano indicate dal Card. De Giorgi nella celebrazione anniversaria del 50° delle incoronazione della nostra Icona,, lo scorso 28 agosto e che dovremo, soprattutto quanti tra noi saranno chiamati all’annunzio missionario, tenere presenti: “ Agente principale della missione è lo Spirito Santo che apre la bocca di chi parla e il cuore di chi ascolta. Maria è stata ricolma di Spirito Santo ed è stata la più perfetta discepola e la prima missionaria del Figlio suo. Lasciamoci anche noi guidare da lui. – Sorgente della missione è la santità, la nostra conformazione a Cristo e non al mondo (……). Maria è la sua copia più conforme. – Condizione per la credibilità e la fecondità della missione è la comunione ecclesiale. Ha realizzato nel grado più alto l’intima unione con Dio e con gli uomini in Cristo, fino a diventare nel Cenacolo il segno dell’unità e della concordia, che devono caratterizzare la Chiesa di ogni tempo e di ogni luogo, come casa e scuola di comunione”. – “Forza della missione è la preghiera che ha il suo vertice nell’Eucaristia. Maria è maestra di preghiera, offrì se stessa col Figlio ai piedi della Croce. Vera donna eucaristica con tutta la sua vita, ci esorta a fare dell’Eucaristia il cuore della nostra vita” – “Anima della missione è la carità al servizio di tutti, soprattutto degli ultimi. Maria è la serva del Signore che si fece serva dell’uomo per portare a tutti l’aiuto, il conforto, la gioia”. Siamo tutti ben consapevoli che non siamo i tecnici della comunicazione e dell’annunzio. Dunque non andremo alla ricerca di quei mezzi con i quali i persuasori occulti sanno far cadere ogni resistenza e far passare ogni loro messaggio, convinti come siamo, che “la parola di Dio è viva, efficace, e più tagliente di ogni spada a doppio taglio” ( Eb 4,12 ) . Vogliamo essere soltanto i testimoni che rendono credibile il messaggio che trasmettono con la coerenza della loro vita, che implorano nella preghiera incessante la luce dello Spirito che riscalda e converte, che affidano alla forza dell’amore che li unisce a Cristo, il grande compito che questa nostra Chiesa ci affida in questo anno di grazia del Signore. Sulle strade del Gargano 4. Prendo in prestito da uno dei martiri del secolo scorso Martin Luther King una espressione che faccio mia: I have a dream. Ho sognato molto in questi ultimi mesi al pensiero di questa grande avventura di grazia che il Signore per mezzo di Maria dà da correre alla nostra Chiesa Ho sognato anzitutto che veramente questo tempo sarà per tutti noi, come ho detto poc’anzi, kairos, tempo opportuno, il tempo del passaggio di Dio che non si affiderà al chiasso roboante di messaggi o di iniziative eclatanti. In fondo Dio, ne sono convinto, anche questa volta attraverserà la nostra vita, come per il profeta Elia sull’Oreb, con “il mormorio di un vento leggero” (1Re,19,12). Parlerà in modo nuovo al nostro cuore. Dovremo pertanto essere pronti, attenti, vigilanti, non distratti né sfiduciati o delusi. Un secondo sogno è quello di veder crescere tra tutti noi l’amore e la conoscenza di questa nostra Chiesa, di certo con i suoi limiti e le sue attese, ma soprattutto con la ricchezza di amore con cui la ridonda il Signore. Da questa conoscenza e da questo amore mi aspetto una disponibilità a farci carico in più persone dei suoi reali bisogni, mettendo da parte personali interpretazioni e vedute, o mascherate forme di giudizi negativi e Saccenti o di classificazione in categorie di serie diverse. Rendendoci pronti al servizio e alla scambio reciproco. Deve aumentare il numero di coloro che sanno che questa Chiesa con i suoi problemi, le sue urgenze non può essere fardello pesante e opprimente di pochi ( vescovo, presbiteri). Penso a un presbiterio entusiasta, disponibile, pronto a mettere in atto energie e dedicazione somma a vantaggio di questa comunità, capace di correre laddove le attese dei fratelli e le urgenze del Regno domandano. Sogno un laicato adulto che entra a pieno titolo nella vita della comunità con le sue risorse, con le sue capacità, con la sua piena partecipazione E’ responsabilità di ogni membro di questa grande famiglia che ha i suoi figli, uguali nella dignità e nelle premure per la crescita della loro vita di fede, a Manfredonia, a Vieste, a San Giovanni Rotondo, a Monte Sant’Angelo, a Zapponeta, a Borgo Mezzanone, alla Frazione Montagna, a Macchia, a Mattinata, a Peschici, a Vico del Gargano, a S.Menaio, a Rodi Garganico, a Ischitella, a Carpino, a Cagnano, alle Isole Tremiti, una responsabilità che deve vedere tutti attenti e premurosi perché maturi la novità del Vangelo e si superino forme ingiustificate di rassegnazione e di rifiuto di un cammino pastorale che, al di là delle distanze e dei faticosi percorsi del nostro Gargano, chiede alla nostra Chiesa un salto di qualità e per l’entusiasmo con cui viviamo l’appartenenza a Cristo Signore e per la vivacità di contenuti con cui riusciamo a trasmettere il messaggio cristiano. Conclusione 5. A te, Vergine Santa, Madre e Regina di Siponto la nostra preghiera: la tua intercessione e la tua presenza accompagnino i passi del cammino missionario di questa Chiesa |
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30/11/2005 | Omelia per l’inizio della Peregrinatio, 29 novembre 2005 |
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Documenti allegati: | Con Maria – Inizio pereregrinatio.pdf |
Pubblicazione TESTI E DISCORSI DI MONS. DOMENICO D’AMBROSIO |