STEP BY STEP, FACE TO FACE

STEP BY STEP, FACE TO FACE

RIPRENDIAMO L’ARTICOLO DAL SITO CARTADILEUCA

GIOVANI IN CAMMINO VERSO IL SINODO
Iniziativa del Servizio Nazionale per la Pastorale Giovanile

Cammino dei Giovani verso il Sinodo

Sabato 11 e domenica 12 agosto, Papa Francesco incontrerà i giovani italiani che giungeranno a Roma da tutte le diocesi d’Italia per pregare insieme in vista del Sinodo dei Giovani di ottobre.
I ragazzi arriveranno nella Capitale dopo aver percorso nei giorni precedenti le strade e i luoghi legati alla pietà popolare, i santuari mariani e quelli dedicati ai santi della loro diocesi. L’Italia tutta si metterà ‘in cammino, poiché questo grande pellegrinaggio diffuso nelle regioni e nelle diocesi italiane avrà come destinazione finale il ritrovo a Roma per la veglia di preghiera con il Santo Padre…

IL CAMMINO DEDICATO A DON TONINO BELLO:
STEP BY STEP, FACE TO FACE

Step by Step, Face to Face

Le cinque diocesi della Metropolia di Lecce hanno condiviso l’organizzazione di un cammino straordinario, dedicato alla figura del Servo di Dio, don Tonino Bello.
Dal 5 al 10 agosto 2018, i ragazzi del territorio cammineranno fianco a fianco, passo dopo passo, insieme a giovani provenienti da ogni sponda del Mediterraneo per partecipare alla “Carta di Leuca“: sarà un’occasione davvero eccezionale per scoprire la bellezza del cammino, ma anche dell’incontro e della condivisione.

Un cammino radicato nel territorio, per vivere un’esperienza nella quale gli educatori saranno veri e propri compagni di viaggio dei giovani, fin quasi a confondersi con loro: camminare fianco a fianco, costringe a scambi e ascolti fatti di parole e silenzi. Così, forse, sarà davvero possibile favorire il protagonismo giovanile: mettendo sotto i piedi dei ragazzi una strada da percorrere.
L’esistenza stessa è un viaggio: la proposta di un educatore diventa tanto più incisiva quanto è alimentata da questa consapevolezza. È in questo viaggio della vita che si fa la scoperta di se stessi, si prende coscienza che questo esistere possa vere un senso e uno stile fatto di parole e gesti.
Ogni viaggio ha i suoi imprevisti, perché la precarietà è l’orizzonte del viaggiare. Ciò significa che non si deve tornare indietro solo perché le cose non vanno come si pensava. Che a volte gli imprevisti sono drammi, ma non sono mai la fine del mondo, se si vuole. Significa anche che la precarietà va insegnata. Non si deve far credere che tutto sia facile, ma piuttosto abituare presto ad affrontare le difficoltà e (è oggi tanto necessario) consegnare a ciascuno il peso della sua scelta.
Il bisogno di fiducia: prima di incominciare un viaggio bisogna credere di poterlo compiere. La fiducia è la scintilla iniziale. Senza questa si può tanto spingere la macchina, ma saremmo presto nuovamente da capo. Bisogna poi ricordarsi che spesso non basta una sola scintilla e soprattutto che questa serve proprio quando si è fermi.
Avere un programma: non si può intraprendere un viaggio senza sapere dove si va. La terra promessa per un giovane oggi deve essere la sua libertà. Piena, cosciente, matura… quindi in fondo mai raggiunta. Anche educare alla libertà esige metodo e comporta una particolare vigilanza alla persona e al progetto personale.
Il viaggio insegna la pazienza e l’umiltà. Ci sono persone che non sopportano l’idea di aspettare, così finiscono per comprare le fragole quando è il tempo dell’uva e l’uva quanto è il tempo delle fragole. Perdendoci in soldi e gusto. Ma nel viaggio della vita nemmeno i soldi possono comprare quello che il tempo ha provveduto oggi e domani. Se oggi c’è tempesta è temerario lasciare aperte le finestre: potrebbe scoperchiarsi anche il tetto.
Il viaggio è il luogo della ricerca, delle domande e non delle risposte. Quando viene la crisi, la prima naturale reazione è quella di aggrapparsi a qualche certezza. Si cercano soluzioni, risposte. Giusto. Ma guai a quelli soddisfatti dalle facili reazioni per contrasto: potrebbero trovarsi in una situazione peggiore.
Il viaggio è fatto di passi e ognuno ha il suo passo. Questo significa almeno due cose: che il viaggio è bello se procede, se si riesce a intravedere la tappa successiva; e poi che deve essere rispettato il ritmo personale. La sera, prima di coricarsi, il viandante guarda in controluce gli eventi e gli incontri appena trascorsi, si accorge del suo limite e della pesantezza delle sue gambe e si addormenta pensando al tragitto di domani. Sa di non essere il padrone del suo tempo, ma in fondo al cuore gli resta un profondo senso di pace.

Nel camminare insieme, i giovani pugliesi incontreranno altri giovani che provengono da tutte le sponde del Mediterraneo: prima dell’incontro con Papa Francesco, avranno così l’opportunità di trovare comunione, di scoprire fraternità e di sognare una società riconciliata.
Questo l’orizzonte ambizioso della “Carta di Leuca” che – edizione dopo edizione – diventa appuntamento sempre più solido e più visionario, seguendo la profezia di don Tonino Bello e perseguendo la sua “convivialità delle differenze“.

CAMMINO NOTTURNO PER LEUCA
VERSO UN’ALBA DI PACE

Alba di Pace

La notte tra il 9 e il 10 agosto, dopo quattro giorni di cammino e prima di partire per Roma, cammineremo dalla tomba di don Tonino ad Alessano fino a giungere alla Basilica Pontificia, il Santuario di Santa Maria di Leuca “De Finibus Terrae“, verso “un’alba di pace“.

Condividi questo post