“Affettuosa delicata rispettosa Devozione”

“Affettuosa delicata rispettosa Devozione”
 


 

1. Quello che ci accingiamo a compiere è un gesto di affettuosa, delicata, discreta e rispettosa devozione verso le spoglie mortali del nostro San Pio da Pietrelcina.

 

Questo gesto si fa preghiera di lode e rendimento di grazie a Dio tre volte santo per averci donato nel suo Servo fedele una ulteriore manifestazione del mistero della Croce, segnato e qualificato come insipiente e stolto da chi non vive il dono e l’accoglienza di una presenza che salva, come scandaloso per chi gioca con le sue presunzioni e sicurezze, ma per noi qui radunati e convocati, la Croce è la epifania della potenza di Dio che annulla e frantuma le debolezze e miserie dell’uomo.

 

Questa Croce che è quella di Cristo Gesù, Padre Pio ha testimoniato non “con sublimità di parola o di sapienza” o “con discorsi persuasivi di sapienza” (1Cor 2,1.4), ma portando le stigmate di Gesù nel suo corpo  (cf. Gal 16,17), ‘sigillo luminoso nella condivisione della Croce. Come Paolo (l’Apostolo) Padre Pio poteva affermare che con Cristo con-pativa, era con-crocifisso e con-moriva come con Cristo sempre con-viveva, dando, secondo l’affermazione dell’Apostolo, compimento a quel che manca alla passione di Cristo” (Card. Lercaro).

 

 

 

2.       L’eccezionalità dell’evento e della santità di Padre Pio giustifica in qualche modo lo strappo, meglio la deroga alla discrezione e alla presenza del solo tribunale ecclesiastico da me costituito secondo le indicazioni del decreto della Congregazione della Cause dei Santi.

 

Forse ho abbondato troppo e con generosità permettendo la presenza di questa autentica folla.

 

Potevo dire di no alla sua famiglia religiosa, ai suoi confratelli dell’Ordine Cappuccino, rappresentati dal Ministro Generale fra Mauro Johri e dal suo Definitorio, dalla Provincia religiosa con il Ministro Provinciale e tutti i Frati della stessa?

 

Potevo escludere la sua famiglia nella carne e nel sangue, destinatari di tante attenzioni e delicatezze di ‘zio Pio’ ?

 

E la rappresentanza del Clero di questa nostra Chiesa di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo che gode della santità di Padre Pio che in vita è stato amato, qualche volta non capito, ma ora è perla preziosa e modello di autentica santità Sacerdotale?

 

La presenza dei confratelli Vescovi ricorda quell’ obbedientissimo in Cristo e alla Chiesa che è stato il nostro Santo

 

E voi, autorità e rappresentanze varie, invitate e qui convenute, confermate con al vostra presenza ciò che San Pio amava ripetere: “ognuno può dire Padre Pio è mio.

 

Si appartiene a tutti noi. Gli siamo grati e devoti. Sentiamo forte la sua intercessione e protezione. Gli vogliamo bene.

 

Questo amore, in questi ultimi mesi, ha riservato ad alcuni di noi qualche sofferenza, amarezza e incomprensione. Siamo però certi che un amore  che esige qualche prezzo, è più sicuro, forte, autentico.

 

 

 

3.       Il gesto della ricognizione canonica in risposta a una corale e circostanziata richiesta inoltrata alla Congregazione delle Cause dei Santi dal postulatore generale dell’Ordine fra Florio Tessari su richiesta del Ministro Provinciale fra Aldo Broccato, con la mia convinta adesione  e il favorevole parere

 

–     è il punto di arrivo di una meditata e prolungata riflessione

 

–     rientra nella collaudata e secolare prassi della Chiesa

 

–   risponde alla storica responsabilità di garantire, attraverso appropriate procedure, una prolungata conservazione del corpo del nostro Santo per permettere anche alle generazioni che verranno la possibilità di venerare e custodire le sue reliquie.

 

 

 

 

4.       Padre Pio, fratelli, sorelle, amici ci ha lasciato un testamento e una eredità.

 

Ritornano sempre alla mia mente le scarne e forti parole con le quali il Servo di Dio Giovanni Paolo II ricevendomi in udienza privata all’atto del mio trasferimento come arcivescovo di questa santa Chiesa e Delegato della Santa Sede per il Santuario e le Opere di San Pio da Pietrelcina, mi rivolse:

 

 

“ Lei è il custode dell’eredità di San Pio! “

 

 

Questa eredità è la santità a cui tutti noi, devoti e suoi figli spirituali, dobbiamo attingere.

 

E’ la sua testimonianza di vita crocifissa, è il suo farsi accoglienza e prossimo ai cercatori delle misericordia e benevolenza di Dio Padre, è la sua preghiera incessante, è la sua offerta di vittima per i fratelli, è la sua comunione sempre viva di fede, di amore, di obbedienza con la Chiesa e l’Ordine di cui era figlio e del quale Paolo VI, in una memorabile udienza ai Superiori Generali Cappuccini, lo ha dichiarato modello.

 

A noi tutti, anche se con responsabilità e gradi diversi, il compito di raccogliere e rendere fruttuoso questo ricco patrimonio.

 

Molte volte con una sorta di innato egoismo protezionistico cerchiamo nei Santi, trasparenza luminose della luce vera che illumina ogni uomo, dei protettori, difensori e avvocati.

 

Di sicuro “è disegno amoroso di Dio che essi i Santi, che San Pio, siano per noi un esempio luminoso e vicino che faciliti quell’unica, vera realizzazione per cui possiamo utilmente vivere e operare: una maggiore conformità a Cristo Gesù, Signore nostro! ”. (Card. Lercaro)

 

Questo ci insegna Padre Pio !

 

Questo domandiamo a Cristo, per noi servo obbediente, per noi Crocifisso, per noi Risorto.

 


05/03/2008 Riflessione per la ricognizione canonica di San Pio da Pietrelcina – 5 marzo 2008

Pubblicazione TESTI E DISCORSI DI MONS. DOMENICO D’AMBROSIO