Adorazione Eucaristica Aprile 2018

Adorazione Eucaristica Aprile 2018

Ufficio per la Pastorale Vocazionale – Lecce

Aprile 2018

SCARICA IN FORMATO WORD IL TESTO DELLA ADORAZIONE 

DIO COME SPOSO

 

G.L’amore di Dio nell’Antico Testamento per l’uomo e in particolare per il suo popolo, Israele, è spesso affermato come un amore sponsale, come l’amore dello sposo verso la sua sposa, e il crescendo di questo amore coniugale trova il suo culmine nel poema d’amore per eccellenza: il Libro del Cantico dei Cantici, preannuncio dell’amore sponsale di Cristo per la sua Chiesa-Sposa, per l’umanità, per ogni singolo uomo.

 G.Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. A.Amen.

Canto iniziale:Come fuoco vivo (o altro)

Esposizione Santissimo

UNA VOCE

Dal Canto dei Cantici (a due voci: femminile/maschile)

Una voce! L’amato mio!
Eccolo, viene
saltando per i monti,
balzando per le colline.
L’amato mio somiglia a una gazzella
o ad un cerbiatto.
Eccolo, egli sta
dietro il nostro muro;
guarda dalla finestra,
spia dalle inferriate.
Ora l’amato mio prende a dirmi:
«Alzati, amica mia,
mia bella, e vieni, presto!
Perché, ecco, l’inverno è passato,
è cessata la pioggia, se n’è andata;
i fiori sono apparsi nei campi,
il tempo del canto è tornato
e la voce della tortora ancora si fa sentire
nella nostra campagna.
Il fico sta maturando i primi frutti
e le viti in fiore spandono profumo.

 

Alzati, amica mia, mia bella, e vieni, presto!
O mia colomba,
che stai nelle fenditure della roccia,
nei nascondigli dei dirupi,
mostrami il tuo viso,
fammi sentire la tua voce,
perché la tua voce è soave,
il tuo viso è incantevole». (insieme voce femminile e maschile)  Prendeteci le volpi,
le volpi piccoline
che devastano le vigne:
le nostre vigne sono in fiore.
Il mio amato è mio e io sono sua;
egli pascola fra i gigli.
Prima che spiri la brezza del giorno
e si allunghino le ombre,
ritorna, amato mio,
simile a gazzella
o a cerbiatto,
sopra i monti degli aromi.

Commento tratto dal fascicolo del Gruppo Sichem, quarta tappa.

Il padre della Chiesa san Gregorio di Nissa, nel suo commento alCantico dei cantici afferma che Dio è un infinito, perché in Dionon si possono concepire limiti, perciò Dio è il bene infinito. Echi impara a conoscere il bene desidera sempre più essernepartecipe. Ma se questo bene è infinito, significa che anche ildesiderio di chi lo cerca è infinito, è un desiderio senza riposo.Questa è la logica dell’amore che non si stanca. Questa è lalogica della fede, che è un cammino mai terminato di incontrocon Dio, sempre disponibile a ripartire davanti alla porta deldesiderio che si apre come quella della stanza della sposa,anche se oltre la porta ci sembra di non trovare nessuno, anchese lungo la strada troviamo chi ci percuote e ci impedisce dicercare.E questa è anche la logica dell’amore sponsale, perché anchel’amato o l’amata che sta di fronte a noi è un infinito, eperciò non potremo mai avere la pretesa di rinchiuderlo/adentro alle nostre comprensioni limitate, di giudicarlo/a, masaremo chiamati sempre a lasciarci sorprendere dalla novità cheporta con sé, a cercare ancora, ad attendere, a desiderare, acostruire, anche se questo domanderà la fatica della notte e diaffrontare gli ostacoli del cammino.

 Silenzio (accompagnamento musicale)

 Polisalmo (a cori alterni), il ritornello cantato

 Fa che ascoltiamo, Signore, la tua voce!

La tua voce, o Signore.

Fa che ascoltiamo, Signore, la tua voce!

La tua voce, o Signore.

 

Al Signore innalzo la mia voce

e mi risponde dal suo monte santo.

Io mi corico e mi addormento,

mi sveglio perché il Signore mi sostiene. Rit.

 

Al mattino ascolta la mia voce;

fin dal mattino t’invoco e sto in attesa.

Tu non sei un Dio che si compiace del male;

presso di te il malvagio

non trova dimora; gli stolti

non sostengono il tuo sguardo. Rit.

 

Via da me voi tutti che fate il male,

il Signore ascolta la voce

 del mio pianto.

Il Signore ascolta la mia supplica,

il Signore accoglie la mia preghiera. Rit.

 

Nel mio affanno invocai il Signore,

nell’angoscia gridai al mio Dio:

dal suo tempio ascoltò la mia voce,

al suo orecchio pervenne il mio grido. Rit.

 

Ascolta, Signore, la mia voce.

Io grido: abbi pietà di me! Rispondimi.

Di te ha detto il mio cuore: “Cercate il suo volto”;

il tuo volto, Signore, io cerco. Rit.

 

Sia benedetto il Signore,

che ha dato ascolto alla voce

 della mia preghiera;

il Signore è la mia forza e il mio scudo,

ho posto in lui la mia fiducia;

mi ha dato aiuto ed esulta il mio cuore,

con il mio canto gli rendo grazie. Rit.

 

NEL DESERTO

Canto:Canto dell’amore (o altro)

 

G.Il profeta Osea racconta la sua tragica esperienza di un matrimonio sempre all’orlo di una rottura definitiva. La moglie Gomer, immagine di Israele infedele, nonostante gli avesse dato tre figli era insoddisfatta, e cercava la felicità fuori dal recinto. All’ennesimo tradimento Osea accoglie la donna in modo nuovo, invitandola ad andare nel deserto per intraprendere assieme un nuovo viaggio di nozze. In quel luogo Gomer si sentirà capita e amata. Il cambiamento di qualità avverrà più in Osea che in Gober. Il profeta si relazionerà con la sua sposa non più da marito-padrone, ma da marito-sposo-amato della sua amata. E sarà lì, nel deserto, che lei pronuncerà questa questo canto d’amore: «Marito mio».

 

Dal libro del profeta Osea (Os 2, 16-22)          

Perciò, ecco, io la sedurrò, la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore. Le renderò le sue vigne e trasformerò la valle di Acor in porta di speranza. Là mi risponderà come nei giorni della sua giovinezza, come quando uscì dal paese d’Egitto. E avverrà, in quel giorno – oracolo del Signore – mi chiamerai: “Marito mio”, e non mi chiamerai più: “Baal, mio padrone”. Le toglierò dalla bocca i nomi dei Baal e non saranno più chiamati per nome. In quel tempo farò per loro un’alleanza con gli animali selvatici e gli uccelli del cielo e i rettili del suolo; arco e spada e guerra eliminerò dal paese, e li farò riposare tranquilli. Ti farò mia sposa per sempre, ti farò mia sposa nella giustizia e nel diritto, nell’amore e nella benevolenza, ti farò mia sposa nella fedeltà.

 

Per riflettere: Dio educa il suo popolo

Queste parole sono dirette a tutto il popolo, che appare sotto l’immagine di una donna infedele, rimessa alla prova con l’ardore del primo fidanzamento e ricolmata di beni. Ma molti santi nella storia di Israele e della Chiesa hanno letto queste parole come rivolte a se stessi e al proprio cammino di persone singole, e hanno fatto ciò legittimamente. Così è possibile viceversa applicare al cammino del popolo appelli che sembrano anzitutto rivolti a una persona singola. È il caso di tanti salmi che sembrano parlare a un solo fedele o esprimere le suppliche di un individuo a partire dal suo caso particolare, ma possono anche essere letti come oracolo per il popolo e suppliche di tutto il popolo. È tipico a questo proposito il Miserereche, da salmo di penitenza individuale «pietà di me, o Dio, secondo la tua misericordia», diviene invocazione per tutto il popolo «nel tuo amore fa’ grazia a Sion, rialza le mura di Gerusalemme». Dio educa il suo popolo, Dio è educatore di ciascuno di noi, di ogni uomo e donna che vengono in questo mondo, ma sempre nel quadro di un cammino di popolo, di una comunità di credenti; Dio educa un popolo nel suo insieme, con attenzione privilegiata verso il cammino di ciascuno. (Cardinal Martini)

Silenzio (accompagnamento musicale)

 

IN SPIRITO E VERITÀ

Canto: Lode al tuo nome (o altro)

 

Dal Vangelo secondo Giovanni (4, 16-24)

Le dice: «Va’ a chiamare tuo marito e ritorna qui». Gli risponde la donna: «Io non ho marito». Le dice Gesù: «Hai detto bene: «Io non ho marito». Infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero». Gli replica la donna: «Signore, vedo che tu sei un profeta! I nostri padri hanno adorato su questo monte; voi invece dite che è a Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare». Gesù le dice: «Credimi, donna, viene l’ora in cui né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate ciò che non conoscete, noi adoriamo ciò che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma viene l’ora – ed è questa – in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità: così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità».

Breve commento della guida

 

Preghiere (poi si prosegue spontaneamente)

  • Signore, grazie di questa tua Parola: profumo di vita, alleanza di un amore indicibile.
  • Signore, grazie di questo tempo di preghiera nel deserto con Te, aiutaci ad essere oasi di pace nella vita quotidiana.
  • Signore, aiutaci a perseverare nel superare le nostre infedeltà, a sentire che con te ogni volta è come se fosse sempre la prima volta.
  • Signore, aiutaci ad avere fiducia dei giovani, a consegnare nelle loro mani un mondo più pulito, più onesto, più vero.

 PADRE NOSTRO  – Reposizione eucaristica e canto finale: Resta accanto a me (o altro canto)

Condividi questo post