Messaggio dell’Arcivescovo per la Giornata del Seminario 2015

Messaggio dell’Arcivescovo per la Giornata del Seminario 2015

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Sotto lo sguardo di Colei che Cristo Signore ci ha lasciato come Madre: la Vergine Immacolata, vengo a chiedere a tutti voi la preghiera, la cordiale attenzione e il concreto sostegno per il nostro Seminario.

La storia della nostra diocesi ci ricorda la faticosa gestazione e la realizzazione del Seminario. Sappiamo che storicamente il bel palazzo del Seminario è stato l’ultimo tassello del nostro meraviglioso scrigno che è Piazza Duomo.

Sul finire dello scorso secolo il compianto arcivescovo Mons. Cosmo Francesco Ruppi, ha voluto, con il Sacrificio e l’impegno gravoso della intera comunità diocesana una nuova, grande e funzionale sede, adeguata alle moderne esigenze dell’ars educandi, inaugurata e benedetta da San Giovanni Paolo II.

La scarsità delle vocazioni che ha ridotto quasi al lumicino il numero degli alunni, mi ha costretto, con una decisione condivisa dall’intero presbiterio, a riportare nella storica sede di Piazza Duomo, il nostro Seminario Arcivescovile. Chissà! Forse dobbiamo parlare di corsi e ricorsi di vichiana memoria!

Alunni ed educatori manifestano serenità e gioia in questo ritorno al centro della nostra vita ecclesiale. Sentono ora di essere veramente al centro della vita della comunità diocesana.

Spesso ci si domanda se è opportuno mantenere in piedi l’istituzione del Seminario come il nostro. San Giovanni Paolo II nella Pastores dabo vobis  parlando dei Seminari Minori sottolineava la loro preziosa opera educativa “finalizzata a custodire e a far svolgere il germi della vocazione Sacerdotale, affinché gli alunni la possano più facilmente riconoscere e siano resi più capaci  di corrispondervi “(n.63).

Ma il nostro seminario è anche il luogo, il punto di riferimento della pastorale vocazionale diocesana che offre forme di accoglienza e di formazione per quanti sono alla ricerca della risposta vocazionale da dare alla propria vita.

E’ dunque compito di tutti noi accompagnare il cammino di discernimento di questi nostri giovani sostenendoli con la preghiera. C’è una significativa proposta per questo accompagnamento orante ed è l’iniziativa del  Monastero invisibile. Il rettore del Seminario porterà a conoscenza di tutti questa forma di preghiera continua per le vocazioni al Sacerdozio e alla vita religiosa.

La preghiera è il primo insostituibile segno di attenzione e di amore alle vocazioni e al Seminario. Ce la chiede il Signore Gesù: “Sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!” (Lc10,2).

Questo gesto non è compito di pochi, magari degli addetti ai lavori. E’ compito di ogni credente che soprattutto con la preghiera collabora alla realizzazione perfetta dell’edificio spirituale che è la Chiesa viva.

Pregare per il Seminario, per i nostri giovani che si preparano a vivere nella riposta a una chiamata la grande avventura del ministero Sacerdotale, è opera meritoria ed è gradita e richiesta dal Signore.

Da ultimo: non possiamo amando, pregando e guardando con simpatia al nostro Seminario, non sentirci impegnati, nei limiti delle nostre sensibilità e possibilità, a sostenere anche materialmente questa primaria istituzione della nostra Chiesa.

Il Signore benedica tutti voi perché amate, pregate e sostenete ‘la nostra casa della vocazione’.

 

Lecce 29 novembre 2015, I Domenica di Avventofirma

 

 

 

 

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