Il 16 maggio l’ultimo appuntamento con il prof. Salvatore Cipressa.

Il 16 maggio l’ultimo appuntamento con il prof. Salvatore Cipressa.

Diritto alla vita e dignità della persona

Il terzo incontro dei seminari “Verso nuove frontiere di bioetica” organizzati dall’Istituto Superiore di scienze religiose e dall’Università del Salento. 

(dalL’Ora del Salento, di Giuseppina Capozzi)

In quale relazione si pon­gono l’Etica, l’ambiente e i diritti nell’alveo della ‘questione ecologica’? Il complesso intreccio di questi elementi è stato il tema sviluppato dal prof. Attilio Pisanò durante il terzo incon­tro di seminari “Verso nuove frontiere di Bioetica”, svoltosi a Lecce lo scorso 18 aprile presso il Palazzo Codacci- Pisanelli e coordinato dal prof. Salvatore Cipressa.

Il prof. Pisanò, Docente di Diritti umani presso l’Università del Salento ed esperto nell’ambito del profilo giusfilosofico del rapporto individuo-società, ha tracciato un percorso sulle origini del diritto soggettivo alla luce dei suoi presuppo­sti filosofico-antropologici. L’attribuzione odierna di una soggettività morale e giuridica ad enti non-umani come l’am­biente, gli animali, i pianeti, i sistemi solari apre scenari di de-umanizzazione dei diritti che determinano una rivoluzio­ne antropologica. La questione ruota intorno al significato di diritto soggettivo e, quindi, al significato dei diritti umani.

Il rischio inflattivo dell’allarga­mento del diritto soggettivo a enti non-umani conduce inevitabilmente, afferma Pisanò, allo svilimento del suo valore di diritto alto e specifico legato al soggetto umano. La conquista del diritto soggettivo trova il suo incipit nel Libro della Genesi: l’uomo custode del Creato e non semplice elemento della creazione. Una visione antropocentrica chiarita nell’Evangelium Vitae, come questione ecologica del rapporto uomo-ambiente. La “responsabilità specifica dell’uomo sull’ambiente di vita” ne definisce la sua centra­lità per il creato, “posto da Dio al servizio della sua dignità personale”. I diritti soggettivi dell’uomo vedono la nascita proprio nella nostra tradizione culturale e giuridica occiden­tale. La rivoluzione antropo­ centrica prende l’avvio già nell’antica Grecia con la filoso­fia Sofistica del V secolo a. C., che, a differenza della filosofia pre-sofistica in cui l’uomo era parte integrante del tutto, fonda la centralità dell’uomo nella sua relazione con l’‘altro’.

 

La svolta in Occidente avverrà con il dibattito filosofico moderno, tra il ‘600 e il ‘700. Da Grozio in poi, il primo a proporre una definizione dello ius in termini soggettivi, si affermerà il linguaggio dei diritti. Questo vedrà progressivamente l’allar­gamento della sfera etica a enti differenti dall’uomo, in quanto si stabilirà una identificazione del diritto soggettivo con la pretesa di tutela a prescindere dal soggetto. Ma la statuto di soggetto di diritto attribuito all’ambiente in quanto tale determina la sudditanza dell’uo­mo a un non-ente. Ponendo sul medesimo piano l’ambiente e l’uomo, quest’ultimo perde il riconoscimento della sua spe­cificità ontologica; si rischia, cioè, di far prevalere quella visione olistica della natura per cui il tutto schiaccia le singole parti!

L’uomo, ridotto a sogget­to al pari degli altri enti non-umani, vede così ridotta la sua dignità di persona. Il discrimi­ne, allora, per valutare la vera titolarità del diritto soggettivo è, per il nostro relatore, nelle ripercussioni della sua applica­zione per le future generazioni. Tutto ciò che produce effetti e conseguenze devastanti per il futuro, come le manipolazio­ni del DNA, le clonazioni, il deposito di scorie radioattive delle centrali nucleari, mettono in discussione la esistenza stessa di un soggetto titolare di diritto!

È, perciò, nel sovverti­mento dell’ordine naturale, ha chiosato Pisanò, che troviamo la risposta agli inquietanti in­terrogativi dei nostri tempi! Il 16 maggio p.v., nell’ultimo in­contro annuale di questo ciclo di seminari, il prof. Salvatore Cipressa tratterà il tema: Etica e Spiritualità.

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