Adorazione Eucaristica Novembre 2015

Adorazione Eucaristica Novembre 2015

Ufficio per la Pastorale Vocazionale

Novembre 2015

La Famiglia nel cuore della chiesa

 

Canto: RALLEGRIAMOCI ED ESULTIAMO (Frisina) o altro canto

 

Introduzione

«La famiglia resta ancor oggi, e rimarrà sempre, il pilastro fondamentale e irrinunciabile del vivere sociale. In essa infatti convivono differenze molteplici, attraverso le quali si stringono relazioni, si cresce nel confronto e nella mutua accoglienza delle generazioni. Proprio così la famiglia rappresenta un valore fondante e una risorsa insostituibile per lo sviluppo armonico di ogni società umana, secondo quanto afferma il Concilio: «La famiglia è una scuola di umanità più ricca […] è il fondamento della società» (GS, 52). Nelle relazioni familiari, coniugali, filiali e fraterne tutti i membri della famiglia stabiliscono legami saldi e gratuiti, nella concordia e nel rispetto reciproco, che permettono di superare i rischi dell’isolamento e della solitudine». (Instrumentum Laboris per il Sinodo dei Vescovi 2015)

L’indispensabile ruolo della famiglia nella nostra società risuona con forza all’indomani del Sinodo dei Vescovi, chiamati a riflettere sul grande sconvolgimento che essa vive, con lo sguardo alla bellezza e all’altezza che questa vocazione ha nella Chiesa. Con il cuore colmo di gratitudine per le tante famiglie che vivono la loro adesione al Signore con dedizione e forza, preghiamo per tutte le famiglie che si trovano in situazioni di fatica, di sofferenza, di smarrimento, riconoscendo che l’unica sorgente di vita è il Signore crocifisso e risorto.

G: «Lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché nemmeno sappiamo che cosa sia conveniente domandare, ma lo Spirito stesso intercede con insistenza per noi, con gemiti inesprimibili»(Rom 8, 26-27). Invochiamo il dono dei doni, lo Spirito Paraclito, perché ci mostri la bellezza dell’amore di Dio che rispende nel Sacramento eucaristico:

Rit.: Veni Sancte Spiritus, tui amoris ignem accende.

       Veni Sancte Spiritus, veni Sancte Spiritus. (o altro canto)

– Spirito del Padre, dono di sapienza, tu, che hai rivelato la presenza del Messia al suo popolo nel battesimo al fiume Giordano. Rit

– Spirito sostegno degli umili, dono di fortezza, tu che sai sciogliere i cuori più chiusi e rinnovare lo sguardo verso un avvenire di fraternità e di pace.   Rit.

– Spirito invocato dal popolo santo di Dio, dono di scienza, tu che non hai mai lasciato la Chiesa priva della tua presenza lungo i secoli.   Rit.

– Spirito luce dei fedeli, dono di pietà, tu che sei la fonte dell’amore di cui vivono e crescono le nostre famiglie.   Rit.

 Esposizione Eucaristica e canto di adorazione: mi affido a te o altro canto

(Silenzio di adorazione)

             Primo momento – Scoprirsi AMATI!

G: L’esperienza quotidiana ci immette in un vortice di cose da fare, da dire, di situazioni pesanti da portare, che troppo spesso ci distolgono dal considerare che all’origine di ogni nostra azione c’è una chiamata di Dio a vivere la bellezza di quanto Lui stesso ci affida per camminare nella gioia. Il segreto della vita quotidiana sta nel riconoscere che ogni giorno Dio si rivolge a noi per dirci: “Tu sei il mio figlio Amato!”.

Dal libro del profeta Osea (2, 16. 17b-22)

Così dice il Signore: «Ecco, la attirerò a me, la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore; là canterà come nei giorni della sua giovinezza, come quando uscì dal paese d’Egitto. E avverrà, in quel giorno – oracolo del Signore – mi chiamerai: Marito mio, e non mi chiamerai più: Mio padrone. Le toglierò dalla bocca i nomi dei Baal, che non saranno più ricordati. In quel tempo farò per loro un’alleanza con le bestie della terra e gli uccelli del cielo e con i rettili del suolo; arco e spada e guerra eliminerò dal paese; e li farò riposare tranquilli. Ti farò mia sposa per sempre, ti farò mia sposa nella giustizia e nel diritto, nella benevolenza e nell’amore, ti fidanzerò con me nella fedeltà e tu conoscerai il Signore»

Breve silenzio di preghiera

 Essere l’Amato esprime la verità centrale della nostra esistenza. La voce dolce e gentile che mi chiama l’Amato è venuta a me in innumerevoli modi. I miei genitori, gli amici, gli insegnanti, gli studenti e i molti estranei che ho incrociato nel mio cammino, mi hanno fatto sentire quella voce in toni differenti. Sono stato benvoluto con tenerezza e gentilezza da molte persone. Sono stato ricompensato e elogiato per il mio successo…però tutti questi segni d’amore non sono stati sufficienti a convincermi che ero l’Amato. Sotto l’apparente salda fiducia in me stesso, c’era sempre la stessa domanda: “Se tutti quelli che mi coprono di tanta attenzione, potessero vedere e conoscere la parte più intima di me stesso, mi amerebbero ancora?”. Questa tormentosa domanda era radicata nella mia intima oscurità, continuando a perseguitarmi e a farmi fuggire da dove quella tranquilla voce, che mi chiamava l’«Amato», poteva essere ascoltata. Noi siamo gli Amati. Siamo intimamente amati, assai prima che i nostri genitori, insegnanti, coniugi, figli e amici ci abbiano amati, o offesi. Questa è la verità enunciata dalla voce che dice: “Tu sei il mio Amato”.

(Da “Sentirsi Amati” di H. Nouwen)

Silenzio di meditazione (Canto: COME TI AMA DIO o altro canto)

 Secondo momento – La Famiglia: luogo dove si diventa AMATI

G: Riconoscersi amati genera un movimento inarrestabile che porta a diventare Amore e a vivere nell’amore. Tale movimento si realizza nella concretezza delle relazioni che quotidianamente intessiamo e la palestra dove questo amore prende forma è la famiglia.

Dal discorso di Papa Francesco (14 febbraio 2014).

«Il matrimonio è anche un lavoro di tutti i giorni, potrei dire un lavoro artigianale, un la-voro di oreficeria, perché il marito ha il compito di fare più donna la moglie e la moglie ha il compito di fare più uomo il marito. Crescere anche in umanità, come uomo e come donna. E questo si fa tra voi. Questo si chiama crescere insieme. Questo non viene dall’aria! Il Signore lo benedice, ma viene dalle vostre mani, dai vostri atteggiamenti, dal modo di vivere, dal modo di amarvi. Farci crescere! Sempre fare in modo che l’altro cresca. Lavorare per questo.

E così, non so, penso a te che un giorno andrai per la strada del tuo paese e la gente dirà: «Ma guarda quella che bella donna, che forte!…». «Col marito che ha, si capisce!». E an-che a te: «Guarda quello, com’è!…». «Con la moglie che ha, si capisce!». È questo, arrivare a questo: farci crescere insieme, l’uno l’altro. E i figli avranno questa eredità di aver avuto un papà e una mamma che sono cresciuti insieme, facendosi – l’un l’altro – più uomo e più donna!».

Breve silenzio di meditazione

Salmo 124 (a due cori)Se il Signore non fosse stato per noi

– lo dica Israele -,

se il Signore non fosse stato per noi,

quando eravamo assaliti,

allora ci avrebbero inghiottiti vivi,

quando divampò contro di noi la loro collera. Allora le acque ci avrebbero travolti,

un torrente ci avrebbe sommersi;

allora ci avrebbero sommersi

acque impetuose.

Sia benedetto il Signore,

che non ci ha consegnati in preda ai loro denti.

Siamo stati liberati come un passero

dal laccio dei cacciatori:

il laccio si è spezzato

e noi siamo scampati.

Il nostro aiuto è nel nome del Signore: egli ha fatto cielo e terra.

Silenzio di meditazione

Canone: CONFITEMINI DOMINO o altro canto

 

Dal Vangelo secondo Luca (7,36-50)

Uno dei farisei lo invitò a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo. Vedendo questo , il fariseo che l’aveva invitato disse tra sé: “Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è una peccatrice!”.

Gesù allora gli disse: “Simone, ho da dirti qualcosa”. Ed egli rispose: “Di’ pure, maestro”. “Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. Non avendo essi di che restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?”. Simone rispose: “Suppongo sia colui al quale ha condonato di più”. Gli disse Gesù: “Hai giudicato bene”. E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: “Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo . Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco”. Poi disse a lei: “I tuoi peccati sono perdonati”. Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: “Chi è costui che perdona anche i peccati?”. Ma egli disse alla donna: “La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!”.

 

Breve silenzio di meditazione

 

Essere l’Amato è l’origine e il compimento della vita dello Spirito. Appena cogliamo un barlume di questa verità, ci mettiamo in cammino alla ricerca della pienezza di tale verità e non abbiamo requie finché non riusciamo a trovarla. Dal momento in cui rivendichiamo la verità di essere gli Amati, noi affrontiamo la chiamata di diventare ciò che siamo. Le parole di Agostino: “la mia anima è inquieta, finché non riposa in Te, o Dio” definiscono bene questo viaggio. Come si passa dall’essere gli Amati, al diventare totalmente tali? Diventare gli Amati significa lasciare che la verità dell’”essere amati si incarni in ogni cosa che pensiamo, diciamo o facciamo. Ciò comporta un lungo e doloroso processo di appropriazione o, meglio, di incarnazione. Ciò che è richiesto è diventare l’Amato nella banale vita di ogni giorno e, a poco a poco, colmare il vuoto che esiste tra ciò che io so di essere e le innumerevoli specifiche realtà della vita quotidiana. Diventare l’Amato significa calare nella ordinarietà di ciò che io sono e, quindi, di ciò che io penso, dico e faccio ora dopo ora, la verità che mi è stata rivelata dall’alto. Poiché la nostra più profonda verità è quella di essere gli Amati, e la nostra più grande gioia e pace consistono nel rivendicare appieno questa verità, ne consegue che ciò deve farsi visibile e tangibile nel modo in cui mangiamo, beviamo, parliamo, amiamo, giochiamo e lavoriamo.

(Da “Sentirsi Amati” di H. Nouwen)

Silenzio di meditazione

Canto: COME TU MI VUOI o altro canto

 Intercessioni spontanee a cui rispondiamo in canone: Kyrie, Kyrie eleison o altro versetto

Padre nostro

Benedizione Eucaristica

 Canto di reposizione: AVE MARIA o altro canto

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